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schnier
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Non può essere semplicemente che parliamo di costo della vita e cambio valuta completamente diversi? Una penna da due euro in Cina significa 15 renminbi, con il quale puoi fare tranquillamente un pranzo, con lo stipendio di un operaio italiano o meglio se europeo in Cina fai la vita di un benestante della classe media. Prima di accusare la Hero di sfruttare gli operai (come se invece in Italia fossero trattati con i guanti di velluto) bisognerebbe verificare, finché non ci sono prove posso pensare solo che i materiali siano comunque in meda meno preziosi e che fare penne per milioni di persone in Cina costi di meno che farne per migliaia di persone (anche meno) in Europa.
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Può pure essere, ma il prezzo allora non può essere una discriminante, Huawei e altre società che vendono in Europa, non per esportazione come i marchi di una penna stilografica semisconosciuta, fanno anche prodotti di fascia alta che costano quanto può costare un samsung, lo Huwaei P30 costa dagli 800 ai 900 euro eppure non c'è niente di più statale della Huawei. Secondo me si fa prima a dire che quel paese ci sta sulle scatole e si preferisce non comprare suoi prodotti come si fa con la Francia.
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Per altro in un mondo globalizzato come quello attuale dove le aziende delocalizzano e producono in paesi dove il costo del lavoro è più basso il prezzo non può essere sinonimo di qualità o meglio non sempre, la maggior parte dei prodotti, vedi scarpe, indumenti, vestiti e pelletteria, viene prodotta in paesi asiatici, magari Bangladesh, Thailandia o Filippine, ma poi Prada ci mette il suo marchio sopra e il prodotto di 10 euro lo paghi 400, quindi di che parliamo?
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francoiacc
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schnier ha scritto: giovedì 11 aprile 2019, 13:30 Può pure essere, ma il prezzo allora non può essere una discriminante, Huawei e altre società che vendono in Europa, non per esportazione come i marchi di una penna stilografica semisconosciuta, fanno anche prodotti di fascia alta che costano quanto può costare un samsung, lo Huwaei P30 costa dagli 800 ai 900 euro eppure non c'è niente di più statale della Huawei. Secondo me si fa prima a dire che quel paese ci sta sulle scatole e si preferisce non comprare suoi prodotti come si fa con la Francia.
E chi dice che bisogna evitare solo penne stilografiche cinesi ? Però ti sfido a comprare un cellulare che non sia made in PRC.
A me i cinesi comunque non stanno sulle scatole, manco li conosco, conosco qualche francesce, ma neanche loro li ho sulle scatole :wave:
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francoiacc ha scritto: giovedì 11 aprile 2019, 13:41 Però ti sfido a comprare un cellulare che non sia made in PRC.
Appunto, ma non solo, in Cina ufficialmente esiste uno statuto niente male per i lavoratori, magari non sempre applicato e non dubito che per mlti prigionieri politici la vita non sarà delle migliori, ci sono altri paesi a buon mercato che hanno una democrazia, ma diritti sul lavoro ben peggiori, è da vedere, io di quello che raccontano associazioni o organizzazioni che hanno secondi fini politici non mi fido. Quindi finché qualcuno non mi darà la certezza che nella fabbrica pincopallino le cose vadano in un certo modo mi soffermerei su altro, ad esempio il problema delle cinesi è che se ne fregano di controllare se funzionano, quindi uno a quel punto potrebbe essere orientato di spendere qualcosa in più e non rischiare di ritrovarsi una penna non funzionante e doverne comprare tre o quattro sperando che una di queste funzioni. Se però mi compro una Lamy non ci metterei la mano sul fuoco che siano a chilometro zero.
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Monet63
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francoiacc ha scritto: giovedì 11 aprile 2019, 7:09 La settimana scorsa ero in riunione con colleghi che lavorano in altri uffici sparsi per l'Europa e con cui ci vediamo quattro cinque volte l'anno. Uno di loro è anche un caro amico, incuriosito dalle mie penne gli ho donato una Jinhao X750 già sistemata e caricata. Dopo un po' vedevo che la penna aveva qualche sporadico skip e lui che ci ritornava su, gli ho chiesto se la penna avesse problemi e lui cortesemente mi ha detto di no e che semmai era lui poco pratico con le stilografiche. Ho allora tirato fuori una Sheaffer Skripset presa per 5€ ad un mercatino e gli ho detto di provarla, gli si è illuminata la faccia, ha detto: questa si che è una penna! Gliel'ho lasciata, ora so che potrei aver rovinato la vita di un buona amico e collega :mrgreen: :wave:
Questo è uno dei problemi tipici di quel genere di pennini, e anche di quelli un po' più piccoli: sono, cioè, lavorati in modo che il contatto con la carta risulti viscido, quasi come sul vetro. Su carte patinate è un vero inferno, di una sgradevolezza unica, almeno per me. Questo per quanto riguarda le Jinhao, non tutte. Per le Wing Sung la cosa cambia, ma molte di esse hanno pennini facilmente deformabili, anche con la minima pressione; si va a fortuna.
Personalmente sono d'accordo con Franco. Di più: volendo spendere poco compro una scolastica europea (si, sono un campanilista europeista convinto); non costa 2 euro, ma si resta abbondantemente entro i 10. Con una ventina di euro ho a disposizione penne che scrivono davvero bene, affidabili, robuste. Per me è più che sufficiente.
:wave:
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Messaggio da ricart »

