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18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29

A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
Simone
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Simone »

rembrandt54 ha scritto:
Simone ha scritto:Praticamente avete due prospettive diverse dello stesso argomento e nessuna delle due è giusta o sbagliata, ma un corretto modo di vedere lo stesso argomento (due facce della stessa medaglia, per usare una metafora): uno soggettivo (rembrandt) uno oggettivo (Ferderico).

No potete discutere sul giusto o lo sbagliato, semplicemente perché il punto di vista soggettivo è quello dell'acquirente; quello oggettivo quello dell'economia e del bravo imprenditore. Dunque, due antipodi, due facce della stessa medaglia che sono ontologicamente angli antipodi, ossimoriche, ma non per questo una migliore dell'altra. :D
Ma infatti io non mi sogno di mischiare le due cose ;) anzi cercavo di spiegare proprio questo :D
non ho mai detto che sia sbagliato il punto di vista oggettivo....confermo solamente che il mio è il punto di vista soggettivo ( da cliente/acquirente)
Poi, come diceva Dante, l'economia aziendale è un argomento talmente complesso che è meglio far trattare agli esperti ;)

Ps. Non voglio fare il bacchettone, voglio solo vedre se riesco a chiarire questa discussione (nel senso buono del termine!)
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.

W.W.
cassullo

Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da cassullo »

Io penso che la legge di mercato è sempre regolata dalla domanda e dall'offerta , ed i prezzi oscillano di conseguenza .
Se da domani tutti i clienti di MONTBLANC capissero che stanno strapagando un oggetto di plastica che serve solo
a fare status o apparenza anzichè sostanza e decidessero di comprare le LAMY perchè sono penne di ottima qualità
che scrivono benissimo , forse la MB non vendendo più un pezzo forse magari deciderebbe di abbassare i prezzi ?
Di solito con tutti i prodotti funziona cosi , sta solo a noi decidere di dove indirizzare i nostri soldi .
Che ne pensate ? Sto dicendo castronerie ? :)
Salutoni .
powerdork
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da powerdork »

cassullo ha scritto:Io penso che la legge di mercato è sempre regolata dalla domanda e dall'offerta , ed i prezzi oscillano di conseguenza .
Se da domani tutti i clienti di MONTBLANC capissero che stanno strapagando un oggetto di plastica che serve solo
a fare status o apparenza anzichè sostanza e decidessero di comprare le LAMY perchè sono penne di ottima qualità
che scrivono benissimo , forse la MB non vendendo più un pezzo forse magari deciderebbe di abbassare i prezzi ?
Di solito con tutti i prodotti funziona cosi , sta solo a noi decidere di dove indirizzare i nostri soldi .
Che ne pensate ? Sto dicendo castronerie ? :)
Salutoni .
Se domani i clienti MB la pensassero come dici tu..allora domani non sarebbero più clienti MB.. :-) Ritengo che una Penna MB possa scrivere molto bene e sia un buon\ottimo strumento di scrittura, e non nego che mi piacerebbe provarne o averne uno..ma quando scrivo con una Penna, per me, è un momento magico qualunque cosa scriva..in questi giorni le mie Penne (tutte cavolo..mi sa che risparmiare sulle spedizioni a volte non vale l'ansia che ne consegue..) sono in revisione e sto aspettando che arrivino a destinazione (oltre che tornino presto da me...)..ho come un malessere dentro e un ansia che vada tutto bene e mi tornino meravigliose come prima..questo va oltre allo scrivere bene..ed è questo principalmente su cui, credo, punti MB..

