Che libro state leggendo?

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Mauro78
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Messaggio da Mauro78 »

Silemar ha scritto: venerdì 16 marzo 2018, 12:08
Lele15120 ha scritto: venerdì 16 marzo 2018, 9:13 Io sono al 60% di IT di Stephen King. Mi è sempre mancato e quest’hanno ho deciso di recuperarlo. In pieno stile King, lungo ma molto piacevole, fa entrare bene nel mondo del libro.
“IT” è un libro, alto quanto una piramide, che mi è capitato in mano in un periodo in cui non ero a casa mia. Un libro quindi che non avrei scelto per me stessa perché non amo il genere horror. Ma in questo libro, incredibilmente, ho ritrovato parte della mia fanciullezza. Alla fine della sua lettura, scrissi questo commento:

Fastidio, ecco cosa ho provato all’inizio. Troppi nomi da ricordare, continui salti di scena, viaggi nel tempo, avanti, indietro e poi ancora avanti. Un rompicapo, un puzzle, un garbuglio complicato da seguire anche se amabilmente scorrevole.
E poi…
King descrive una banda di ragazzini. Li descrive uno ad uno, carattere, fisico, sentimenti. Il rapporto, spesso difficile, con i propri genitori, l’amicizia che nasce tra i singoli fino alla formazione del gruppo, il Club dei Perdenti. I giochi vicino ai canali e alla discarica, lo scoppiare dei petardi, il fumare di una sigaretta, le sassaiole con i ragazzi più grandi. Persino l’amore fa la sua pudicissima comparsa, amori piccoli, intensi, indimenticabili.
E alla fine...
Il genere horror continua a non essere il mio genere. Ho barattato la lettura delle parti truculente, marcescenti e invasate di questo best seller con un po’ del mio sonno. Sono scritte mirabilmente ma non le amo, né le cercherò più. Ma in IT c’è molto più di It, il pagliaccio dai denti a lametta, assassino di bambini. C’è la magia dell’infanzia, l’avventura bambina, la forza pura e leale dell’amicizia. Saranno queste le pagine di “IT”, tra le 1238, che, nel mio tempo, diverranno traslucide.

Dopo tutto quanto avete scritto avete rafforzato la mia convinzione a leggere IT. Già avevo deciso di farlo dopo aver visto il remake del film più che altro per poter approfondire la trama in quanto nel film, per ovvie ragioni, sono solo accennate o tratteggiate. Mi conforta che la lettura sia scorrevole :crazy:
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Miata
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Messaggio da Miata »

davide451 ha scritto: venerdì 16 marzo 2018, 23:09 ... mi permetto però di condividere il consiglio di Siberia su Fahrenheit 451, personalmente lo trovo eccellente ed eccellente anche il film che ne è stato tratto credo da Truffault ma non ne sono sicuro, Il 451 del mio nick è stato preso dal titolo del libro. Ciao a tutti. Davide.
Letto il libro e visto il film. Non posso che consigliarli entrambi anche io :thumbup:
Di Bradbury merita tantissimo anche Cronache Marziane!
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HoodedNib
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Messaggio da HoodedNib »

The Nightmare Stacks di Charles Stross, della serie The Laundry (si e' in Inglese, spesso leggo roba in lingua originale) ambientato nell'Inghilterra moderna dove una molto segreta agenzia della Corona ha a che fare con entita' non proprio terrene... diciamo molto lovecraftiane, dove i protagonisti tendono ad avere titoli come Necromancer System Admininstator, Combat Epistemiologist, V-infected Mathematician (e prima che me lo chiediate, V sta proprio per Vampire), il tutto con un tipico humour inglese che con l'andare della serie diventa sempre piu' dark e con palesi citazioni e prese in giro di vari personaggi pubblici contemporanei alla scrittura del romanzo stesso (la descrizione di Boris Johnson quando era sindaco di Londra e' esilarante).
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Messaggio da Annibale »

Ultimamente ho letto "Il Problema Spinoza" di Yalom (di cui avevo già letto gli altri). Un bellissimo racconto di un giovane Spinoza alle prese con il "fondamentalismo" della religione ebraica. Il tutto visto dal punto di vista di un generale nazista affascinato dal pensiero del filosofo.

Una lettura scorrevolissima che avvicina al pensiero del filosofo calzato in una storia scritta perfettamente.

Lo straconsiglio.