Salve, qualche giorno fa in un supermercato ho acquistato una Pelikan Primapenna, 8 euro, non ci crederete ma il pennino,marchiato Pelikan, dà 10 a 0 a molti altri di penne più blasonate. Non acquisto penne cinesi per le ragioni che sono state già esposte da altri. Le uniche orientali che posseggo sono le Pilot, le Sailor e qualche Twsbi.

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ricart ha scritto: giovedì 11 aprile 2019, 17:23 Salve, qualche giorno fa in un supermercato ho acquistato una Pelikan Primapenna, 8 euro, non ci crederete ma il pennino,marchiato Pelikan, dà 10 a 0 a molti altri di penne più blasonate.
Mandi
Quei gruppi scrittura, che sono in comune alle Pelikan Primapenna, alle Pelikan Galaxia, alle Pentel Tradio e probabilmente ad altre realizzazioni economiche, vanno effettivamente molto bene, e scrivono con un tratto medio deciso ma non esagerato. Il pennino è molto robusto, studiato per essere maltrattato. Hanno bisogno che l'alimentatore si stabilizzi, ovvero che funzioni per un po' (diciamo una cartuccia corta), poi vanno che è un piacere e non perdono un colpo.
Le Galaxia, che trovo esteticamente più appropriate all'uso da parte di un adulto, costano 9 euro e sono solo uno dei motivi per cui dico che non vale la pena acquistare penne cinesi a basso costo; gli altri motivi, restando intorno a quella fascia di prezzo, si chiamano Faber-Castell, Schneider, Online, Kaweco, Platinum, Pentel, etc.
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Monet63 ha scritto: giovedì 11 aprile 2019, 18:15 gli altri motivi, restando intorno a quella fascia di prezzo, si chiamano Faber-Castell, Schneider, Online, Kaweco, Platinum, Pentel, etc.
La Platinum però (di cui apprezzo tantissimo la Preppy, una gran penna) non è molto europea...

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piccardi ha scritto: giovedì 11 aprile 2019, 18:34
Monet63 ha scritto: giovedì 11 aprile 2019, 18:15 gli altri motivi, restando intorno a quella fascia di prezzo, si chiamano Faber-Castell, Schneider, Online, Kaweco, Platinum, Pentel, etc.
La Platinum però (di cui apprezzo tantissimo la Preppy, una gran penna) non è molto europea...

