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Stilo18 ha scritto: ↑sabato 18 agosto 2018, 22:07

Maruska ha scritto: ↑sabato 18 agosto 2018, 16:57
Lo dico sempre io che facciamo una vita di "m...." ....che cosa ci manca?... la base della vita ci manca

Ma te hai deciso di aprire la tua anima con la filosofia greca guidata da Giovanni Reale, quindi avrai un tassellino per la base della vita. "Conosci te stesso", e le nostre vite torneranno divine: umane trasfigurate dalla sapienza degli assoluti come il Vero, il Buono, il Bello.
(in un mondo liquido, temporaneo e relativista, parlare di assoluti perenni come il Vero.... )

Poi chi se ne importa se per scrivere usiamo una di quelle penne mezze rotte che si sono negli uffici postali, attaccate ad un filo con uno scotch

Veramente non ho ancora incominciato a leggere Giovanni Reale, fa troppo caldo poi in teoria la base dovrei averla, ma non la tengo in considerazione... lavoro, problemi vari ecc.ecc.
Per quanto riguarda le penne, quando ero una studentessa usavo la mia Pelikano scassata e per me andava benissimo, ma poi sono entrata nella giungla del mondo del lavoro imprenditoriale e mi sono persa per strada...

ASTROLUX ha scritto: ↑sabato 18 agosto 2018, 16:10 E' il capitalismo selvaggio, lavori tutto il giorno, fai una vita miserabile, vivi come un profugo e ti credi realizzato perchè un paio di settimane all'anno ti mollano un po' il guinzaglio .

In queste case da 10 metri quadrati ci abitano prevalentemente studenti o persone molto disagiate. L’affitto in centro a Tokyo per un monolocale di 10 metri si aggira sui 400 euro. A New York o a Londra con 400 euro non dormi nemmeno sotto un ponte.

Comunque, i costi delle case in Giappone sono piuttosto bassi e il salario medio permette di vivere in condizioni di agio.

Fate occhio a questi youtuber che vi vendono favole sul Giappone.

Io non sarei così critico, dobbiamo contestualizzare culturalmente.

Probabilmente per loro è normale.

Avevo un amico giapponese con il quale ho vissuto e mi raccontava cose apparentemente assurde del suo paese di origine, ma che dal suo punto di vista erano ordinarie e non rilevanti.

Parafrasando Nietzsche: coloro che ballavano erano visti come pazzi, da quelli che non potevano ascoltare la musica

Marsich ha scritto: ↑sabato 2 aprile 2022, 12:09 Io non sarei così critico, dobbiamo contestualizzare culturalmente.

Probabilmente per loro è normale.

Avevo un amico giapponese con il quale ho vissuto e mi raccontava cose apparentemente assurde del suo paese di origine, ma che dal suo punto di vista erano ordinarie e non rilevanti.

Parafrasando Nietzsche: coloro che ballavano erano visti come pazzi, da quelli che non potevano ascoltare la musica

Cogli esattamente il punto. Avere metrature più ristrette in centri urbani in Giappone è normale. Ma vorrei enfatizzare che non è normale vivere in un appartamento di 10 metri quadrati. A Tokyo (città piena di monolocali), la metratura media di un appartamento è sui 66 mq. In altre prefetture, tipo Toyama, la metratura media e di 145 mq (dati del 2018). In confronto, la metratura media in nord Italia è di 116 mq (dati del 2020).

Io ho vissuto in Giappone per due mesi e mezzo per il periodo di formazione all’estero durante la scuola di specialità. Ho alloggiato in un appartamento simile (zona cucina più piccola, bagno leggermente più grande) spesato dalla fondazione della Prof.ssa presso la quale ero. Questi sono appartamenti destinati soprattutto agli studenti e/o ai lavoratori fuori sede, sorgono spesso nelle vicinanze delle stazioni dei treni (ma non solo) o nelle periferie. Chi vive in questi appartamenti spesso trascorre la settimana lavorativa in una città e poi rientra dalla famiglia nel weekend, magari coprendo diverse centinaia di km. Si tratta prevalentemente di uomini che, appunto, lavorano lontano dalla famiglia. Considerate poi che molto spesso il giapponese medio ha una vita molto regolare: sveglia, lavoro, esercizio fisico, dormire. Spesso si mangia fuori casa in tavole calde. Insomma, sono abitudini che per certi aspetti della vita quotidiana sono totalmente diverse dalle nostre.

Ma magari i giapponesi a 60 anni sono in pensione…
Pensa noi… che lavoreremo sino al termine dei nostri giorni!

DRJEKILL ha scritto: ↑sabato 2 aprile 2022, 21:34 Ma magari i giapponesi a 60 anni sono in pensione…
Pensa noi… che lavoreremo sino al termine dei nostri giorni!

In realtà, almeno nel mondo medico, a 50-55 anni si “ritirano” dal pubblico e vanno a lavorare nelle cliniche private. Dove poi lavorano fino a più di 70 anni. Durante la mia permanenza ho fatto conoscenza con un simpatico 80enne che lavorava da McDonald’s: un po’ si annoiava in pensione, un po’ arrotondava per sostenere meglio le spese. E parlava un inglese migliore dei 30-40 enni con cui lavoravo in ospedale.