Diversamente Giovane
Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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dieci lire, ovvero "vecchiotempismo"
- francoiacc
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Oppure, più elegantemente, "testimonianze storiografiche della secona metà del '900"francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 10 aprile 2019, 10:32 Proporrei di creare una nuova sezione per questa discussioni ed eventuali affini, proporrei di chiamarla "Vecchi rincitrulliti" oppure "Chiacchiere da ospizio"
- demogorgone
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Oppure, con il bellissimo neologismo coniato dal mio figlio undicenne, "vecchiotempismo"
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Però cosi state infierendo troppo contro noi vecchietti
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Magari "triventenni" suona meglio, no?
Io per ora me ne resto tra i "biventenni"
Vabbé, poi ce ne andiamo tutti assieme a guardare qualche cantiere...
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Matteo
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dieci lire, ovvero "vecchiotempismo"
Non prendertela, io ho un anno più di te e ci sono tanti amici sul forum (che ora si nascondono) che sono più vecchi di noi e dicono di essere "diversamente giovani".
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- domenico98
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dieci lire, ovvero "vecchiotempismo"
Che dire, un argomento meraviglioso che ha permesso a molti di noi di esprimere concetti e aspetti che normalmente in una conversazione non vengono condivisi. Purtroppo sono nato troppo tardi per poter assaporare le sensazioni che l'utilizzo delle lire può comunicare, e di conseguenza sono troppo giovane per poter esprimere un'opinione in proposito. Tuttavia, nel corso della mia giovane presenza ho avuto modo di ascoltare parecchie storie e altrettanti ricordi (questa occasione mi ha permesso di ascoltarne di nuovi), le quali e i quali sono stati per me di grandissimo aiuto, oltre ad avere un intrinseco valore affettivo (non solo per chi parla ma anche per chi ascolta). Io mi considero perciò un "cacciatore di storie" oltre che di penne , un insaziabile ascoltatore di racconti, i quali contestualizzano in un modo unico e speciale ognuno di noi. Tra i miei cari nonni che tra una partitella di carte e l'altra vi infilavano aneddoti incredibili, tra i miei amici con il quadruplo dei miei anni che davanti ad un calice di vino riescono a trasportarmi in una realtà che purtroppo non esiste più, ho compreso un concetto per me fondamentale, che penso riassuma anche l'anima di questo argomento. È incredibile come un semplice e modesto taglio, ad esempio una moneta da dieci lire, possa conservare un valore non raggiungibile nemmeno con il taglio più alto in commercio, ed è ugualmente incredibile come i racconti più belli (almeno per me) siano quelli riguardanti le attività più normali; non c'è bisogno solo delle grandi gesta per poter aver qualcosa da raccontare e da insegnare (lungi da me l'idea di considerare inutili e privi di valore gli atti eroici), ma ciò che realmente ci rende noi stessi è la nostra quotidianità. Questa è una virtù che avete e che non perderete mai, il riuscire a caricare di un enorme significato un'azione quotidiana di per sé semplice. Devo però ammettere, con dispiacere, che oggi come oggi è molto difficile trovare questa sensibilità nelle giovani generazioni (delle quali faccio parte): per essere considerati interessanti non è sufficiente esprimere genuinamente le proprie emozioni, ma è necessario compiere azioni che vengano pubblicamente riconosciute come "degne di interesse" (secondo canoni del tutto originali e a volte privi di senso). Si sta perdendo piano piano quella profondità e quella attenzione che permettono a noi di fermarsi un istante e di riflettere, apprezzare e gustare ciò che abbiamo davanti. Ho solo vent'anni, sono nato e cresciuto Milano, la città più frenetica che abbia mai visto, la mia movimentata realtà di studente pendolare mi impedisce spesso di soffermarmi su questi concetti importanti, di godere della semplicità di una passeggiata. Costantemente mi gira in testa l'idea che per fare veramente qualcosa bisogna farla per forza in grande, tralasciando per esempio persone che non hanno bisogno di grandi cose da me per sentirsi ben volute: anche un semplice sorriso, un saluto sincero, una ascoltatore genuino e disinteressato possono dare più di quanto si pensi, e spesso alle persone che ci vogliono bene questo basta e avanza. Perciò, dopo queste mie considerazioni, vi ringrazio molto per aver raccontato non solo le vostre storie, ma soprattutto per aver condiviso la vostra profondità di pensiero e la vostra sensibilità, che vi permetteranno di vedere il mondo e la realtà che vi circonda con una prospettiva sempre nuova e colma di bellezze!
