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Non solo mercatini, ma anche negozi....digressione

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fabri00
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Messaggio da fabri00 »

maxpop 55 ha scritto:Purtroppo è un brutto momento..................
Per me più che un brutto momento è il mondo che sta cambiando......

Hai presente la fabbrica di candele chiusa quando hanno inventato la corrente elettrica, che dicceva che "il progresso è la rovina della nazione"?.
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Messaggio da maxpop 55 »

fabri00 ha scritto:
maxpop 55 ha scritto:Purtroppo è un brutto momento..................
Per me più che un brutto momento è il mondo che sta cambiando......

Hai presente la fabbrica di candele chiusa quando hanno inventato la corrente elettrica, che dicceva che "il progresso è la rovina della nazione"?.
Non è un problema di tempi che cambiano, è un problema di crisi economica che attanaglia il nostro paese.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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fabri00
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Messaggio da fabri00 »

maxpop 55 ha scritto: Non è un problema di tempi che cambiano, è un problema di crisi economica che attanaglia il nostro paese.
Forse non mi sono spiegato.

Sei certo non sia un luogo comune?

Io da tanti anni per me per la casa e per l'ufficio faccio quasi gli stessi acquisti.
Solo che invece di servirmi della cartoleria dietro l'angolo per tutto, per l'ufficio mi servo di una ditta specializzata in forniture da ufficio, perche' vengono loro da me, perche' hanno anche cose tecniche, tipo cartuccie per stampanti, e simili.
Le cose per casa o per mio figlio che e' studente, perloppiu' le prendiamo al supermercato perche' costano meno e perche' mia moglie ci passa davanti col carrello, e le acquista.
Le penne un po' di pregio oramai le compero quasi sempre online per un discorso di convenienza e assortimento.

Morale: la mia spesa annua per queste cose e' piu' o meno la stessa, ma non mi servo piu' della cartoleria sotto casa.

Sara' una situazione specifica, ma nel mio caso la crisi economica non centra un tubo.
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Messaggio da Phormula »

Concordo sul fatto che la crisi economica non è l'unico responsabile della chiusura di tanti piccoli negozi, non solo cartolerie.
Sono cambiate le modalità di acquisto.
Prendiamo l'abbilgiamento come esempio. Non è che la gente ha smesso di vestirsi, ma dieci o venti anni fa il concetto di outlet non esisteva.
Idem per l'elettronica di consumo. Oggi si acquista su internet o nei centri commerciali. Una volta il televisore o la lavatrice li compravi dal negozio che era anche riparatore, così se c'era qualche problema sapevi chi chiamare. Oggi se ti si guasta la lavatrice o il televisore e la garanzia è scaduta, vai a comprare un'altra lavatrice o un altro televisore.

La cancelleria ha seguito un destino simile. Una volta si comprava in cartoleria, oggi quella scolastica si compra al supermercato o su internet.
C'è anche da dire che oggi il quantitativo di materiale scolastico che un ragazzino si deve trascinare appresso è incredibile. Io alle superiori avevo la cinghia elastica e usavo la borsa solo quando avevo educazione fisica. Oggi vedo studenti in metrò carichi come lo ero io quando sono partito per due settimane di vacanza in campeggio.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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fabri00
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Messaggio da fabri00 »

Certamente, è quanto esemplificavo con la "metafora" della fabbrica di candele. (era una storia raccontata da un conoscente quando ero ragazzino, e non ho mai capito se fosse leggenda o realtà).

Sento tante persone lamentarsi per gli effetti della crisi, che indubbiamente ci sono e sono evidentissimi per tutti.

Però spesso mi sembra che molte situazioni si riconducano al luogo comune della crisi, quando invece le ragioni principali per un mancato funzionamento di alcune attività economiche sia dovuto al fatto che il mondo cambia, e alcune attività non si adeguano alle mutate necessità dei clienti.
Poi anche in questi casi è logico che la crisi di certo non aiuta, ma non è la crisi il motivo principale di alcune difficoltà.

Oltre alle cartolerie penso tutti di noi potremmo citare tanti altri esempi di attività oramai non più in linea con le aspettative e le abitudini di consumo dei consumatori, alcune delle quali citate da Phormula.