ora..loro, a mio avviso, come molte altre marche di Penne, riescono a inserire nei loro strumenti queste emozioni (o almeno per molti è così)..costo della materia prima per questo inserto speciale?!..chi lo sa..ricerca..marketing..genio..non lo so..ma se compro una MB allora DEVE scrivere bene..ma non la compro per quello :-)..lo stesso dicasi per Visconti, Aurora e compagnia bella..più entro immerso in questo fantastico mondo e più ne sono felice..e ancor più sono felice di scrivere e studiare e ancora scrivere..una Bic la perdo, la finisco la butto, la dimentico, rompo il tappo per gioco o sfogo..la pago poco..una MB, una Visconti, un'Aurora, ecc..la compro perché sono incantevoli e non le perderò..non le finirò e non le sostituirò..mai..a quel punto il prezzo quanto diventa nel rapporto costo/beneficio? quale vale di più? una bic da 2 euro che mi dura 90 giorni (se non la perdo\rompo\si inceppa prima...) o una MB da 400 euro che funzionerà ancora quando la lascerò a mio figlio quando si laureerà (...figlio che al momento non ho nemmeno intenzione di iniziare a pensare di avere...) e con la quale scriverò quasi in ognuno dei giorni fino a quel giorno?...per me ora il problema in questi termini non si pone perché 400 euro non li ho :-) ..ma ho preso la FountainPen.it 500 Forum spendendo quanto mai prima per un "accessorio"..e ne sono massimamente Felice..ora..ho anche una Lamy AL Star..la uso (..usavo..) ogni giorno e ne sono stra Felice e ne parlo benissimo con chiunque e ne ho regalate e fatte regalare (cavolo..dovrei chiedere provvigioni :-)) e sono eccezionali (non come la stilo Carioca con pennino (smontabile) in alluminio ripiegato (òribile..) che ho preso a 1.20€ per crisi d'astinenza da pennino e che è addirittura fastidiosa da usare..nonostante sia scorrevole..) ma l'emozione e la gioia di scrivere che si porterà dietro la FountainPen.it 500 Forum sarà comunque differente..come lo è scrivere con la Pelikan di mio padre..o la Sheaffer di mio zio..o la Parker che mi sono regalato due anni fa acquistata insieme al mio Amore e alla quale il mio caro Pennaio ha gentilissimamente sostituito (gratis) il pennino (in oro) che non scriveva benissimo...a questo punto..quanto costa produrre queste emozioni? il punto è tutto lì..costa quanto sono disposto a pagarle io..il prezzo di quello che acquistiamo (per fortuna o purtroppo) non è più legato, solo, al costo dell'oggetto..e questo perché a differenza dei nostri nonni..non compriamo più "solo" l'oggetto!! E il punto è di nuovo qui tornando al soggettivismo..una penna incastonata e prodotta per un esposizione o evidentemente per un miliardario (infatti 38000 euro per una penna io non potrei spenderli nemmeno se la desiderassi tantissimo...) ha un costo oggettivo e quindi può essere troppo (anche se in quel caso..io..dire sempre troppo..poco :-)) ma una Penna..una Penna sarà la Mia Penna e quindi sono solo io che posso dire se vale quel prezzo a seconda delle emozioni che mi trasmette guardandola, tenendola, desiderandola, sognandola e infine usandola :-)

Quindi il prezzo di una Penna potrà sempre essere valutato "congruo" (se lo è...ma nel caso di aziende che non fallisco ma incrementano le vendite e di prodotti che non vengono ritirati dal mercato dopo una stagione..il prezzo è sempre "congruo"...) pur restando, per me, "troppo cara" :-)
Corrado.

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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da maxpop 55 »

Coorado, bel discorso, sano e veritiero, una penna vale quanto noi siamo disposti a spendere per averla e per le emozioni che ci dona.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
cassullo

Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da cassullo »

Grazie Corrado era proprio quello che volevo sentirmi dire ! ;)
Cosi non penso più di essere un mani bucate quando mi regalo una bella stilografica che mi emozioni !!! :)
Salutoni .
powerdork
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da powerdork »

cassullo ha scritto:Grazie Corrado era proprio quello che volevo sentirmi dire ! ;)
Cosi non penso più di essere un mani bucate quando mi regalo una bella stilografica che mi emozioni !!! :)
Salutoni .
Sei un mani bucate solo se pensi che così butti via i soldi.. :-)

Se apprezzi i motivi delle tue spese non sarai mai mani bucate e sarai sempre soddisfatto..

Se compro cioccolata e ne godo che problema c'è?! lo spreco di soldi compare solo quando poi mi affliggo nell'averlo fatto (per il discorso salute è tutta un'altra cosa invece..ma se sto bene è difficile che mi affligga per aver mangiato cioccolata a meno ché non abbia problemi ben più gravi della cioccolata nella testa..)!!

