Bilanci Delta

I problemi che incontriamo nel mondo delle Penne, oltre quelli generali. Parliamone.
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Messaggio da Maruska »

ASTROLUX ha scritto: venerdì 13 luglio 2018, 19:18
Maruska ha scritto: venerdì 13 luglio 2018, 19:04 allora forse non vogliono far vedere che usano il marchio Delta e se ne sono fatto uno nuovo pur essendo le stesse persone che ci lavorano
Più probabile che non abbiamo il denaro per ricomprare il marchio, oppure che non sia stato ancora liquidato in asta.
A be' sì certo!
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Messaggio da Polemarco »

In effetti ho sempre visto vendere i marchi in sede fallimentare. Vanno via come il pane se riguardano prodotti conosciuti e apprezzati come quelli della Delta. Di norma si vendono subito perché con il passare del tempo il valore tende a ridursi. Il fatto è che non è ancora ben chiara la situazione: è fallita? Hanno fatto reclamo avverso la dichiarazione di fallimento? Hanno ottenuto in sede di reclamo la sospensione dell’attività di liquidazione? C’era stato un concordato poi dichiarato inammissibile o non omologato e quindi è stato dichiarato il fallimento con le problematiche che ho detto ?
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Polemarco ha scritto: venerdì 13 luglio 2018, 21:02 In effetti ho sempre visto vendere i marchi in sede fallimentare. Vanno via come il pane se riguardano prodotti conosciuti e apprezzati come quelli della Delta. Di norma si vendono subito perché con il passare del tempo il valore tende a ridursi. Il fatto è che non è ancora ben chiara la situazione: è fallita? Hanno fatto reclamo avverso la dichiarazione di fallimento? Hanno ottenuto in sede di reclamo la sospensione dell’attività di liquidazione? C’era stato un concordato poi dichiarato inammissibile o non omologato e quindi è stato dichiarato il fallimento con le problematiche che ho detto ?
Non so rispondere a tutte le tue domande, a me tempo fa avevano detto che era fallita. Io personalmente il marchio di una ditta fallita non lo vorrei neppure se me lo regalassero...
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Messaggio da Polemarco »

Il trucco non è di perdere il proprio marchio ma quello di affiancargli quello della fallita per una linea di produzione. Si compra qualche macchinario della ditta fallita, si assume qualche operaio e quadro e si rimette la linea sul mercato. Però non so se la vecchia linea “tirava”. Il fallimento non è sempre segno di mancanza di mercato per il bene prodotto. Bisogna vedere i costi, gli oneri finanziari e altri indici.
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Messaggio da Maruska »

Ciao Polemarco, nei panni di un imprenditore potrei assorbire nella mia impresa, l'impresa fallita per acquisire clienti e aumentare il fatturato, stop.
Ma partire da zero, senza un mio marchio e chiamare la mia azienda Delta, non lo farei mai.
Che poi la Leonardo Officina Italiana mi sa che ha il personale di Delta, fa le penne quasi uguali identiche a quelle di Delta, gli stessi pennini, ma si chiama con un altro nome...
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Messaggio da Polemarco »

Concordo. Il marchio identifica il prodotto è no l’impresa. In ogni caso ricominciare con un nuovo nome non è comunque semplice: i fornitori sono sempre gli stessi e non sono rimasti contenti. Con la nuova-vecchia ditta applicano l’adagio arabo: dare moneta vedere cammello !
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Polemarco ha scritto: venerdì 13 luglio 2018, 21:27 Concordo. Il marchio identifica il prodotto è no l’impresa. In ogni caso ricominciare con un nuovo nome non è comunque semplice: i fornitori sono sempre gli stessi e non sono rimasti contenti. Con la nuova-vecchia ditta applicano l’adagio arabo: dare moneta vedere cammello !
E' giusto "dare moneta, vendere cammello", non è che si può "impunemente" fallire eh....
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Si ma voi vorreste una "Leonardo Officina Italiana Dolcevita" o una "Delta Dolcevita"?
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Messaggio da Phormula »

