Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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...ed il Made in Italy?
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Omase Delta sono defunte. Aurora, meno male, resiste.
Secondo voi l'Italia ha ancora la capacità di imporsi nel mercato delle penne, che sembra dominato dai tedeschi e dai giapponesi ?
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Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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Mi pare che Visconti stia mantenendo buoni livelli di qualità e di mercato. Peccato che non si faccia i pennini in casa, come tutti gli altri del resto, eccetto Aurora.
Ciao. Gionni
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Secondo me, no. Proprio giapponesi e tedeschi, nella mia esperienza, hanno qualità altissima, pochi o zero problemi (devo ancora trovare una Pelikan a pistone o una Pilot o una Sailor, o una Platinum che vanno male), una certa diversificazione circa le fasce di prezzo, che spazia dalle scolastiche a basso costo alle lussuose. Posseggo molte Aurora (eccezionali, non c'è che dire), e anche con queste non ho mai avuto problemi. Le Delta erano magnifiche. Le mie penne che scrivono meglio in assoluto sono, comunque, proprio due Delta (una Mezzanotte che sto letteralmente consumando e una Seawood), una Talentum e una Pilot Elite; su quattro pezzi, tre italiane. Con altre italiane ho avuto ben più di problema, ma statisticamente la cosa è irrilevante.
Tornando al discorso globale, secondo me siamo al lumicino, e quindi siamo ben lontani dall'imporci.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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In realtà un altro produttore italiano si fabbrica i pennini: Santini di Confienza (PV).
http://www.santini-italia.com/lavorazione.html
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Verissimo. La qualità e l'artigianalità sono fuori discussione; ma, il fatto di poter trovare questi gioielli solo in due negozi in Italia (e uno è sul punto di chiudere) esclude la capacità dell'azienda di imporsi nel mercato.Mightyspank ha scritto: ↑domenica 11 novembre 2018, 22:02 In realtà un altro produttore italiano si fabbrica i pennini: Santini di Confienza (PV).
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Aurora resiste perchè vende principalmente all'estero, se dovesse affidarsi al solo mercato interno avrebbe già chiuso da anni. La risposta è semplice e banale, in Germania ed in Giappone la penna stilografica viene usata a scuola fin dalla tenera età.
Presente, problema con un pennino di una Sailor Sapporo (sai hai problemi con il pennino di una Sailor, molto raro ma può capitare, puoi incominciare a fare l'elenco dei santi partendo dal 1 Gennaio e soffermandoti molto a lungo quando arrivi al 1 Novembre).Monet63 ha scritto: ↑domenica 11 novembre 2018, 21:59 Secondo me, no. Proprio giapponesi e tedeschi, nella mia esperienza, hanno qualità altissima, pochi o zero problemi (devo ancora trovare una Pelikan a pistone o una Pilot o una Sailor, o una Platinum che vanno male), una certa diversificazione circa le fasce di prezzo, che spazia dalle scolastiche a basso costo alle lussuose. Posseggo molte Aurora (eccezionali, non c'è che dire), e anche con queste non ho mai avuto problemi. Le Delta erano magnifiche. Le mie penne che scrivono meglio in assoluto sono, comunque, proprio due Delta (una Mezzanotte che sto letteralmente consumando e una Seawood), una Talentum e una Pilot Elite; su quattro pezzi, tre italiane. Con altre italiane ho avuto ben più di problema, ma statisticamente la cosa è irrilevante.
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Massimo
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...ed il Made in Italy?
Secondo me la chiave di tutto sta nel prezzo di riferimento: il Made in italy secondo la mentalità imprenditoriale è per forza lusso, sicché si vende a prezzi di lusso.
Pilot, Platinum, perfino la superba Sailor con i suoi prodotti a tre cifre hanno penne scolastiche a catalogo; Lamy, Pelikan, Kaweco campano tutte sulle scolastiche. Delle italiane, Aurora ha fatto la K che costa 40€ senza converter: fuori mercato. Visconti neanche a parlarne, scolastica si ma roba che finite le lezioni de terzo superiori sei all'aperitivo col Ciellini al polso, Montegrappa addio... Stipula? Boh, forse vendono solo all'estero, hanno già capito che da noi non c'è trippa per gatti?
Una scolastica italiana.
Magari.