Quindi se spendi molto o anche di più in penne che ti emozionano e quando le vedi sei felice e nelle tue giornate non ti affliggi dell'averle spese sacrificando quei soldi ad altro allora nessun problema..se spenderli ti crea problemi economici gravi al punto da intristirti nel quotidiano oppure spendi senza soddisfazione..allora.. :-) ma non mi pare proprio questo il caso..quindi tranquillo :-)

dal mio punto di vista "gioca responsabilmente" è un insulto all'intelligenza dell'essere umano oltre ad essere passibile (davvero mi piacerebbe fosse così...) di reato per truffa e raggiro.."godi responsabilmente" ci sta molto meglio..ovvero finché i tuoi acquisti specifici ti fanno godere maggiormente la tua vita, sia per l'acquisto specifico ma anche nel generale, allora..figata :-)
Corrado.

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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Phormula »

maxpop 55 ha scritto:Coorado, bel discorso, sano e veritiero, una penna vale quanto noi siamo disposti a spendere per averla e per le emozioni che ci dona.
In realtà è così per tutti i prodotti, il prezzo di mercato è il punto di incontro tra domanda ed offerta, ovvero quanto il consumatore è disposto a spendere per avere quel prodotto, tenendo in considerazione sia i contenuti fisici (materiali, realizzazione, ...), che quelli emozionali (qualità percepita, immagine, ...). Il prodotto si realizza quando il punto di incontro tra domanda ed offerta permette all'azienda di realizzare un guadagno, nessuno investe per realizzare prodotti e venderli in perdita, perchè la cifra alla quale potrebbero essere venduti è inferiore alla somma dei costi più un margine di guadagno che consente all'azienda di restare sul mercato per un lungo periodo. Poi ci sono i casi fortunati (cash cows, nel gergo tecnico), ovvero i prodotti per cui i consumatori sono disposti a pagare molto di più, consentendo all'azienda margini di guadagno superiori, è il caso della Mini, che nei primi anni dopo il lancio è stata una "cash cow" per BMW. Oppure dei prodotti che creano nuovi bisogni, gli orologi Swatch per esempio hanno cambiato il modo di vivere l'orologio per molte persone, da oggetto che si acquistava per la vita, a bene di consumo emozionale.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Rogozin »

"Fantozzi batti lei?"
"Ma...che fa? Mi dà del tu?"
"No, Fantozzi, è congiuntivo!"

Per sdrammatizzare :) e per sottolineare che si parla spesso su piani che non si intersecano quando addirittura non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro.

E' faticoso intervenire perchè, come diceva dante nell'altro post, di certo non basta un thread portato avanti da persone completamente estranee al settore del marketing pennistico nello specifico(fra i quali di certo mi metto, quand'anche possa fare speculazioni verosimili) quando non in generale del settore economico.

Vorrei dare qualche coordinata in più rispetto a ciò che sta diventando un po' confusionario: i costi di produzione. Ovvio che si intendano TUTTI e non solo i materiali, non l'ho specificato per non insultare le intelligenze degl'intervenuti :)
Detto questo, i costi di produzione sono solo un elemento della cosiddetta funzione di produzione, una sorta di magic box nella quale si butta dentro una serie di fattori: costi di produzione, tecnologia, aspettative degl'imprenditori etc.
Questa magic box la conosce l'imprenditore e basta, è lui in soldoni che c'ha le fatture in mano. E se è efficiente, sta sul mercato, se no no. Ci sono poi da considerare le determinanti (generiche) dell'offerta e quelle specifiche del settore delle penne.
Che Visconti (cito loro perchè il discorso è partito parlando di V.) produca extraprofitto (che chiameremo profitto per brevità) è chiaro per il fatto che sta sul mercato, come Delta, Montblanc etc... Quando non ci sarà più (via, diciamo se) sarà perchè appunto la proporzione tra spese e ricavi non sarà più favorevole.
Ma questo è il punto principale (e credo l'origine del thread): l'impatto dei costi o comunque la loro rilevanza nel settore dei beni di lusso (mettiamoci l'animo in pace: mettendo da parte gli anacronismi, le penne cominciano ad essere gioielli dal momento che costano più di 2 euro, prezzo al quale si trovano perfetti roller).
Per quanto riguarda il mercato dei beni di lusso, i costi sono una componente minoritaria (non in senso quantitativo ma come rilevanza).
Esempio: io ipotizzavo (per l'assunto che se una società sta sul mercato ha una proporzione costi- benefici favorevole) che il prezzo della nuova Visconti consentisse rispetto ai costi per produrla/idearla vasti margini di profitto. Dante è intervenuto dicendo che fosse anche costata 1000 euro ad esemplare non sarebbe stato sufficiente per rientrare dei costi per svilupparla. Sono affermazioni agli antipodi? Quantitativamente, forse. Qualitativamente viene esattamente confermato quello che sto sostenendo (e che mi permetto di non definire un'opinione, il mercato vive di leggi universali e capirle significa riuscire a starci dentro): i costi non sono rilevanti (o comunque possono solo dare un'iniziale base di partenza,e addirittura a volte non è vero nemmeno questo) per la determinazione del prezzo. Per quanto riguarda, come dicevo, i beni di lusso.