Un saluto
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Messaggio da Silemar »

Ho appena terminato di leggere il libro “Se sembra impossibile allora si può fare” di Bebe Vio, la campionessa paralimpica di fioretto individuale. Il libro mi è stato regalato da mio marito, inguaribile ottimista, per cercare di risollevare un po' il mio umore da inguaribile pessimista. :D
Il libro è scritto in modo semplice ed il suo intento è scritto chiaramente dall'autrice stessa:
"Perché ho accettato di scrivere questo libro? Per dirlo chiaro a tutti, non importa se giovani o adulti, con tutti i pezzi o con qualche pezzo in meno: bisogna darsi da fare, ragazzi. Non perdetevi niente, godetevi ogni secondo, godetevi ogni cosa. Io lo faccio tutti i giorni, da quando mi alzo al mattino a quando metto in carica le protesi delle mani alla sera. Potete riuscirci anche voi! Che ne dite? Garetta?".
Trattasi di una lettura facile, a tratti un po' ripetitiva, ma estremamente sincera e positiva. C'è tanta energia, gioia di vivere, grinta e coraggio in tutte le pagine, dalla prima all'ultima. Bebe ci invita a sorridere sempre, anche se non se ne ha voglia, perché:
“La vita perfetta non esiste, per questo dobbiamo essere scialli: per goderci al massimo quella vita meravigliosa e imperfetta che abbiamo.”
:wave:
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Messaggio da fab66 »

La costola di Adamo di Antonio Manzini...... non ho volutamente seguito il vice questore Schiavone nei passaggi in tv, altrimenti i libri non li avrei mai letti...... ne ho una ventina in tutto (autori vari) da iniziare, senza contare quelli sul kindle :crazy: :crazy:
Le vena di lettore mi prende a fasi alterne, magari ne faccio fuori tre/quattro in poco tempo poi mi fermo......
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ciro
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Messaggio da ciro »

"Il seggio vacante" (originale The casual vacancy) di J.K. Rowling. Un titolo palesemente scritto dalla famosissima per dimostrare al mondo che è in grado di scrivere un romanzo di tutto rispetto senza doversi ampliare nel mondo del fantastico/mistico della magia.
L'avevo letto non ricordo quando per il semplice motivo che "Oh, l'ha scritto la Rowling!" e ora lo sto rileggendo perché ho notato che la letteratura di Lady Joanne assume un altro sapore quando vivi nelle terre di Sua Maestà Britannica, in più ho trovato questa copia in lingua originale in una libreria di Barcellona e m'è partito l'acquisto compulsivo.
Parla delle vicende scaturite intorno ad una vacanza nel consiglio della cittadina inventata di Pagford - che si dice sia ispirata a quella reale di Kelso, in Scozia - dovuta alla dipartenza improvvisa ed inaspettata di uno dei membri. La Rowling esce dalla sua comfort zone del filo narrativo che segue da vicino il personaggio principale (Il ragazzo sopravvissuto? No grazie) e tesse una tela di storie che si toccano in più punti fino ad intrecciarsi. Ci sono gli adolescenti in preda a crisi ormonali, i casi disperati di periferia, e gli scozzesi.
A proposito di scozzesi ricordo le parole del saggio Willy, il giardiniere della scuola elementare di Springfield in "The Simpsons": Gli inglesi e gli scozzesi sono nemici per natura. Come gli irlandesi e gli scozzesi. O i gallesi e gli scozzesi. O gli scozzesi e gli altri scozzesi. Maledetti scozzesi, avete rovinato la Scozia!
Quindi direi che si fa leggere più che volentieri.

Nel tramento (terrone per "frattempo") sono anche su "Esercizi D'Amore" (originale Essays in love) di Alain De Botton, che è un romanzo scritto nella testa del suo personaggio principale e narratore. Una storia d'amore in effetti, analizzata da un appassionato di filosofia, spezzettata e ricomposta a giustificare ogni singola azione e reazione dalla nascita fino alla fine.

Nel caso vi interessasse sto leggendo anche Superintellicence di Nick Bostrom, uno dei due libri che apparentemente mister Bill Gates consiglia a chi volesse avere un quadro più chiaro sulla intelligenza artificiale.

E poi - giuro la finisco qui - siccome è periodo di pulizie di primavera, qui a Londra si trovano libri abbandonati in strada a cataste che io ovviamente raccolgo senza neanche controllare. Chissà che ci troverò quando li trasferiró dal sottoscala alla nuova libreria IKEA che dovrebbe arrivare settimana prossima... :D
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Messaggio da aleck »

Al momento, Aristote au Monte Saint Michel... Testo di base per la mia tesi di laurea. Parallelamente, L'ultima stagione di Dan Robertson. :thumbup: :wave:
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ciro
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Messaggio da ciro »

Un aneddoto mi ha fatto cercare un libro sul matematico napoletano, dunque ora sto leggendo "Renato Caccioppoli, l'enigma" di Antonio Toma.

L'aneddoto è il seguente.