Ne avrei cassetti pieni.
Per il momento mi accontento delle etafelt, anche se queste sono biro
Pilot, Platinum, perfino la superba Sailor con i suoi prodotti a tre cifre hanno penne scolastiche a catalogo; Lamy, Pelikan, Kaweco campano tutte sulle scolastiche. Delle italiane, Aurora ha fatto la K che costa 40€ senza converter: fuori mercato. Visconti neanche a parlarne, scolastica si ma roba che finite le lezioni de terzo superiori sei all'aperitivo col Ciellini al polso, Montegrappa addio... Stipula? Boh, forse vendono solo all'estero, hanno già capito che da noi non c'è trippa per gatti?
Una scolastica italiana.
Magari.
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Giusto ieri ero sul sito della Montegrappa incuriosito dall'ultima recensione di Fufluns.
Nel mentre sono ritornato sul forum e ho cercato recensioni su queste penne: problemi a iosa, poi leggo qualcuno che dice di avere contattato l'azienda per problemi al pennino e detta azienda candidamente risponde che sono a conoscenza che quei pennini son difettosi! Ha ragione chi nel forum ha scritto "mai più", volendo la Montegrappa pure le spese di spedizione a carico del cliente che la manda in assistenza.
Spendi minimo 450 euro di penna, la penna funziona. Statisticamente ci sono i modelli difettosi, ma lì l'azienda è disponibile al cambio.
Non esiste che spendi 450 euro e ti senti dire "Sì signore, noi sappiamo che i pennini sono difettosi".
Poi sono ritornato sul sito della Montegrappa. E vedo: pelletteria, profumi, cravatte, orologi, gemelli e foulard......
La voglia di prendermene una mi è andata via. La mia AION sarà quello che sarà esteticamente, ma me ne compro un'altra per Natale
Nel mentre sono ritornato sul forum e ho cercato recensioni su queste penne: problemi a iosa, poi leggo qualcuno che dice di avere contattato l'azienda per problemi al pennino e detta azienda candidamente risponde che sono a conoscenza che quei pennini son difettosi! Ha ragione chi nel forum ha scritto "mai più", volendo la Montegrappa pure le spese di spedizione a carico del cliente che la manda in assistenza.
Spendi minimo 450 euro di penna, la penna funziona. Statisticamente ci sono i modelli difettosi, ma lì l'azienda è disponibile al cambio.
Non esiste che spendi 450 euro e ti senti dire "Sì signore, noi sappiamo che i pennini sono difettosi".
Poi sono ritornato sul sito della Montegrappa. E vedo: pelletteria, profumi, cravatte, orologi, gemelli e foulard......
La voglia di prendermene una mi è andata via. La mia AION sarà quello che sarà esteticamente, ma me ne compro un'altra per Natale
E' da un po' che la voglio prendere con pennino M. Sarà formidabile come tutte le Pilot, giusto?
- Monet63
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Di più. Io ho un F, e ogni volta che la uso non ci credo. Inoltre la trovo bellissima.
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Aurora fa ottime penne, sia in fascia media (ipsilon), che alta (Optima...88), ma che prezzi.
In Giappone ne compri 2 o 3 con lo stesso budget.
Si può competere solo posizionandosi nel settore lusso e alzando i prezzi?
In Giappone ne compri 2 o 3 con lo stesso budget.
Si può competere solo posizionandosi nel settore lusso e alzando i prezzi?
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Lao Tsu
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Sicuramente se Aurora ed altre case italiane tengono prezzi alti è perché possono permetterselo, nel senso che c'è richiesta anche con simili prezzi, soprattutto all'estero. Questo rimane un peccato perché chiaramente va a limitare il mercato nazionale dove la domanda e gli acquisti saranno pochi.
Basterebbe fare come fanno i giapponesi che hanno varie fasce e dove con un esborso non esagerato puoi prendere un prodotto più che valido con tanto di pennino in oro e converter già compreso.
Basterebbe fare come fanno i giapponesi che hanno varie fasce e dove con un esborso non esagerato puoi prendere un prodotto più che valido con tanto di pennino in oro e converter già compreso.
"La penna è la lingua dell'anima" - Miguel de Cervantes
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Le scelte di marketing e di produzione le decidono gli uomini delle aziende, che molto spesso hanno le idee più chiare della maggior parte di noi che altrettanto spesso ci occupiamo di ben altro.
