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A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

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Rogozin
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Rogozin »

No, per me 500 euro per quella penna non sono pochi, per precisare. Ma lo dico come acquirente, anzi, come acquirente-Andrea coi suoi gusti e problemi ed alla data del 1 ottobre 2012. Facevo appunto un discorso di impatto sui costi (nell'ultimo post) e di caratteristiche intrinseche (limitatezza, prezzo in un certo qual modo etc, in quello precedente).

@P4olo: io non credo che i beni di lusso sfuggano a tali logiche, o meglio, e non è per trovare facili scappatoie, secondo me la "risposta" sta nel mezzo. Nel senso che per quanto possa, come idea, il produttore stesso fare un prezzo, non potrà comunque farlo senza considerare quello che è il mercato già presente in quel settore. Questo non toglie che possano esserci dei pionieri, dei player che al di là dei postulati del sistema di concorrenza perfetta, sono talmente "bravi" da "fare" il mercato, o incidervi sensibilmente (d'altra parte l'assenza di soggetti "price making" è un postulato del sistema di concorrenza perfetta, nel quale anche noi operiamo con le dovute correzioni e perversioni).
Ce ne sono due o tre ogni secolo, forse meno. Mi viene in mente Jobs, per esempio, col suo iPhone. Ha "scelto" un prezzo estremamente alto e ha di fatto creato una fascia di mercato, nella quale secondo me c'è solo l'iPhone (o al massimo Samsung anche se dopo la recente sentenza molto meno). Qual'è stata la sua "bravura"? Imporsi. "Fare" un mercato. Questi sono soggetti che forse possono fare un prezzo, e sia chiaro che quando lo fanno, lo fanno in ogni caso in modo ponderato. Faccio un azzardo: se invece che 730 euro (mi pare sia il prezzo di partenza dell'iP5) avessero stabilito un prezzo di 850 per il modello base, invece che un successo enorme sarebbe stato un fallimento colossale. Così come il signor Gucci, se al tempo (mutatis mutandis e considerata la variazione dell'indice dei prezzi al consumo e relative rivalutazioni etc) avesse fatto pagare una borsa 2500 euro invece che 1500, forse sarebbe nata e morta lì. Anche senza arrivare a tali differenze significative che ho fatto negli ultimi due esempi.
Sono settori che, seppure è vero che la qualità smette di contare (o lo fa in modo diverso), il libero arbitrio del produttore è comunque limitato dalla necessità di porsi in fasce di mercato già consolidate e preesistenti. Poi come ho detto ci sono i pionieri, gli esperimenti etc ma questo secondo me non stravolge le regole del mercato, anche se con riguardo ai beni di lusso il discorso si fa più complesso (o comunque diverso).
Che poi nessuno faccia beneficenza, questo è un assunto che mi permetto di considerare scontato :)

Tutto questo se ho inteso il nucleo della tua obiezione.

Per le magliette dell'hard rock cafè invece, sono fermamente convinto che 30 euro siano pochi: dovrebbero darmene almeno 100 (l'ora) per indossarla :)

Nota un po' OT: una cena per due all'hard rock cafè a Firenze costa sugli 80 euro. Per avere hamburger, fritti e cose varie (che ad hong kong mangiavo ai lati delle strade per pochi centesimi... ok che non sono esattamente gli stessi ingredienti, chissà cosa ho mangiato!). Per la stessa cifra si paga un'abbondante cena (sempre per due ovviamente) al Targe (ex Caffè Concerto), con ben diversa qualità, servizio, location etc...
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Phormula
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Phormula »

Il produttore "prova" a fare il prezzo, non sempre ci riesce. Ad esempio quando Autobianchi presentò la Y10, le vendite lasciarono a desiderare, e si rese necessario un riposizionamento del prezzo verso il basso.
E' chiaro che un prodotto che vuole definirsi esclusivo, al di là dei contenuti tecnici, non può essere economico, una Ferrari non può costare 20 mila Euro, altrimenti viene meno l'esclusività.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da FedericoPari »