Nel bene di lusso il prezzo è una caratteristica intrinseca del bene stesso, sopra facevo gli esempi delle borse Gucci e LV, che uscirebbero dal mercato se, pur rientrando nei costi di produzione, vendessero a prezzi inferiori. Nel mercato dei beni di lusso, nello specifico della penna, il semplice atto di spendere 500,600, 1000 euro per un esemplare è di per sè caratteristica intrinseca dell'oggetto, e il prezzo di mercato sarà quello (nella misura in cui quella fascia di mercato ha deciso che lo sia: l'imprenditore non fa altro che mettere un cartellino col prezzo a un oggetto che è già stato valutato dal mercato prima ancora che vi venisse immesso e se questa è un'affermazione senz'altro iperbolica, non è comunque assolutamente estrema).

Altra coordinata che vorrei dare: il prezzo non è soltanto il valore che l'acquirente dà a quell'oggetto o ciò che ha deciso il mercato, ma da un punto di vista meno economico e più creativo (ricordiamoci che si parla di economia ma di un settore che secondo me può tranquillamente definirsi artistico) è anche il valore che l'imprenditore ha dato il suo lavoro (di creazione, marketing, management). Se poi è troppo alto o troppo basso (succede anche questo), lo deciderà il mercato. Ma bisogna anche considerare quest'aspetto più segnatamente poietico.

Poi certo che si arriva al prezzo di equilibrio (prezzo "giusto", non necessariamente equo, connotazione della quale il mercato giustamente se ne strafrega) con la solita forbice marshalliana che chi ha un minimo di rudimenti microeconomici non ha nessun'incertezza nel capire (Simone mi pare mastichi un po' il linguaggio, mi sbaglio?). Quello che interessa secondo me è come si arriva a questo prezzo di equilibrio.

Aggiungo un'ultima cosa, che invece è una speculazione mia che credo essere comunque abbastanza verosimile: c'è crisi. Che significa scarsità di risorse. Chi ne ha risentito? Ovviamente le fasce medie e quelle basse, quelle alte e altissime non hanno avuto alcun impatto. Pertanto dal mercato (parlo di TUTTI i settori) sono sparite quelle fasce medie dei prodotti velleitari. Spendere, che so,60 euro o più per una penna oggi (e NON parlo degli affari che si trovano su ebay con le vintage, le restaurate e restaurande et similia) o anche di più sono soldi buttati (nella misura in cui detta penna serva "meramente" per scrivere). E la gente oggi tutto fa fuorchè buttare i soldi (parlo dell'agente economico razionale, non di quelli che hanno fatto la fila per 58 ore all'addiaccio per avere l'aifoncinque).
Le penne scrivono bene da 2 euro in su. Ci sono le BIC, le parker ultraeconomiche fino ad arrivare, per essere spendaccioni, alle TWSBI se vuoi lo stantuffo e la stilografica.
Se un produttore di penne vuole stare sul mercato lo deve fare (secondo me) con le penne di lusso, da 400-500 euro (ci avete fatto caso, è il prezzo che si è assestato come punto di equilibrio nonchè soglia percepita?). E per fare questo deve lavorare tantissimo sul nome (esempio: la vicenda "clip" sulle Visconti) e sul ritagliarsi un momento di differenziazione rispetto alla montagna bianca.