Potrei sbagliarmi, ma da quanto mi è stato riferito, dietro Leonardo Officina Italiana c'è solo qualche ex di Delta. Se così fosse avrà rilevato quello che gli serviva per ripartire e potrebbe non essere interessato al marchio. Anche perché Leonardo è una realtà molto più piccola, Delta vendeva in tutto il mondo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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ASTROLUX ha scritto: venerdì 13 luglio 2018, 21:47 Si ma voi vorreste una "Leonardo Officina Italiana Dolcevita" o una "Delta Dolcevita"?
Oggi come oggi, nessuna delle due.
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Messaggio da sciumbasci »

Con tutto il rispetto per il lavoro che c'è dietro alle penne Leonardo... Il nome "nun se po' sentì"!

Però dicono siano dietro alle penne ASC e Wahl-Eversharp (ed io ho un amore incondizionato per W-E)

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Messaggio da ricart »

Quando acquisto una penna non lo faccio per il nome e/o per il marchio ma lo faccio per avere un oggetto che serve per scrivere e, per sapere se lo fa bene o male, non rimane altro che acquistarla. Si può chiedere a destra e sinistra come va ma l'unica alternativa rimane quella di averla in mano e scrivere.

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Messaggio da ASTROLUX »

ricart ha scritto: sabato 14 luglio 2018, 13:41 Quando acquisto una penna non lo faccio per il nome e/o per il marchio ma lo faccio per avere un oggetto che serve per scrivere e, per sapere se lo fa bene o male, non rimane altro che acquistarla. Si può chiedere a destra e sinistra come va ma l'unica alternativa rimane quella di averla in mano e scrivere.

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Non vorrei essere indiscreto, ma quali penne possiedi attualmente ?
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ricart ha scritto: sabato 14 luglio 2018, 13:41 Quando acquisto una penna non lo faccio per il nome e/o per il marchio ma lo faccio per avere un oggetto che serve per scrivere e, per sapere se lo fa bene o male, non rimane altro che acquistarla. Si può chiedere a destra e sinistra come va ma l'unica alternativa rimane quella di averla in mano e scrivere.

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Il tuo ragionamento è giusto Riccardo, solo che appunto le penne vanno provate, e chi le compra on line non ha modo di provarle, quindi si affida più alla marca che conosce che ad una penna con marchio sconosciuto. Con Delta ho avuto gioie e dolori, forse più dolori, tutti i pennini in acciaio hanno salti di tratto e false partenze, pensa che che per una Delta Intesa che mi piaceva particolarmente ho comprato un pennino in oro e su altre Delta ho montato dei pennini Twsbi coi quali non ho mai avuto salti di tratto. La Delta a stantuffo la trovo una ciofeca assoluta, più che uno stantuffo sembra un converter integrato. Non ho ancora trovato un pennino Lamy in acciaio che costa pochi euro che mi abbia dato questo problimi di salti di tratto. Le Pelikan per me sono una garanzia e comunque hai tempo 30 giorni per richiedere il cambio del pennino se questo è in oro. Visconti ho avuto modo di provarla in un negozio della mia zona, e non mi piace per niente. Montblanc non è al 100%. Le Aurora con pennino in oro mi piacciono abbastanza. Le penne sulle quali vado ad occhi chiusi sono: Pelikan dalle meno costose con pennino in acciaio alle più costose con pennino in oro, Twsbi solo ECO e Lamy, abbastanza Aurora. E poi ci sono le penne scolastiche che scrivono sempre bene, ma in mano sono poco sostanziose.
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ah dimenticavo la Pilot Capless, ma solo la Capless, le altre che ho: Custom Heritage; Prera; Metropolitan, non mi fanno impazzire, nonostante abbiano tutte degli ottimi pennini.
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