Phormula ha scritto:una Ferrari non può costare 20 mila Euro, altrimenti viene meno l'esclusività.
comunque sarebbe bene precisare che, in questi casi, l'esclusivita' si ha anche a causa dei contenuti tecnici, non solo per quanti prodotti vengono immessi sul mercato, e, appunto, una ferrari non puo' costare 20mila euro anche a causa di quei contenuti. Stesso dicasi delle penne..
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Rogozin »

Certo :) non c'è un "prezzo predefinito" di mercato, o meglio c'è ma può essere più o meno sfumato. Il produttore mette un cartellino, o becca subito il prezzo giusto o ci si avvicina piano piano modificando appunto il prezzo (smith) o la quantità prodotta(marshall, keynes) o entrambe. Oppure esce dal mercato. Quando parlo di "prezzo di mercato" o "stabilire un prezzo" considero questo meccanismo la premessa non detta.
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Ottorino »

Phormula ha scritto:Il produttore "prova" a fare il prezzo, non sempre ci riesce. Ad esempio quando Autobianchi presentò la Y10, le vendite lasciarono a desiderare, e si rese necessario un riposizionamento del prezzo verso il basso.
E' chiaro che un prodotto che vuole definirsi esclusivo, al di là dei contenuti tecnici, non può essere economico, una Ferrari non può costare 20 mila Euro, altrimenti viene meno l'esclusività.
Caro Phormula, sei un pozzo di informazioni.
Ti leggo proprio volentieri.
Proprio qualche giorno fa parlavo con un amico carrozziere della qualità delle auto e di quali modelli avessero fatto furore nei tempi passati. Furore per un motivo o per l'altro.
E tra i modelli aveva proprio citato la Y10.
Pero' era Lancia ?
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da maxpop 55 »

Che io sappia le ultime vere lancia prima che passasse al gruppo FIAT risalgono ad alcuni anni prima dell'uscita della Y10.
Non voglio sbagliare, già la Lancia Beta degli anni '70 montava il motore della FIAT 131
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da P4olo »

Eh no la prima y10 era Autobianchi o meglio è sttro l'ultimo modello prodotto dal marchio.
Comunque il successo dell'autovettura non fu legato al suo "deprezzamento" ma al fatto di essere "associato" a persone ritenute vip o se vogliamo dirlo in termini più tecnici "opinion maker" che fecero diventare quel particolare modello un must.

P.S.
Infatti se ricordo bene lo slogan era "piace alla gente che piace"
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Ottorino »

Avevo negli occhi la scritta Lancia sul portellone posteriore, a prescindere da chi fosse il gruppo proprietario.

Che fosse Autobianchi non lo sapevo, ma wikipedia non perdona
http://it.wikipedia.org/wiki/Autobianchi_Y10

Pero' se ci penso bene, un logo Autobianchi davanti alla calandra del radiatore mi pare di ricordarlo.
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da maxpop 55 »

Il giorno 11 gennaio 1955 nacque l’Autobianchi, frutto di un accordo tra la Bianchi, la Pirelli
e la Fiat, già si delineava la tendenza che l’avrebbe presto trasformata in una
sottomarca della Fiat.
Nel 1969 si assiste alla presentazione di un importantissimo modello con il marchio Autobianchi:
la A112, che verrà sostituita, dopo sette serie dalla Y 10 del 1985.
Due sono state le serie in cui è stata venduta l’ultima delle Autobianchi:
la prima serie è rimasta a listino dal lancio al 1992, la seconda ha debuttato
nel settembre del 1992 ed è stata rimpiazzata tre anni più tardi.
Con la fine della Y10, anche l’Autobianchi cessò la sua storia: il testimone era passato
alla Y, venduta come Lancia anche in Italia. ;)
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Phormula »

In pratica Autobianchi venne utilizzata da Fiat per produrre una variante di lusso della 500 (la Bianchina) e, successivamente, come banco di prova per le soluzioni tecniche.
la Primula servì a Fiat per mettere a punto lo schema di trazione anteriore che venne poi usato nella 128, nell'A112 e nella 127. Si chiama "schema Giacosa" dal nome del suo inventore ed è quello che usano quasi tutti oggi, motore trasversale, cambio e frizione di fianco al motore e semiassi di lunghezza diversa.

