Sistemi di caricamento più usati:pregi e difetti

I problemi che incontriamo nel mondo delle Penne, oltre quelli generali. Parliamone.
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vikingo60
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Sistemi di caricamento più usati:pregi e difetti

Messaggio da vikingo60 »

Tenterò di riassumere qui quanto detto quà e là in vari topic del Forum,relativamente ai sistemi di caricamento delle stilografiche oggi più usati dalle aziende.
Tali sistemi spesso hanno creato dei veri e propri schieramenti nel Forum,a favore di questo o quel sistema,con le motivazioni più varie.
Si può dire che i sistemi oggi più usati sono il caricamento a pistone (o stantuffo) e quello a cartuccia/converter,seguiti in seconda posizione da quello a leva laterale e a pulsante di fondo.

Caricamento a pistone

Il caricamento a pistone può forse essere definito come il più classico ed affascinante;sicuramente è quello più tecnologico.
Nel tempo sono stati poi aggiunti vari miglioramenti,come il sistema differenziale introdotto dalla Pelikan,che consente di ottenere un maggior movimento del pistone a parità di un minor numero di giri del fondello,e la riserva nascosta di inchiostro,usata da Aurora sui suoi modelli 88 e Optima.
E' un sistema che fa salire il costo della penna;esistono modelli di varie Case in versione a stantuffo e a cartuccia/converter,che presentano una certa differenza di prezzo a favore del secondo sistema.Tale differenza di prezzo a volte non è però così alta.
Il maggior vantaggio pratico che si ha con il caricamento a pistone è sicuramente quello del minor costo di gestione della penna,in quanto l'inchiostro in boccetta costa molto meno della pari quantità in cartucce.
C'è poi il vantaggio,anche se non su tutti i modelli,di poter visionare il livello di inchiostro tramite una finestra trasparente,che peraltro per motivi estetici e stilistici non tutti gradiscono.
Il caricamento a pistone può però presentare diversi problemi,quando qualcosa non va.
Il pistone può andare incontro a blocchi,grippaggi,rotture dell'asse e trafilaggi di inchiostro dietro la testa.Sono tutti danni gravi e difficilmente riparabili dall'utente medio senza il ricorso ad un Servizio di Assistenza o a un riparatore professionista.


Caricamento a cartuccia/converter

E' probabilmente il sistema oggi più diffuso.
A parità di modello a stantuffo o a cartuccia/converter,scegliendo il secondo si spende sicuramente meno.
Il vantaggio di tale sistema consiste nel poter usare cartucce di inchiostro in particolari condizioni come i viaggi,e comunque quando si è fuori di casa,dove le manovre con le boccette di inchiostro potrebbero rivelarsi difficili o pericolose.
Montando il converter,si può usare la penna come una penna a pistone,spendendo meno per la gestione della stessa in quanto,come detto in precedenza,l'inchiostro in boccetta costa sensibilmente meno.
Il vantaggio forse maggiore è quello che in caso di guasti al converter,questo può essere sostituito dall'utente con poca spesa e senza ricorrere a un Servizio di Assistenza.
Anche tale sistema presenta però qualche svantaggio.
Molte Case usano infatti cartucce proprietarie non facilmente reperibili in commercio;inoltre,usando la penna col converter,la capienza di inchiostro è molto minore rispetto a quella di una penna a pistone.
E' necessario inoltre stare attenti a non "giocare" troppo col converter,infilandolo e sfilandolo di continuo dalla sezione,in quanto l'imboccatura si può allentare in breve tempo,dando origine a perdite d'inchiostro e rendendo inevitabile la sostituzione del converter stesso.
Alcune Case,soprattutto sui loro modelli di fascia alta,tendono ora a montare dei converter filettati,che diventano così un pezzo unico con la sezione,dando maggiore sicurezza.Tale tendenza sta fortunatamente prendendo piede anche per i modelli più economici.
Con tale sistema,non è possibile visualizzare il livello d'inchiostro,se non svitando il corpo della penna.
Infine,va poi tenuta presente un'altra difficoltà,se si usano inchiostri neri:a parte qualche rara eccezione (Aurora nero,Diamine Onyx Black) a causa anche delle plastiche usate nella realizzazione dei converter,l'inchiostro tende a non scorrere,accumulandosi in fondo al converter stesso.E' per tale motivo che oggi in molti converter viene inserito un pesetto,in genere una sferetta in acciaio o una spiraletta,che ha la funzione di trascinare con sè l'inchiostro durante i movimenti della penna.


