WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

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WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

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Prologo
Devo confessarlo: mi sono innamorato di questa scatolina prima ancora di vedere che cosa contenesse...
1. W52C. box 1.jpg
L'antiquario presso il quale l'ho scovata la teneva in una vetrinetta, insieme ad altre varie ed eventuali...
- Questa gliela compro... - ho detto, e poi, ridendo:
- ... ma... non è che avrebbe anche la stilografica?! -
Con gesto fulmineo, l'antiquario ha estratto la penna da un cassetto e me l'ha messa sotto il naso, non sapendo che, così facendo, avrebbe potuto anche uccidermi... :o
Una volta a casa ho dovuto dedicare tutte le mie amorevoli cure alla scatolina (lunga 16 cm., larga quasi 5 cm. per 50 gr. di peso, rivestita di carta lucida dorata e marmorizzata), poichè la stilografica era proprio in condizioni pari al nuovo... :mrgreen:
2. W52C. box 2.jpg
Noto solo fuggevolmente che alla faccettatura ottagonale della penna corrisponde la pianta ottagonale della scatolina: ah, delizie del Déco... :P

La penna
WATERMAN #52 in ebanite nera, rivestimento laminato oro 18 K.R. ("doublé or laminé") con faccettatura ottagonale, pennino Waterman's Ideal in oro 585, caricamento a leva, prodotta negli Stati Uniti e rivestita in Italia dalla Fratelli CAVALIERE di Milano, primi anni 1930.
3. W52C. capped.jpg
Introduzione
Per parte mia, visto che la stilografica in presentazione ha mutato forma oltre che pelle rispetto ad una 52 nuda, in questa sede mi limiterò alle seguenti osservazioni di carattere generalissimo.
La Ideal #52 fu la prima penna della Waterman ad impiegare il caricamento a levetta. Immessa sul mercato nel 1915 come "Ideal #12 PSF" (pocket self filling), con la levetta di caricamento contenuta in un'intelaiatura per aggirare il brevetto della Sheaffer di due anni precedente, con la razionalizzazione dei codici numerici della Casa avvenuta nel 1917 la penna fu ribattezzata #52 (dove 5 indica il sistema di caricamento a levetta e 2 la misura del pennino).
Insieme al modello safety #42, la #52 a levetta fu un vero "best and long seller" della casa di New York fra le due Guerre: la produzione proseguì, infatti per più di due decenni, sino alla metà degli anni 1930 (e forse anche oltre).
Rimando il lettore al nostro formidabile Wiki per la trattazione completa del marchio WATERMAN; per l'inquadramento del modello #52, invece, si consultino la voce dedicata ai modelli 5x
https://www.fountainpen.it/Waterman_5x
e la fondamentale recensione di Simone Piccardi :clap: :
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=443

Le misure
Chiusa: cm. 14
Cappuccio: cm. 6
Fusto: cm. 11,2 (compreso pennino cm. 13,2)
Con cappuccio calzato: cm. 15,5 (compreso pennino cm. 17,5)
Diametro massimo (cappuccio): cm. 1,4

Peso (a vuoto): gr. 27
Cappuccio: gr. 11
Fusto: gr. 16
4. W52C. open.jpg
5. W52C. posted.jpg
La laminatura
Il rivestimento sfaccettato ottagonale è in metallo laminato oro: la penna sottostante (giova forse ricordarlo) è cilindrica.
Con tutta evidenza in manifattura si decise che la punzonatura posta nella parte superiore della clip dovesse essere cancellata: si incisero quindi sbrigativamente due belle righe (verniciate di nero) sul punzone "18 K.R." ...
6.W52C. cap 18 K.R..jpg
e si andò ad imprimere, poco più di 2 mm. sopra il labbro del cappuccio, la dicitura richiesta dalla legislazione francese dell'epoca:
7. W52C. Double Or Laminé.jpg
DOUBLE OR LAMINÉ (in un rettangolo).
Anche questa scritta fu ripassata con vernice nera per una migliore leggibilità.
La decorazione della lamina è, nella sua ascetica essenzialità, un capolavoro di eleganza Art Déco: decoro a guilloché (sulle macchine a controllo manuale per questa notevole lavorazione si veda il Wiki https://www.fountainpen.it/Guilloch%C3%A9 )
8. W52C. patterns.jpg
con motivi simbolici geometrizzanti lucidi su una superficie di fondo "millerighe". Una teoria di "V" (rivolte sempre verso il basso) su una faccetta si alterna a una coppia di simboli ("I" e "/" in alternanza con "I" e "\"). Tutte le faccette sono divise da una modanatura liscia. La luce gioca con le superfici creando un ricercato gioco di effetti positivo/negativo...
9. W52C. effetto positivo e negativo.jpg
E' interessante notare come la decorazione abbia un verso: con penna chiusa le "V" che decorano il cappuccio ed il fusto procedono nella stessa direzione (slanciando la penna), mentre con cappuccio calzato le "V" si dispongono in opposizione, evitando di allungare anche otticamente una penna già "fuori misura" (oversize)...
10. W52C. déco patterns.jpg
Continua....
Ultima modifica di Musicus il martedì 8 settembre 2015, 12:01, modificato 7 volte in totale.
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Messaggio da Musicus »