Nel 1969 venne presentata l'A112, che doveva essere il banco di prova per la 127 e allo stesso tempo una piccola di lusso per contrastare la Mini Innocenti, che aveva grande successo presso il pubblico femminile.
In realtà il progetto iniziale dell'A112 era diverso, doveva essere una vettura più spartana e molto più razionale, una specie di R4 all'italiana, ma poi venne abbandonato proprio perchè si decise di contrastare la Mini. Quel progetto non venne abbandonato, ma servì come base per la Panda del 1980.
L'A112 fu un successo, ma nel 1979 si cominciò a pensare alla sua sostituzione. Rossignolo, che allora guidava la Lancia, commissionò il progetto a Giugiaro, che disegnò una vettura molto spaziosa, che sarebbe stata venduta con il marchio Lancia, abbandonando Autobianchi. Quel progetto non andò in porto, a causa di divergenze tra Rossignolo e Ghidella, che nel frattempo aveva preso la direzione di Fiat. Prima di andarsene dimissionario, Rossignolo lasciò il progetto ad Umberto Agnelli, che a sua volta lo girò al team che stava lavorando allo sviluppo dell'erede della 127. In pratica la Uno era già fatta.
per sostituire l'A112 arrivò nel 1985 una vettura più piccola, realizzata sul pianale della Panda e chiamata Y10. Fu l'ultima Autobianchi e rimase in produzione fino ai primi anni '90, sostituita dalla Lancia Y. All'inizio non fu un successo, anzi. La campagna di lancio con le immagini dei sexy robot e il prezzo troppo alto ostacolarono le vendite. Poi arrivò il riposizionamento del prezzo e la famosa campagna "piace alla gente che piace", con le immagini di personaggi di successo. L'A112 aveva avuto molti clienti tra personaggi famosi, nomi noti della televisione e dello sport, alcuni dei quali ne ebbero più d'una.

Chi però ha visto una Y10 con il marchio Lancia non ha avuto le traveggole. Il nome Autobianchi era molto difficile da pronunciare all'estero, per cui Lancia decise di commercializzare la Y10 con il marchio Lancia sulla maggior parte dei mercati di esportazione.
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Messaggio da maxpop 55 »

Evviva, internet ci fa tutti professori. :lol: :lol: :lol:




ps il riferimento è a me.
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Re: A proposito di quanto costava produrre un iPhone...

Messaggio da Simone »

@Rogozin: un po' me ne intendo, poiché ho dato l'esame di economia politica e mi è piaciuto tantissimo (ho preso 30, ma speravo nella lode, che mi è sfuggita per un soffio!) ho solo rudimenti, ma è una materia che mi piace molto. Poiché poi mio padre è un imprenditore, si parla di questi argomenti in modo indiretto, per cui rinfrescò sempre un po' la memoria. ;)
Ho anche "La ricchezza delle nazioni" di Smith, che vorrei iniziare a leggere, ma sono troppo preso da Freud e dagli studi!

Comunque, concordo con il tuo discorso: penso comunque che il mercato Italia reputi le stilografiche un oggetto di lusso, pensando ad esempio che all'università siamo solo in 2 ad avere le stilografiche (tra l'altro l'altro in questione ha una Pelikan M200 verde marmorizzata come la mia e una Lamy safari), mentre mi ricordo di aver letto in questo forum che il mercato tedesco reputa le Lamy penne scolastiche.
Penso che in Italia viga una ossessione consumistica, per cui la Bic conviene sia a livello e economico, sia - magari inconsciamente - per soddisfare questa pulsione. Se pensiamo che una Safari è davvero stoica (mi è caduta 2 volte in modi brutali ed è intonsa, mentre le Bic le ho sempre rotte in un modo o nell'altro), il prezzo della spesa si recupererebbe.

Penso anche a ogni volta che i miei colleghi universitari sono affascinati dalla stilografica e che, quando gli spiego la comodità di non premere per scrivere, concordano.
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.

W.W.
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