Lorenzo Domenico
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Chi, come me, ha qualche primavera alle spalle, potrà ricordare cose che tu non hai visto. Ma tu un giorno potrai raccontare cose che noi non vedremo.domenico98 ha scritto: ↑mercoledì 10 aprile 2019, 20:26 Purtroppo sono nato troppo tardi per poter assaporare le sensazioni che l'utilizzo delle lire può comunicare...
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Magari un giorno racconterai, quante cose ti ricordano gli euro..in un mondo di sola moneta elettronica.
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dieci lire, ovvero "vecchiotempismo"
O in un mondo "alla Star Trek" dove la totale automazione dei processi produttivi e l'invenzione del replicatore proteico capace di assemblare molecole e creare qualsiasi alimento a partire dagli atomi di base ha reso inutile l'utilizzo della moneta
Matteo
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Tranquillo, anche in Star Trek i "crediti" ci sono.. altrimenti come la pagherebbero la bolletta del replicatore ?
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E' vero.ASTROLUX ha scritto: ↑mercoledì 10 aprile 2019, 21:32Chi, come me, ha qualche primavera alle spalle, potrà ricordare cose che tu non hai visto. Ma tu un giorno potrai raccontare cose che noi non vedremo.domenico98 ha scritto: ↑mercoledì 10 aprile 2019, 20:26 Purtroppo sono nato troppo tardi per poter assaporare le sensazioni che l'utilizzo delle lire può comunicare...
Lorenzo Domenico
Magari un giorno racconterai, quante cose ti ricordano gli euro..in un mondo di sola moneta elettronica.
Però a volte mi trovo a riflettere che mi capita di tanto in tanto di sentire nostalgia per i 20 anni, ma per i miei 20 anni.
Non vorrei avere 20 anni adesso, il mondo dei ragazzi di oggi faccio fatica a capirlo, osservo dal di fuori e quello che vedo e sento non mi piace granchè.
Antonio
Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’ Incurabile.
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analogico ha scritto: ↑mercoledì 10 aprile 2019, 22:15
Però a volte mi trovo a riflettere che mi capita di tanto in tanto di sentire nostalgia per i 20 anni, ma per i miei 20 anni.
Non vorrei avere 20 anni adesso, il mondo dei ragazzi di oggi faccio fatica a capirlo, osservo dal di fuori e quello che vedo e sento non mi piace granchè.
Io invece vorrei riavere i miei 20 anni, ma con la maturità di adesso. Quante caxxate mi eviterei di fare.
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Io le rifarei tutte , e non sono state poche, anzi, forse proprio il cosiddetto senno di poi mi farebbe fare anche quelle che a suo tempo mi sono risparmiato.ASTROLUX ha scritto: ↑mercoledì 10 aprile 2019, 22:20analogico ha scritto: ↑mercoledì 10 aprile 2019, 22:15
Però a volte mi trovo a riflettere che mi capita di tanto in tanto di sentire nostalgia per i 20 anni, ma per i miei 20 anni.
Non vorrei avere 20 anni adesso, il mondo dei ragazzi di oggi faccio fatica a capirlo, osservo dal di fuori e quello che vedo e sento non mi piace granchè.
Io invece vorrei riavere i miei 20 anni, ma con la maturità di adesso. Quante caxxate mi eviterei di fare.
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