Marca di fabbrica e Marca di controllo (noioso, saltare pure :ugeek: )
Le iscrizione relative al Produttore della stilografica sono particolarmente (orgogliosamente, direi) ridondanti. Che questa sia una penna Waterman's Ideal, non possono esservi dubbi:
11. W52C. inscriptions.jpg
ben 3 sono i globi "IDEAL" (su clip, levetta e fusto) ed altrettanti sono i marchi Waterman's (su clip, fusto e marca di controllo, in acronimo L.E.W.CO. = Luis Edson Waterman Company).
Per non parlare del pennino...
Sul fondello, lasciato intenzionalmente scoperto, è correttamente presente il numero del modello (52), e sono ancora visibili le tracce del colore rosso che riempiva la stampigliatura.
12. W52C. #52.jpg
Nonostante la penna non sia (più) il modello base della #52, non sono presenti le cifre delle centinaia e delle migliaia per descrivere l'ulteriore lavorazione, e questo poichè essa era destinata ad essere rivestita fuori dagli Stati Uniti (per la cosiddetta laminatura "continentale").
Non che le Waterman americane non sapessero vestirsi da sole, ed anche con buon gusto... E' che qui da noi in Italia (a Milano, soprattutto) i laboratori artigiani per il rivestimento in materiali preziosi erano per fantasia, livelli di elaborazione e di realizzazione i migliori del mondo... :thumbup:

Fin qui le iscrizioni del Produttore "primario".
Veniamo ora agli interventi operati dal Concessionario Ufficiale Waterman's per l'Italia e alle istruzioni date al laboratorio di laminatura.
Ricordiamo brevemente la successione dei Concessionari: dai primi del 1900 allo scoppio della I Guerra Mondiale la L.&C. Hardtmuth, quindi la Ditta del Cav. Carlo Drisaldi dalla seconda metà del 1914 all'agosto del 1930 quando venne sostituito dal rag. Dicearco Capra (settembre 1930).
Dopo pochissimo tempo, tuttavia, la Waterman affidò la Concessione per l'importazione e la distribuzione in esclusiva in Italia e Colonie delle penne e degli inchiostri a Giuseppe Cavaliere, responsabile all'epoca della "Fratelli Cavaliere", il più noto laboratorio di rivestimenti in materiali preziosi (che già rivestiva per incarico dei precedenti Concessionari la maggior parte delle penne Waterman). Ciò avvenne fra la fine del 1932 e l'inizio del 1933, ma purtroppo non abbiamo (ancora) pubblicità che testimonino il momento esatto dell'avvicendamento.
L'esigenza di salvaguardare il Produttore oltre che il consumatore dalle contraffazioni (evidentemente molto diffuse) aveva indotto il rag. Capra a sviluppare un sistema di marchi sulle laminature per garantire l'autenticità della penna e del relativo rivestimento: qui sotto una pubblicità esplicativa, datata 15 febbraio 1931, da me reperita.
13. WATERMAN - 1931-02-15. Marchio di controllo Capra.jpg
Le differenze con il sistema successivo applicato da Cavaliere (presente sulla penna in presentazione) sono essenzialmente due:
- la prima è che per Capra le iscrizioni sono "al maschile", marchio di fabbrica e marchio di controllo;
- la seconda, ben più importante, è che sulla penna rivestita veniva a comparire un secondo marchio contenete le iniziali del Concessionario ed il suo logo, cosa che quasi sicuramente fu giudicata inaccettabile da Waterman.
Sotto la rappresentanza di Cavaliere, invece, questo fu il sistema adottato:
14. W52C. marca di fabbrica e marca di controllo.jpg
la MARCA DI CONTROLLO (sulla sinistra nella foto) è inscritta in un cerchio e contiene l'acronimo L.E.W.CO (= Luis Edson Waterman Company). Per l'impossibilità di utilizzare il punzone 18 K.R. (come abbiamo visto sopra), in questo caso la marca di controllo si raccorda direttamente con la marca di fabbrica "Waterman's" e con il "globo Ideal" venendo così a formare un trittico simmetrico.
Non ritenendo la cosa ancora sufficiente, tuttavia, senza ricorrere a nomi o stemmi estranei si decise di incidere sul fusto in prossimità della filettatura (su una porzione della penna, quindi, non soggetta a svitamento o rimozione) un "codice alfanumerico", che nel caso della mia penna è
C2351
15. W52C. code.jpg
All'acquirente della stilografica veniva inoltre rilasciato un "Certificato di Garanzia" del Concessionario per l'Italia e Colonie (Cavaliere) che avrebbe dovuto riportare lo stesso codice alfanumerico che era stato impresso sulla penna.
Credo che una #52 laminata con Marca di controllo e codice stampigliato sul fusto oltre ad essere ai miei occhi davvero bellissima :angel: sia anche abbastanza rara (comunque in rete non ne ho viste altre)... :mrgreen:

Il cappuccio
La testina alla sommità del cappuccio ha una pianta perfettamente circolare, è leggermente bombata ed ha la superficie liscia. La testina è mantenuta nella sua sede dalla laminatura faccettata sottostante che si richiude su di essa con un minuscolo labbro, equivalente a quello presente nella parte inferiore per il raccordo al fusto.
16. W52C. cap top.jpg
Della decorazione della faccettatura ottagonale ci siamo occupati nel paragrafo sulla laminatura.
La clip, che fuoriesce da una fenditura orizzontale ricavata su una delle faccette solo un paio di millimetri al di sotto della testina, è lunga cm.3, la metà esatta del cappuccio, ed è quindi molto piccola rispetto alle dimensioni oversize della penna (14 cm. chiusa).
Questa particolarità potrebbe avere una causa contingente nella standardizzazione delle minuterie tra la #52 e la molto più diffusa rientrante #42 (che ha il cappuccio sensibilmente più corto). Vi è anche da considerare l'esigenza di non superare in larghezza la faccetta (per non compromettere il ritmo del rivestimento) e l'impossibilità di allungare a dismisura una clip esageratamente sottile.
Eppure, questa insolita proporzione riesce a donare un'originale leggerezza, una ricercata eleganza ad una penna per altri versi decisamente "monumentale"... :ugeek:
17. W52C. cap clip vernice nera.jpg
Dopo un importante aggetto che la allontana dal cappuccio, la bella clip flessuosamente arcuata assume la forma di un triangolo che si rastrema discendendo, per poi riallargarsi sul fondo e restringersi nuovamente in una punta, all'estremità. Sulla punta è impresso il globo Ideal che risulta leggermente bombato, mentre sul retro della punta la clip presenta una bombatura opposta per assicurare la tenuta al tessuto del taschino.
Sulla parte più ampia della superficie è impressa in verticale con caratteri di grandezza decrescente la scritta
"WATERMAN" (evidenziata con vernice nera)
"S" (non preceduto dall'apostrofo e lasciata senza colore).
18. W52C. cap 1.jpg
Alla base del cappuccio troviamo una fascia di mezzo centimetro di larghezza priva di decorazioni: a questa banda (completamente liscia con l'eccezione della dichiarazione sulla laminatura in Francese) spetta il compito di raccordare la sezione ottagonale del cappuccio con la sua imboccatura circolare: ciò avviene per mezzo di un minuscolo labbro nel quale senza soluzione di continuità l'ottagono si tramuta in cerchio. Altra funzione non meno importante della fascia liscia è quella di separare le decorazioni del cappuccio da quelle del fusto, in maniera che non si noti la differenza di larghezza delle faccette, dovuta alla sezione minore del fusto.
Sulla superficie del cappuccio sono presenti 2 fori di aerazione, di ridotte dimensioni, posti in linea su faccette opposte dell'ottagono, ricavati con precisione a mezza altezza, simmetricamente situati rispetto alla clip e a livello del globo Ideal.
Il cappuccio si avvita al fusto compiendo un giro completo sulla filettatura.