Caricamento a leva laterale

Da molti nostalgici è considerato un classico;era un sistema molto usato prima che venisse adottato il pistone,e che e rimasto in voga anche dopo,sui modelli di varie Case.
Recentemente molte Case moderne hanno riproposto tale sistema,soprattutto per versioni limitate o celebrative.
Non si può definire un meccanismo sofisticato.Si tratta di un sistema ben funzionante e relativamente semplice.Azionando la leva laterale si preme un sacchetto interno tramite una barra di pressione che crea una depressione,favorendo l'aspirazione dell'inchiostro.
Tale sistema non è però esente da limiti.
I sacchetti interni,ora in silicone (praticamente inalterabile) erano per la maggior parte in lattice e andavano incontro a facile deterioramento e rottura.Anche la barra di pressione può arrugginire,spezzandosi.
Inoltre,anche la leva stessa può dare problemi spezzandosi;ma molto più spesso,almeno sui modelli antichi,poteva rompersi il sistema di ancoraggio del carrello della leva al corpo.
Anche su queste penne non è possibile visualizzare il livello di inchiostro,a differenza di alcuni modelli antichi come le Sheaffer Balance.
Infine,la quantità di inchiostro contenuta nel sacchetto interno è davvero esigua,in quanto poichè la leva crea la depressione premendo al centro del sacchetto stesso,questo non si riempie mai completamente.


Caricamento a pulsante di fondo

Si tratta di una variante evolutiva del meccanismo a leva,cui si può applicare quanto detto per tale sistema relativamente a pregi e difetti.
In genere tale sistema tende però ad avere una capacità inferiore, infatti con la leva si può operare direttamente con una barra di pressione senza una molla, qui la molla è necessaria, e comporta una riduzione dello spazio disponibile per il gommino.
Alessandro
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Messaggio da G P M P »

Bell'intervento. La prima impressione può essere di ridondanza rispetto al wiki, ma leggendo quanto scritto si realizza che è un vademecum dell'appassionato. Vista la precisione schematica con cui si esaminano le caratteristiche dei diversi sistemi, vedrei bene il tutto riarrangiato in una tabella, per un confronto a colpo d'occhio. Con qualche foto si raggiungerebbe la perfezione. Ma già così è utilissimo! :)
Giovanni Paolo
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Messaggio da Irishtales »

Formidabile capacità di sintesi e chiarezza, complimenti Alessandro!
Mi sembra un vademecum perfetto, indispensabile soprattutto per il neofita che si avvicina al mondo delle stilografiche.
I suggerimeni di Giovanni Paolo mi sembrano azzeccati, per dare ancor maggiore completezza ;)
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Messaggio da Resvis71 »

Irishtales ha scritto:Formidabile capacità di sintesi e chiarezza, complimenti Alessandro!
Mi sembra un vademecum perfetto, indispensabile soprattutto per il neofita che si avvicina al mondo delle stilografiche.
I suggerimeni di Giovanni Paolo mi sembrano azzeccati, per dare ancor maggiore completezza ;)
Condivido.
Aggiungo i miei complimenti e un grazie.
Massimiliano
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colex
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Messaggio da colex »

Mi unisco ai complimenti...

... Aggiungerei anche il sistema Vacuum Filler introdotto su larga scala sulle Sheaffer's Balance nel 1934, sicuramente più complicato dei precedenti ma, tornato "di moda" in versione aggiornata anche su stilografiche attuali come ad esempio la TWSBI Vac-700, simile.



Caricamento Vacuum Fill o a Siringa rovesciata

E' un sistema di caricamento che per un periodo (1935) affiancò quello a leva-sacchetto. Si tratta sempre di una siringa che creando il "vuoto" permette all'inchiostro di risalire nel fusto attraverso il diffusore posto sotto il pennino, che naturalmente andrà preventivamente immerso nell'inchiostro ma, svitando il pomello superiore a cui è agganciata l'astina della siringa, questa andrà tirata completamente fuori e poi con un movimento secco reintrodotta nella sua sede tenendo sempre il pennino/diffusore immersi nell'inchiostro, basta attendere qualche secondo quanto basta, per vedere risalire l'inchiostro verso l'alto che riempirà il fusto della penna!

Immagine

Ha il pregio dell'estrema semplicità e praticità, è come aspirare l'inchiostro con una comune "siringa"! Sulle Sheaffer's Balance su cui fù introdotto era possibile controllare anche il livello di inchiostro aspirato nel serbatoio. Ma, anche quello dell'estrema fragilità. La sua durata è direttamente proporzionale alla qualità e durata di alcuni semplici o-ring di tenuta (dischetti in gomma) che, col tempo indurendosi, una volta perse le qualità di aderenza al fusto, compromettono la tenuta della camera dell'inchiostro contenuta nel fusto, con ovvi trafilaggi e perdite di inchiostro.

Immagine



L'estrema e più raffinata elaborazione del sistema è stata ottenuta da Visconti che utilizza una "doppia camera" con il suo "High vacuum power filler", questo permette di ovviare al problema che potrebbe accedere, ad esempio, nei viaggi in aereo o in treni ad alta velocità dove l'eccessiva pressione interna alla cabina potrebbe "premere" l'inchiostro fuori dai serbatoi ed allagare il cappuccio della propria penna!

Immagine


L'unico difetto di questo sistema è che il piccolo serbatoio a ridosso del gruppo scrittura non concede una grande autonomia ma, basta svitare il pomello superiore e tirare sù la siringa pochi millimetri per permettere all'inchiostro contenuto nel serbatoio di "riserva" di scivolare in quello principale, ricominciando a scrivere per tantissime pagine... Magari per qualcuno questa procedura, anche se poco pratica, potrà risultare divertente!