Detto tutto questo, la parola all'acquirente. Stefano diceva: per i miei parametri 500 euro sono troppi. Andrea, che ovviamente ha parametri (un po' come il dna) diversi, fa la sua valutazione e alla fine concorda. Così come allo stesso tempo ci sono Tizio, Caio e Sempronio i cui valori viceversa gliela fanno sembrare una penna appetibile. Queste sono le valutazioni soggettive (ineliminabili ovviamente) di cui si parlava, a monte delle quali vi stanno però delle regole universali, che definirei quasi naturali che sono quelle del mercato (la cui applicabilità secondo me è funzionale anche ad altri settori dell'esistenza ma questo è un altro discorso :) ).

Ho cercato di dare delle coordinate in più, ma 1)non ho velleità didattico-istruttive e quand'anche le avessi probabilmente non ne sarei tecnicamente all'altezza 2)sono argomenti sui quali si giocano i successi e i fallimenti delle imprese, pertanto anche gli operatori del settore li trovano complessi e sicuramente non esauribili all'interno di un thread sul forum, per quanto interessante e magari stimolante rispetto ad argomenti che non si conoscono 3)il tempo :D 4)devo andare a comprare la Montegrappa Chaos e mi sta per chiudere il negozio...

Ciao!
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da FedericoPari »

Rogozin ha scritto: Esempio: io ipotizzavo (per l'assunto che se una società sta sul mercato ha una proporzione costi- benefici favorevole) che il prezzo della nuova Visconti consentisse rispetto ai costi per produrla/idearla vasti margini di profitto. Dante è intervenuto dicendo che fosse anche costata 1000 euro ad esemplare non sarebbe stato sufficiente per rientrare dei costi per svilupparla.
Pensa un po' che io dicevo che a 500 euro le nuove visconti erano un mezzo miracolo, ero stato persino ottimista! Dunque quel prezzo non fa nemmeno rientrare dei costi sostenuti per realizzarla e soprattutto per pensarla (la ricerca), alla faccia di chi diceva "ha il pennino in acciaio quindi 500 euro sono troppi". D'altra parte il tutto ha senso, basti pensare che, nel mio piccolo, il mio primo servizio fotografico scattato con una particolare tecnica che mi sono inventato non avrei di sicuro potuto venderlo alla cifra "costi ricerca + costi attrezzatura acquistata per realizzarlo + profitto mio" (sarebbe stato un prezzo completamente fuori mercato).
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Daniele »

FedericoPari ha scritto: Pensa un po' che io dicevo che a 500 euro le nuove visconti erano un mezzo miracolo, ero stato persino ottimista! Dunque quel prezzo non fa nemmeno rientrare dei costi sostenuti per realizzarla e soprattutto per pensarla (la ricerca), alla faccia di chi diceva "ha il pennino in acciaio quindi 500 euro sono troppi".
???

Non mi pare che Andrea abbia esposto nella sua disamina che 500 euro sono pochi.
O perlomeno non come dato OGGETTIVO.
Nella disamina il dato è che il prezzo non viene determinato dal costo ma dall'esclusività.
O mi sbaglio?
Daniele

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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da P4olo »

>Nel bene di lusso il prezzo è una caratteristica intrinseca del bene stesso, sopra facevo gli esempi delle borse Gucci e LV, che uscirebbero dal mercato se, pur rientrando nei costi di produzione, vendessero >a prezzi inferiori. Nel mercato dei beni di lusso, nello specifico della penna, il semplice atto di spendere 500,600, 1000 euro per un esemplare è di per sè caratteristica intrinseca dell'oggetto, e il prezzo di >mercato sarà quello (nella misura in cui quella fascia di mercato ha deciso che lo sia: l'imprenditore non fa altro che mettere un cartellino col prezzo a un oggetto che è già stato valutato dal mercato prima >ancora che vi venisse immesso e se questa è un'affermazione senz'altro iperbolica, non è comunque assolutamente estrema).