Quelche esempio ? I negozi di dischi o di cd, i videonoleggi, i negozi di hardware da pc, e tanti altri.
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Messaggio da Phormula »

fabri00 ha scritto:...

Quelche esempio ? I negozi di dischi o di cd, i videonoleggi, i negozi di hardware da pc, e tanti altri.
L'elenco sarebbe infinito: i laboratori di sviluppo e stampa foto in un'ora, gli assemblatori di PC fissi, i già citati videonoleggi (vi ricordate la catena "Blockbuster"), i riparatori radio-TV...

Nel campo delle penne, anche le categorie generiche che sopravvivono ne ordinano sempre meno, perchè rischiano di restare invendute per anni a causa della mancanza di domanda, in particolare quella come regalo per Natale, comunioni e cresime.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da maxpop 55 »

fabri00 ha scritto:
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Sara' una situazione specifica, ma nel mio caso la crisi economica non centra un tubo.
Mi fa piacere, sei un fortunato.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da fabri00 »

maxpop 55 ha scritto:
fabri00 ha scritto:
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Sara' una situazione specifica, ma nel mio caso la crisi economica non centra un tubo.
Mi fa piacere, sei un fortunato.
....ma continui a fraintendere .....?

La frase non è riferita alla mia vita lavorativa, la quale come quella di tanti altri non può non essere influenzata dalla crisi economica, ma alla mia modalità di acquistare beni che una volta si comperavano in cartoleria, e oggi si comperano altrove.

Se devo spendere 10 euro in quaderni, non li vado a comperare più in cartoleria.
Se devo spendere 100 euro in una stilografica, non la vado più a comperare nella cartoleria sotto casa.

Questo mutato atteggiamento prescinde dalla crisi economica, che non lo influenza minimamente anche se c'è.

Quindi se i miei 10 o 100 euro che spendo comunque, non li spendo nella cartoleria sotto casa, ma altrove per comperare gli stessi beni, ciò e dovuto al fatto che la cartoleria sotto casa non soddisfa più le mie esigenze di consumatore, e non dalla mia mutata capacità di spesa.

Leggi per cortesia le ultime 2 frasi del mio thread, che sono consequenziali, e non solo l'ultima frase:


Morale: la mia spesa annua per queste cose e' piu' o meno la stessa, ma non mi servo piu' della cartoleria sotto casa.

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Messaggio da Irishtales »

Ho spostato la digressione in Chiacchiere in libertà, nell'altra sezione eravamo ormai OT...OT...OT...OT...
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Messaggio da maxpop 55 »

fabri00 ha scritto: ....ma continui a fraintendere .....?

La frase non è riferita alla mia vita lavorativa, la quale come quella di tanti altri non può non essere influenzata dalla crisi economica, ma alla mia modalità di acquistare beni che una volta si comperavano in cartoleria, e oggi si comperano altrove.

Se devo spendere 10 euro in quaderni, non li vado a comperare più in cartoleria.
Se devo spendere 100 euro in una stilografica, non la vado più a comperare nella cartoleria sotto casa.

Questo mutato atteggiamento prescinde dalla crisi economica, che non lo influenza minimamente anche se c'è.

Quindi se i miei 10 o 100 euro che spendo comunque, non li spendo nella cartoleria sotto casa, ma altrove per comperare gli stessi beni, ciò e dovuto al fatto che la cartoleria sotto casa non soddisfa più le mie esigenze di consumatore, e non dalla mia mutata capacità di spesa.

Leggi per cortesia le ultime 2 frasi del mio thread, che sono consequenziali, e non solo l'ultima frase:


Morale: la mia spesa annua per queste cose e' piu' o meno la stessa, ma non mi servo piu' della cartoleria sotto casa.

Sara' una situazione specifica, ma nel mio caso la crisi economica non centra un tubo.
Non fraintendo ho capito benissimo ciò che dici, sono io che sono molto preoccupato per questa crisi, ormai reggono solo i negozi altamente sopecializzati.
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Messaggio da fabri00 »

maxpop 55 ha scritto: Non fraintendo ho capito benissimo ciò che dici, sono io che sono molto preoccupato per questa crisi, ormai reggono solo i negozi altamente sopecializzati.
Non è la crisi economica il fattore determinante per quello che dici.
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Messaggio da sim0161 »

fabri00 ha scritto:Certamente, è quanto esemplificavo con la "metafora" della fabbrica di candele. (era una storia raccontata da un conoscente quando ero ragazzino, e non ho mai capito se fosse leggenda o realtà).