Il fusto
La linea del fusto è divisa in tre parti.
Partendo dal basso troviamo un fondello a tronco di cono, privo di decorazioni, che si ripiega con lavorazione davvero impeccabile sulla sezione circolare scoperta in ebanite, ove è impresso il numero del modello. Sul fondello sono impresse, come abbiamo visto, la marca di fabbrica e la marca di controllo.
Risalendo, troviamo un segmento del fusto con sezione ottagonale regolare con faccette decorate: è in questa porzione che su una delle faccette è ricavato l'alloggiamento per la leva di caricamento.
Questa sezione è esattamente lunga quanto il cappuccio, segno di una progettazione davvero accuratissima...
19. W52C. millerighe pattern.jpg
La laminatura si interrompe sul punto di battuta del cappuccio avvitato: la parte terminale del fusto con la filettatura rimane quindi scoperta, mostrando la superficie di ebanite nera e lucida della penna. Questo segmento si restringe gradualmente verso il gruppo scrittura e reca la stampigliatura con il codice alfanumerico per la garanzia della penna.
20. W52C. code 2.jpg

Continua....
Ultima modifica di Musicus il lunedì 7 settembre 2015, 22:15, modificato 7 volte in totale.
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Messaggio da Musicus »

Il sistema di caricamento
La classica levetta. Trattandosi di una penna laminata, tuttavia, non è visibile l'(ulteriore) intelaiatura metallica tipica delle Waterman.
21. W52C. lever filler.jpg
Il gruppo scrittura
Vediamo il gruppo scrittura nel dettaglio.
1) La sezione, in ebanite, prosegue il graduale restringimento della parte terminale del fusto, ma si riallarga sul fondo per assicurare la miglior presa possibile nell'avvicinare l'impugnatura al pennino.
2) L'alimentatore in ebanite ha la caratteristica forma piatta detta "a cucchiaio" (spoon feeder).
22. W52C. nib and feeder.jpg
3) Il pennino, con foro a cuore, è marchiato:
WATERMAN'S
585
IDEAL
REG. U.S.
PAT. OFF.
Poichè non l'ho smontato (e nemmeno lucidato 8-) ) non posso garantirlo, ma dovrebbe esserci scritto ancora:
MADE IN
U.S.A.
ma quasi sicuramente NON il numero della misura (2)...

Il pennino mi dà qualche perplessità per la presenza della caratura in millesimi (585) solitamente assente. In rete ho visto che pennini con questa iscrizione (ma con foro rotondo) vengono fatti risalire al 1935 (o al 1938), ma non ne ho mai visti "attaccati" ad una penna...
Posto che la Legge italiana sul titolo dei metalli preziosi è del Febbraio del 1934, il pennino potrebbe essere stato fatto da Waterman pensando specificamente al mercato italiano?
Chiedo lumi ai grandi Collezionisti! :ugeek:
23. W52C. writing sample.jpg
Scrivere con questo pennino è una vera goduria, per la precisione del tratto (un F, direi) e per la libidinosa flessibilità Waterman...... :crazy:

Conclusioni
Uno dei grandi classici della storia della Stilografica, la Waterman 52 è in questo caso veramente "da Continente a Continente": il meglio di New York, il meglio di Milano!! Un'apoteosi di simboli e geometrie Art Déco: una fortuna possederla, un privilegio scriverci... :thumbup:

Grazie per l'attenzione!!! :wave:

Giorgio
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da maxpen2012 »