Sergio
Ultima modifica di colex il domenica 24 novembre 2013, 15:05, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da piccardi »

colex ha scritto: Caricamento Vacuum Fill

E' un sistema di caricamento che per un periodo (1935) affiancò quello a leva-sacchetto. Questo sistema usa una "siringa" che ha alla base un anello di gomma ed è inserito nel fusto dell'inchiostro; si aziona, tirandolo verso l'alto e tenendo il pennino immerso nell'inchiostro, il movimento genera "il vuoto" proprio come avviene nelle normali siringhe, questo fà sì che venga aspirato l'inchiostro nel serbatoio attraverso il diffusore.
Hem... mi scuso per la pedanteria ma il Vacuum Fil è solo il nome commerciale della Siringa rovesciata dato dalla Sheaffer, e funziona esattamente come quest'ultima. E' vero che tirando su l'albero aspiri inchiostro, ma quando lo riporti giù lo stesso lo ributti pure fuori. Quell che viene caricato è nella depressione dietro la punta del pistone che si apre quando arriva a fine corsa (nella zona più aperta che si vede nella tua immagine).

Il sistema l'ha tra l'altro inventato la Onoto (o meglio George Sweetser) che lo ha messo in produzione dal 1905. Quello attuale di Twisbi, Visconti e Pilot Custom 823 è, materiali e sicurezza delle guarnizioni a parte, sostanzialmente identico sia a quello della Sheaffer che a quello della Onoto.

Le penne con caricamento a siringa funzionano davvero come una siringa ed hanno un alberino da usare svitato il pomello che sporge in genere anche in maniera significativa. Poi sono state inventati meccanismi più o meno ingegnosi per accorciarlo (ed allungare la dimensione utile del serbatoio, ma non lo trovi su nessuna delle penne citate sopra.

Simone
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Messaggio da piccardi »

vikingo60 ha scritto:Tenterò di riassumere qui quanto detto quà e là in vari topic del Forum,relativamente ai sistemi di caricamento delle stilografiche oggi più usati dalle aziende.
Ottimo lavoro Alessandro, hai fatto una sintesi eccellente. Solo per la mia fissazione con i dettagli storici, preciserei che il caricamento a stantuffo differenziale della Pelikan non è stato un miglioramento successivo, quel geniaccio di Teodor Kovacs lo aveva inventato in quel modo fin dal 1923 (data del brevetto).
vikingo60 ha scritto: Caricamento a pulsante di fondo

Si tratta di una variante evolutiva del meccanismo a leva,cui si può applicare quanto detto per tale sistema relativamente a pregi e difetti.
Aggiungerei che in genere tende ad avere una capacità inferiore, infatti con la leva si può operare direttamente con una barra di pressione senza una molla, qui la molla è necessaria, e comporta una riduzione dello spazio disponibile per il gommino.

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Messaggio da colex »

Grazie Simone per la "verifica"... Ho aggiornato il post!
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Messaggio da piccardi »

colex ha scritto:Grazie Simone per la "verifica"... Ho aggiornato il post!
Ottimo, state facendo davvero un bel lavoro!

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Messaggio da A Casirati »

piccardi ha scritto:
colex ha scritto: Caricamento Vacuum Fill
[---] Il sistema l'ha tra l'altro inventato la Onoto (o meglio George Sweetser) che lo ha messo in produzione dal 1905.
Simone
Ottima precisazione, grazie Simone! La Onoto è spesso dimenticata dagli appassionati del Bel Paese.
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Messaggio da raffaele90 »

Grazie Alessandro! I tuoi interventi sono sempre molto interessanti :)
vikingo60 ha scritto:E' per tale motivo che oggi in molti converter viene inserito un pesetto,in genere una sferetta in acciaio o una spiraletta,che ha la funzione di trascinare con sè l'inchiostro durante i movimenti della penna.
A cosa ti riferisci esattamente? Credo di non aver mai visto nulla del genere...
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Messaggio da Alexander »

Ottimo riepilogo, senz'altro utile per i nuovi arrivati.. Bravissimo!!
Io aggiungerei, solo per eccesso di zelo, un brevissimo cenno sul caricamento eye dropper, dato che si ritrova, sia pure con minor frequenza, anche nella produzione moderna.
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Messaggio da vikingo60 »

Bene,il post si può sempr aggiornare.
per rispondre a Raffaele90 che dice di non aver mai visto pesetti o altro dentro i converter,posso rispondere che oggi,per fortuna,li usano la maggior parte delle Case.
Le prime ad iniziare furono Montblanc e Parker,quasi in contemporanea.
Poi si sono aggiunte Montegrappa e Conklin; è auspicabile che presto lo facciano anche altri produttori,altrimenti con le penne a converter è quasi impossibile usare l'inchiostro nero,ad eccezione di Aurora e Diamine,che favoriscono comunque lo scorrimento all'interno del converter stesso.
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Messaggio da vikingo60 »

@ Simone:
Ho aggiunto le precisazioni suggerite,ti ringrazio.
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Messaggio da giobatta »

Grazie, post che da neofita trovo davvero interessante
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