Sento tante persone lamentarsi per gli effetti della crisi, che indubbiamente ci sono e sono evidentissimi per tutti.

Però spesso mi sembra che molte situazioni si riconducano al luogo comune della crisi, quando invece le ragioni principali per un mancato funzionamento di alcune attività economiche sia dovuto al fatto che il mondo cambia, e alcune attività non si adeguano alle mutate necessità dei clienti.
Poi anche in questi casi è logico che la crisi di certo non aiuta, ma non è la crisi il motivo principale di alcune difficoltà.

Oltre alle cartolerie penso tutti di noi potremmo citare tanti altri esempi di attività oramai non più in linea con le aspettative e le abitudini di consumo dei consumatori, alcune delle quali citate da Phormula.

Quelche esempio ? I negozi di dischi o di cd, i videonoleggi, i negozi di hardware da pc, e tanti altri.
IMHO, voglio contribuire anche io con la mia, modestissima esperienza.

comprendo appieno la visione di Fabri, ma conosco fin troppo bene lo scoramento che attanaglia quei giovani, come me, che non hanno nemmeno due ero per comprare una scatola di cartucce, per non parlare dei cinque/dieci/venti euro di una boccettina di inchiostro.

La crisi economica è uno dei tanti cambiamenti che stiamo vivendo, e per dare una risposta efficace l'unica strada possibile è cambiare il nostro modo di consumare. Io coltivo l'orto, così risparmio sulla verdura, e allo stesso modo mi ingegno come posso per soddisfare le mie esigenze senza spendere. Se una volta per non avere i soldi non compravi il biglietto del treno (rischiando una multa), ora puoi "spostare" quei soldi da qualcos'altro, per esempio quando vado a Pisa mi faccio ospitare da amici per pranzo, e in questo modo posso comprare il biglietto del treno. So che l'estrema difficoltà nel trovare lavoro è una fonte notevolissima di stress e può seriamente minare l'autostima e la stabilità emotiva di una persona giovane, (non per altro le organizzazioni degli psicologi lamentano un'esplosione di disturbi sociali, in particolare legati all'ansia) ma se non cerchiamo di reagire, come possiamo pensare di uscirne? Io stesso ho molltato gli studi proprio perché ho visto disattesa l'idea che una laurea mi avrebbe aiutato a trovare lavoro. Grazie al cielo sono poi riuscito a gestire questo scoramento e ho ripreso, non senza difficoltà, a dare esami.

Stessa cosa vale per i negozi: Occorre riuscire a interpretare e sfruttare il cambiamento.
La cartoleria sotto casa una volta vendeva libri per la scuola e cancelleria. Oggi, grazie alla "fidelizzazione" delle mamme dei suoi piccoli clienti, con cui si fermava spessissimo a chiaccherare, va avanti più che dignitosamente vendendo calze di qualità per signore. Ha iniziato dieci anni fa, come attività collaterale all'interno della cartoleria. Ha saputo "reinventarsi" così bene che oggi tutti i medici che seguono le signore con le vene varicose consigliano alle donne di comprare lì le loro calze.

Ieri sera, a Sarzana, c'è stata la notte bianca. Molti negozi però erano chiusi perché, a detta dei negozianti, "tanto non vendiamo nulla in queste occasioni". Sono commercianti destinati a chiudere, perché non capiscono che al giorno d'oggi non si va in negozio solo per il prodotto, ma perché conosciamo e ci fidiamo del negoziante, scambiamo quattro chiacchere con la vicina di casa che passeggia anche lei per le strade del centro, eccetera. Se non attiriamo gente in strada con "botte di vita" come possono essere le notti bianche o i negozi aperti la sera, non riusciremo mai a fidelizzare i clienti e ad attrarli da noi. Durante questi eventi i negozi aperti sono un pretesto per uscire, nessuno ci va per comprare, ma per il negoziante è un'occasione d'oro per parlare con la gente, farsela amica, e allora, dopo, le stesse persone torneranno e compreranno.