Simone
Hai ragione! Ma, pur essendo europeista, da un paio d'anni mi è nato un debole per le giapponesi (Pilot, Platinum e Sailor), e oltretutto sono diventato "preppy-dipendente": non riesco a non comprarne una quando capita l'occasione, siamo quasi a livello di Lamy Safari, solo che la Preppy costa la quarta parte.
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Mi spiace per la Safari (che ho è a cui sono affezionato perché regalatami da mia moglie), ma pur avendogli cambiato 5 o 6 pennini, non ce ne è, per me perde nettamente per qualità di scrittura rispetto alla Preppy.
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Messaggio da Stormwolfie »

hobbit ha scritto: giovedì 11 aprile 2019, 20:58 Mi spiace per la Safari (che ho è a cui sono affezionato perché regalatami da mia moglie), ma pur avendogli cambiato 5 o 6 pennini, non ce ne è, per me perde nettamente per qualità di scrittura rispetto alla Preppy.
Anche io sono d'accordo. La qualità del gruppo scrittura preppy batte lamy 2 a 0.
Sui pennini cinesi: quelli sulle Jinhao 992 vanno benissimo, io ne ho 5 - 6 e scrivono anche se le lasci chiuse un mese, come anche le Lamy però!
Diciamo che se ci spostiamo in oriente prima che arrivino alla qualità dei gruppi giapponesi avoglia a mangiare patate...
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Messaggio da hobbit »

Alla Lamy ho dato un'altra possibilità con i pennini cinesi di cui molti parlano bene ..... vedremo, se e quando arriveranno (considerando che la Moonman M2 ci ha messo 5 mesi):

https://www.ebay.it/itm/Old-Stock-2014S ... 2749.l2649

Comunque ritornando alle cinesi, per il momento il miglior acquisto si sta dimostrando proprio la Moonman M2, scrittura fine, molto satura, costa qualcosa in più della media delle penne cinesi, ma se piace l'estetica mi sento di consigliarla:

viewtopic.php?t=18529
Francesco
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Che strano, apro un nuovo argomento, sul rapporto prezzo/qualità di una penna orientale e mi si trasforma in un manifesto antiregime cinese. :roll:

Allora diciamo intanto, che dalla Cina arriva una grande quantità di prodotti... come ad esempio il computer da cui state accedendo al forum proprio adesso. :lol:
L'unica differenza è che qualche furbo "occidentale" ci ha fatto sopra la cresta. In quanto all'Europa e all'europeismo, io sono uno di quei sognatori che ci ha creduto e ancora ci crede; ma la cruda verità è un'altra: E' un Europa divisa, in cui alcuni fomentano guerre in medioriente per impadronirsi dei contratti petroliferi di altri, ci sono gruppi di paesi che spadroneggiano, dettando le regole agli altri, imponendo "troike", minacciando di "insegnare a votare" e quindi minando i principi democratici alla base. Potremmo, mestamente, rinovellare un lunga lista di soprusi e disparità di trattamenti in sede europea, ma rimerrebbe solo sterile polemica.
Ci sono dittature palesemente feroci e repressive, ed altre che privano ugualmente della libertà, rimanendo nell'ombra.

Rimaniamo però sul pezzo, o meglio sul prezzo; l'acquisto dai venditori cinesi in rete, è allegerito da costi di importatori, grossisti, dettaglianti, dazi e iva; quindi non è la penna a costare due soldi, ma il metodo di acquisto che la rende così conveniente.
Per quanto riguarda la qualità, non saranno eccelse, ma se leggiamo le lamentele che vengono riportate su queste pagine, su penne dal costo esorbitante...
In ogni caso io mi limito ad esporre la mia esperienza, non pretendendo di convincere chicchessia all'acquisto. Ognuno segua la propria libera e incondizionata volontà, in barba a qualsiasi forma di coercizione mentale.
IMHO
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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