Se l'azienda sta in piedi bene, le scelte sono corrette, se non ci sta, sono sbagliate, il resto sono chiacchiere in libertà.
D'altro canto, io avrei comprato volentieri una vettura da uso cittadino marchiata Maserati, magari intorno ai 17.000 euro, ma purtroppo, chissà perchè, non esiste, e quindi ho dovuto ripiegare su una Toyota.
Aurora, Montegrappa, Montblanc e pochi altri, sono marchi del lusso e si muovono in questo ambito con logiche e dinamiche diverse rispetto ai marchi Giapponesi, o anche rispetto a Lamy e direi anche a Pelikan che invece non sono percepiti come tali.
Un marchio come Pelikan che ha fatto la storia della penna stilografica, è conosciuto dalla stragrande maggioranza delle persone come un produttore di cancelleria, perché con questo marchio è stato prodotto di tutto , dal tampone per i timbri , alla gomma per cancellare e quindi può permettersi di produrre anche la stilografetta in plastica da 3 euro, senza che questo influisca minimamente sull’immagine dell’azienda e sulla percezione che il cliente Pelikan ha , rispetto all’azienda stessa.
Montblanc invece non potrebbe fare altrettanto per ovvie ragioni.
Può piacere o no, ma di questo si tratta.
Se l'azienda sta in piedi bene, le scelte sono corrette, se non ci sta, sono sbagliate, il resto sono chiacchiere in libertà.
D'altro canto, io avrei comprato volentieri una vettura da uso cittadino marchiata Maserati, magari intorno ai 17.000 euro, ma purtroppo, chissà perchè, non esiste, e quindi ho dovuto ripiegare su una Toyota.
Aurora, Montegrappa, Montblanc e pochi altri, sono marchi del lusso e si muovono in questo ambito con logiche e dinamiche diverse rispetto ai marchi Giapponesi, o anche rispetto a Lamy e direi anche a Pelikan che invece non sono percepiti come tali.
Un marchio come Pelikan che ha fatto la storia della penna stilografica, è conosciuto dalla stragrande maggioranza delle persone come un produttore di cancelleria, perché con questo marchio è stato prodotto di tutto , dal tampone per i timbri , alla gomma per cancellare e quindi può permettersi di produrre anche la stilografetta in plastica da 3 euro, senza che questo influisca minimamente sull’immagine dell’azienda e sulla percezione che il cliente Pelikan ha , rispetto all’azienda stessa.
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Antonio
Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’ Incurabile.
(Emil M. Cioran)
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mancano all'appello la Scribo (fu Omas), la Leonardo-Officina Italiana (fu Delta), la Loclen, la Pineider e la Marlen. Visconti un paio d'anni fa era per quota di mercato la seconda negli stati uniti (da qualche parte ho l'articolo), per un'azienda che ha 30 anni in un settore a innovazione 0 non è poco.
Le nostre sono tutte aziende con si e no una quindicina di dipendenti qualcuna, come pretendere che facciano scolastiche per guadagnare?
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- rolex hunter
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Allora Omas e Delta non sono fallite.....
Mi fa piacere saperlo
OT
Puoi avere una Aston Martin nuova a circa 49.000€. la Aston Martin "CYGNET & COLETTE 2013 LIMITED EDITION"; 35.000€ se non ti serve "limited".
Certo, la stessa auto marcata Toyota (si tratta della Toyota iQ) costa al massimo 17.000€, ma vuoi mettere.... Aston Martin è sempre Aston Martin, e fa la sua porca figura.
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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Avevo scritto che possono permetterselo perché si vede che hanno domande, credo soprattutto dall'estero, anche per prodotti con prezzi alti che consentono di continuare a tenerli tali...delta e omas non lo so, bisogna anche vedere se ci sono state altre problematiche di vario genere dietro i fallimenti.rolex hunter ha scritto: ↑lunedì 12 novembre 2018, 17:13Allora Omas e Delta non sono fallite.....
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Certo, la stessa auto marcata Toyota (si tratta della Toyota iQ) costa al massimo 17.000€, ma vuoi mettere.... Aston Martin è sempre Aston Martin, e fa la sua porca figura.
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