Molti commercianti si lamentano che "i negozi online ci rubano il lavoro"... eppure non sanno che moltissimi "negozi online" sono negozi normali che, in aggiunta alla normale apertura, hanno avuto il coraggio di provare nuovi canali che possano portare i cluenti. E ci sono riusciti! C'è un negozio, aperto da poco, che è nato da un gruppo su facebook. Quando il negoziante ha aperto, era già certo che le persone sarebbero venute da lui, perché grazie ai mesi di preparaizione sul social network, la gente già lo conosceva e già si fidava di lui.
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Messaggio da fabri00 »

Aggiungo che i negozi fisici, quelli con la porta e la vetrina, hanno anche loro dei vantaggi rispetto a quelli online, solo che spesso non li vogliono utilizzare nè valorizzare.

Faccio un esempio concreto riferito all'hobby di chi visita questo sito:

I circa 100 colori di inchiostro delle bottigliette piccole di inchiostro Diamine, del costo di 3 euro l'una, si vendono come le caramelle visto anche il costo molto contenuto, oltre ai tanti colori.
I negozi della mia citta non li tengono perchè non vogliono impazzire.
Io li compero online, e per i colori mi devo affidare a della tavole colori presenti in internet, e ovviamente quando li ricevo i colori non sono mai quelli che pensavo.
Preferirei pagarli 1 euro in più alla confezione, se potessi entrare in negozio e provarli. Perchè non li trovo dai negozianti della mia città ...?

Stessa cosa per le penne: preferisco alla grande comperarle in negozio per poterle provare.
La scelta di una penna a catalogo o provata, è analogo a quella della "morosa": scelta a catalogo o vista di persona, penso siamo tutti concordi siano due cose motlo diverse.
Eppure tante penne le devo comperare online, perchè i negozianti della mia città non le tengono, e quindi non posso provarle.
Molte poi finiscono in un cassetto, perchè magari non si adattano alla mia mano o alla mia scrittura.

Quindi, ripeto, quando i negozianti si lamentano e danno tutta la colpa delle difficoltà alla crisi, che ovviamente comunque influisce molto negativamente su queste cose, siamo poi davvero certi sia solo tutta colpa della crisi ?

Io personalmente non gestisco un negozio, ma un'attività economica produttiva.
In continuazione mi confronto su cosa e come ofrre la concorrenza, e sul livello di soddisfazione dei nostri clienti. E non appena vedo che qualcosa si può o si deve migliorae, intervengo subito.
Pur restando nello stesso ambito produttivo, e pur avendo molti più rigidità e vincoli di un negozio, dovendo io produrli i beni che tratto, e non solo approvvigionarmi e metterli in vetrina, il portafoglio dei prodotti e dei servizi che offro oggi è sostanzialmente diverso a quello di 3/4 anni fà. E questo soltanto perchè i clienti ed il mercato, ritengo, mi chiedono di fare ciò.

Poi è logico che la crisi rende tutto più complicato.
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Sai cosa succede a molti negozi fisici oggi? Che la gente ci entra, osserva i prodotti, li prende in mano, chiede, se ne va (a volte senza nemmeno ringraziare) e compra a colpo sicuro su internet.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Se un cliente ha già deciso di comprare su internet, non puoi farci niente.

Ma cosa succederebbe se un cliente indeciso entrasse nel tuo negozio, e si sentisse insoddisfatto non del prodotto, ma di come è stato accolto (o non è stato accolto...), di come non gli sono stati dati consigli validi, o non gli sono stati dati consigli affatto, di come il commerciante non ha saputo proporre al cliente una scelta di due o tre prodotti diversi (su intenet ne trovi o uno o diecimila, in negozio un negoziante esperto e capace, dopo averti fatto delle domande, può selezionare per te due o tre prodotti) non ha saputo, come si dice nel mondo del marketing "concludere la vendita".

Passione e competenza non si trovano su ebay, perciò un cliente medio non abbandona il negoziante che glie li offre. Quello che si vede è invece la totale mancanza di amore, di competenza, di passione, e a volte anche di educazione da parte di qualche negoziante.
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