Secondo un professore universitario, che fu allievo di Caccioppoli, durante una seduta di esame di analisi matematica, il suo assistente, il sacerdote Savino Coronato (anche questo accostamento è leggenda, un po’ come il diavolo e l’acqua santa, credo) assegnò alla lavagna una equazione differenziale ad un allievo, il quale non fu in grado di risorverla e fu bocciato. Purtroppo per l’allievo, il prete si era confuso e aveva assegnato un’equazione differenziale non risolvibile analiticamente. Caccioppoli non disse niente, ma poi si avvicinò al prete e disse: “Quest’equazione differenziale la sappiamo risolvere solo io e il tuo padrone!” (Caccioppoli era ateo).
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Messaggio da Polemarco »

ciro ha scritto: domenica 6 maggio 2018, 23:00 Un aneddoto mi ha fatto cercare un libro sul matematico napoletano, dunque ora sto leggendo "Renato Caccioppoli, l'enigma" di Antonio Toma.

L'aneddoto è il seguente.

Secondo un professore universitario, che fu allievo di Caccioppoli, durante una seduta di esame di analisi matematica, il suo assistente, il sacerdote Savino Coronato (anche questo accostamento è leggenda, un po’ come il diavolo e l’acqua santa, credo) assegnò alla lavagna una equazione differenziale ad un allievo, il quale non fu in grado di risorverla e fu bocciato. Purtroppo per l’allievo, il prete si era confuso e aveva assegnato un’equazione differenziale non risolvibile analiticamente. Caccioppoli non disse niente, ma poi si avvicinò al prete e disse: “Quest’equazione differenziale la sappiamo risolvere solo io e il tuo padrone!” (Caccioppoli era ateo).
Bello anche il film.
Forse un po' troppo "enfatico".
A proposito, il Nonno (materno) era Michail Bakunin.
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Messaggio da Siberia »

Un pugno allo stomaco: Ágota Kristóf "La città di K"
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Messaggio da Rodelinda »

Ho recentemente finito di leggere "La versione di Barney"; io arrivo sempre in ritardo con i grandi successi letterari, in questo caso di, boh, una decina d'anni.
Che dire?, mi è piaciuto moltissimo. All'inizio fatica un po' a ingranare, il protagonista è un individuo quantomeno sgradevole, e man mano che le sue capacità mentali vengono erose dall'Alzheimer il filo della narrazione si "sfilaccia" per così dire - l'effetto è reso con grande maestria narrativa - ma è veramente avvincente. Alla fine il forse-no omicidio del migliore amico del protagonista è solo il pretesto per la definizione di un contesto ampio e generale, una specie di romanzo di formazione di un individuo adulto. Il tutto condito con un sarcasmo yiddish graffiante e quasi ustionante.
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Messaggio da Saphur »

Rodelinda ha scritto: martedì 8 maggio 2018, 0:11 Ho recentemente finito di leggere "La versione di Barney"; io arrivo sempre in ritardo con i grandi successi letterari, in questo caso di, boh, una decina d'anni.
Che dire?, mi è piaciuto moltissimo. All'inizio fatica un po' a ingranare, il protagonista è un individuo quantomeno sgradevole, e man mano che le sue capacità mentali vengono erose dall'Alzheimer il filo della narrazione si "sfilaccia" per così dire - l'effetto è reso con grande maestria narrativa - ma è veramente avvincente. Alla fine il forse-no omicidio del migliore amico del protagonista è solo il pretesto per la definizione di un contesto ampio e generale, una specie di romanzo di formazione di un individuo adulto. Il tutto condito con un sarcasmo yiddish graffiante e quasi ustionante.
Ho visto il film con un bravissimo Paul Giamatti, e altri attori del calibro di Rosamund Pike e Dustin Hoffman! :D
Anche lì con un inizio un poco lento e farraginoso poi diventa avvincente ed intrigante...fino al finale spiazzante.
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Messaggio da Miata »

Siberia ha scritto: lunedì 7 maggio 2018, 20:41 Un pugno allo stomaco: Ágota Kristóf "La città di K"
Davvero molto, molto bello.
Letto qualche anno fa. Mi lasciò sconquassata.
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Messaggio da XFer »

"Quando il rosso è nero" di Qiu Xiaolong.
E' il terzo libro della serie dell'ispettore Chen (i primi due sono "La misteriosa morte della compagna Guan" e "Visto per Shanghai").

Questi gialli li trovo interessanti non tanto per la trama in sé, comunque godibile, ma perché ambientati (mirabilmente, a parer mio) nella Shanghai dei primi anni '90, subito dopo gli eventi di piazza Tienanmen.
Forniscono un affascinante spaccato di prima mano della quotidianità popolare e politica cinese di quegli anni, senza però la retorica a volte pesante degli scrittori dissidenti (come è Qiu Xialong, che dai primi anni '90 vive negli Stati Uniti).
Sono libri strapieni di citazioni letterarie e poesie, il che a volte può renderli faticosi, ma anche ricchi di interessanti spunti sulla storia cinese moderna, diciamo dalla prima Rivoluzione in poi.

Fernando
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