Salve Giorgio, la penna è davvero bella, complimenti anche per la scatolina ...
La penna è stata adattata, per quanto riguarda la scritta "double or laminé" alle regole
del mercato francese, tuttavia il pennino non sarebbe stato in regola con le leggi d'oltralpe che prevedevano
un titolo non inferiore ai 18 Kr (750 millesimi) perchè un qualsiasi oggetto potesse essere definito d'oro...
Pertanto o è stato sostituito o non è stato adeguato per qualche ragione...
La cosa peraltro non ha ormai la benché minima importanza...
Saluti, Max :wave:
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per l'Universo penetra e risplende
in una parte più, e meno altrove..."
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da Medicus »

Come sempre , magistrale ed esaustiva ( e questa parola da dove l' ho presa ? ) recensione :clap: .
La scatolina è meravigliosa, anche se ha un'aspetto piuttosto inquietante, soprattutto nella seconda e terza fotografia :o
La penna poi......
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da Musicus »

Medicus ha scritto:Come sempre , magistrale ed esaustiva ...recensione... La penna poi......
Ciao, Medicus!! Sei sempre tanto gentile!! :thumbup:
Medicus ha scritto:La scatolina è meravigliosa, anche se ha un'aspetto piuttosto inquietante, soprattutto nella seconda e terza fotografia.....
Infatti... Avrei voluto costruire una recensione su un vampiro che salta fuori dalla cassa... :shock:
24. W52C. pen in the box.jpg
Ma poi, mentre mi documentavo per il racconto ho realizzato che le casse sono degli esagoni irregolari e non degli ottagoni... :ugeek:
:lol:
:wave:

Giorgio
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da Musicus »

maxpen2012 ha scritto:Salve Giorgio, la penna è davvero bella, complimenti anche per la scatolina ...
La penna è stata adattata, per quanto riguarda la scritta "double or laminé" alle regole
del mercato francese, tuttavia il pennino non sarebbe stato in regola con le leggi d'oltralpe che prevedevano
un titolo non inferiore ai 18 Kr (750 millesimi) perchè un qualsiasi oggetto potesse essere definito d'oro...
Pertanto o è stato sostituito o non è stato adeguato per qualche ragione...
Grazie dell'intervento, Max!!! Sono contento che anche a te piaccia l'insieme 8-)
Mi ero accorto dell'incongruenza doppia "carpiata" da te segnalata: ma allora si erano decisi a venderla oppure no e dove?! :lol:
maxpen2012 ha scritto:La cosa peraltro non ha ormai la benché minima importanza...
Come sempre, dici bene, Max... :ugeek:
Un caro saluto e a presto!!

Giorgio
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da piccardi »

Al solito, c'è da risultar noiosi, non si può che fare i complimenti per l'n-simo bellissimo ritrovamento, e per la sempre dettagliatissima ed avvincente recensione.

Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da Musicus »

piccardi ha scritto:Al solito, c'è da risultar noiosi, non si può che fare i complimenti per l'n-simo bellissimo ritrovamento, e per la sempre dettagliatissima ed avvincente recensione.
Grazie Simone!!! :thumbup:
Ce l'ho messa tutta (e credo di avere anche esagerato :oops: ) perchè è una penna che mi piace moltissimo e volevo io per primo saperne il più possibile... ;)
Comunque avevi ragione: le Waterman degli anni d'oro hanno davvero dei pennini fantastici!!!
Alla prossima! :wave:

Giorgio
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da Musicus »

Intervengo nuovamente sull'argomento per approfondire ulteriormente il discorso su "Marca di Fabbrica" e "Marca di Controllo" aggiungendo un paio di esempi per le future consultazioni (non li avevo notati prima di scrivere la recensione, ma adesso so cosa cercare... ;) ).
Si tratta di bellissimi esemplari di Waterman #42, modello safety (rientrante) quindi, che continuavano ad essere proposte da Waterman ancora negli anni 1930, evidentemente con grande successo.
Nell'archivio fotografico del nostro formidabile Wiki :ugeek: ho rinvenuto una Waterman 42 con Marchio di Controllo del Concessionario Capra
25. Waterman-42-Overlay-Putti-Boxed.jpg
Foto di una Waterman 42 con rivestimento italiano laminato in oro e decorazione di putti. Contributo di Fabio (utente forum fountainpen.it fabbale09).

ed una Waterman 42 con un (ulteriore) esempio di Marca di Controllo del Concessionario Cavaliere.
26. Waterman-42-Overlay-Faceted-Set.jpg
Foto di una Waterman 42 e della matita meccanica abbinata con rivestimento sfaccettato laminato in oro di tre colori (giallo, rosa, bianco) forse di produzione Kosca. Contributo di Fabio (utente forum fountainpen.it fabbale09).