Perdonami ma dissento da questa tua affermazione.
Per i beni di lusso il prezzo non lo definisce il mercato ma il venditore (o meglio il produttore) che attraverso questo meccanismo crea l'idea del "prodotto di lusso".
Il ricco edonista non si preoccupa se il prodotto è tecnicamente valido ma cerca solo la "distinzione" a livello di esclusività e quindi prezzo (altrimenti non si spiegherebbe il successo ad esempio dei prodotti Apple che "tecnicamente" sono oggettivamente non validi)
Nello specifico per la penna da cui siamo partiti, dal momento che l'azienda ha come scopo la produzione di profitto e non credo che nessun imprenditore sia un samaritano che produce in perdita mi permetto di contestare dal punto di vista economico l'affermazione che anche vendendola a prezzi maggiori non si sarebbe rientrati dei costi. I costi di sviluppo sono ammortati in modo molto differente da quelli vivi di produzione e producono valore anche al di fuori della singola linea di produzione.
Detto questo sono dell'idea che il mercato è fatto da domanda ed offerta quindi fino a che ci sarà gente disposta a condividere il valore che il produttore/negoziante attribuirà a dei beni/servizi e sarà disposto a pagare per questo non vedo problemi.
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Daniele »

Invece io sono d'accordo con entrambi.
Esempio. T-shirt HARD ROCK Cafè. Prezzo: 26.95 euro.
Per me prezzo SCANDALOSO per una semplice T-shirt.
Invece proprio l'altra sera vedevo gente contentissima di pagare tale prezzo per le magliettine.
E adesso venitemi a dire che sono fatti di cotone di nuvole e ricerca aerospaziale.
Potere del marketing!
Daniele

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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da FedericoPari »

Daniele ha scritto: ???

Non mi pare che Andrea abbia esposto nella sua disamina che 500 euro sono pochi.
infatti non mi riferivo mica a lui
O perlomeno non come dato OGGETTIVO.
Nella disamina il dato è che il prezzo non viene determinato dal costo ma dall'esclusività.
O mi sbaglio?
no, ha semplicemente detto che il costo puo' non influire sul prezzo di vendita, ma questo puo' essere vero solo inizialmente, insomma per i primi prodotti che "beneficiano delle nuove idee", perche' prima o poi nei costi ci devi rientrare e li devi superare (in quanto tempo vuoi/puoi/devi farlo lo sa l'imprenditore), e questo e' anche il prezzo di vendita che lo fa accadere.
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Messaggio da maxpop 55 »

Daniele ha scritto:Invece io sono d'accordo con entrambi.
Esempio. T-shirt HARD ROCK Cafè. Prezzo: 26.95 euro.
Per me prezzo SCANDALOSO per una semplice T-shirt.
Invece proprio l'altra sera vedevo gente contentissima di pagare tale prezzo per le magliettine.
E adesso venitemi a dire che sono fatti di cotone di nuvole e ricerca aerospaziale.
Potere del marketing!
Il prezzo come già detto è dato dalla domanda e dall'offerta, quanti non spenderebbero neanche 26 euro per una stilo laminata oro con pennino in oro serie limitata, mentre noi con il prezzo dieci volte tanto faremmo volenieri la fila.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da FedericoPari »

Daniele ha scritto:Invece io sono d'accordo con entrambi.
Esempio. T-shirt HARD ROCK Cafè. Prezzo: 26.95 euro.
Per me prezzo SCANDALOSO per una semplice T-shirt.
Invece proprio l'altra sera vedevo gente contentissima di pagare tale prezzo per le magliettine.
E adesso venitemi a dire che sono fatti di cotone di nuvole e ricerca aerospaziale.
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Sarebbe un prezzo scandaloso per una t-shirt anonima, per una t-shirt con un certo logo e' un prezzo assolutamente normale e ampiamente giustificabile; stavolta non si paga ne' il materiale ne' l'innovazione, ma l'immagine...con una t-shirt di supporto...
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