:thumbup:

Giorgio
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da musicamusica »

complimenti è bellissima e grazie per la descrizione così impeccabile.
Sono i penninni che apprezzo di più e che non sono ancora riuscito a trovare nella prouduzione moderna, ovviamente entro i limiti delle mie risorse... ;)
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da Musicus »

musicamusica ha scritto:complimenti è bellissima e grazie per la descrizione così impeccabile.
Sono i penninni che apprezzo di più e che non sono ancora riuscito a trovare nella prouduzione moderna, ovviamente entro i limiti delle mie risorse... ;)
Grazie, Stefano!!
Nella produzione moderna (molto probabilmente) cercheresti invano le mirabolanti prestazioni delle migliori stilografiche del passato... :cry:
E' piuttosto a queste ultime che, da collega a collega :thumbup:, ti consiglio di rivolgere la tua attenzione...
La maggiore "risorsa" è sempre la conoscenza, che grazie a questo bellissimo Forum si può sviluppare giorno dopo giorno: quando per soddisfare la tua curiosità avrai acquisito ulteriore confidenza con il mercato delle antiche, vedrai che potrai spendere anche parecchio di meno che con le moderne...
Io scrivo con una Waterman 14 con caricamento a contagocce del 1910 ed è la penna più esaltante e semplice da usare e da mantenere che abbia mai avuto: quando sta per finire i suoi 2,2 ml. (che durano neanche tanto visto gli arabeschi che ti invita a fare col pennino flessibile) mi fa un bel gocciolone sul foglio e io la ricarico... :lol:
Buona Musica! ;)

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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da musicamusica »

Musicus ha scritto:....i suoi 2,2 ml. che durano neanche tanto visto gli arabeschi che ti invita a fare col pennino flessibile......
Giorgio
ecco centrato il punto !
"purtroppo" ho iniziato le mie esperienze di scrittura da ragazzo proprio con il pennino Ideal del nonno, ed a partire dall'atto di estrarre il pennino ( che di per sè trovo ineguagliabile per il fugace raccoglimento che impone prima di mettersi all'opera quasi invitasse all'ispirazione.....), mi hanno conquistato le volute che questi strumenti di scrittura sono capaci di compiere sulla carta.....la leggerezza del vergare e la velocità di trasformare il pensiero in movimento reale.

Sono sicuro che sia come mi inviti a fare, ma un pò per pigrizia e un pò per inseperienza non mi sono mai addentrato al mercato dell'usato e mi accontento per il momento di questa penna di famiglia che mi regala molte soddisfazioni, lasciando a voi veri appassionati tanti altri aspetti che al momento sto ancora scoprendo di questo ricco mondo.

Ma poichè ho capito di essere capitato in un cenacolo di tentatori,.......non si può ma dire ! :)
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da maxpop 55 »

Giorgio, ci fai sognare................. :clap: :clap:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Re: WATERMAN #52 CAVALIERE Art Déco overlay - New York/Milano, 1933

Messaggio da Musicus »

musicamusica ha scritto:"purtroppo" ho iniziato le mie esperienze di scrittura da ragazzo proprio con il pennino Ideal del nonno, ed a partire dall'atto di estrarre il pennino ( che di per sè trovo ineguagliabile per il fugace raccoglimento che impone prima di mettersi all'opera quasi invitasse all'ispirazione.....), mi hanno conquistato le volute che questi strumenti di scrittura sono capaci di compiere sulla carta.....la leggerezza del vergare e la velocità di trasformare il pensiero in movimento reale...
Ma poichè ho capito di essere capitato in un cenacolo di tentatori,.......non si può ma dire ! :)
Bravo Stefano!! :thumbup:
Il "cenacolo di tentatori" ti annovera di diritto tra i suoi membri!! ;)
:wave:

Giorgio
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