Lettera al capo del Governo (sul problema dell'anglicismo nella lingua)

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Ottorino
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Lettera al capo del Governo (sul problema dell'anglicismo nella lingua)

Messaggio da Ottorino »

Ricevo e inoltro.
Vorrei condividere il testo della lettera aperta che ho scritto al presidente del Governo, il signor Paolo Gentiloni, il 27 settembre 2017. Nella lettera si propongono una politica linguistica e un programma di ingegneria linguistica, entrambe con l’obiettivo di salvaguardare la lingua italiana, gravemente minacciata dall’abuso degli anglicismi. Spero che la lettera arrivi al maggior numero possibile di lettori. Chiunque può diffonderla. La causa che in essa si propugna gliene sarebbe grata.

Ecco il testo, nel video accluso.


https://www.youtube.com/watch?v=qWRQbDNQKnw


Saluti cordiali e grazie anticipate,


Gabriele Valle
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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zoniale
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Messaggio da zoniale »

Ecco!
Ci mancava il Kim Jong Un della lingua italica.
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Messaggio da Polemarco »

Ottorino ha scritto: venerdì 13 ottobre 2017, 22:06 Ricevo e inoltro.
Vorrei condividere il testo della lettera aperta che ho scritto al presidente del Governo, il signor Paolo Gentiloni, il 27 settembre 2017. Nella lettera si propongono una politica linguistica e un programma di ingegneria linguistica, entrambe con l’obiettivo di salvaguardare la lingua italiana, gravemente minacciata dall’abuso degli anglicismi. Spero che la lettera arrivi al maggior numero possibile di lettori. Chiunque può diffonderla. La causa che in essa si propugna gliene sarebbe grata.

Ecco il testo, nel video accluso.


https://www.youtube.com/watch?v=qWRQbDNQKnw


Saluti cordiali e grazie anticipate,


Gabriele Valle
Dall'Accademia della Crusca.

"Entrambi" è un aggettivo/pronome numerativo per due (del tipo "ambo", "ambedue") che prevede una forma maschile "entrambi" che, come avviene anche per gli aggettivi, viene usata anche nel caso che i due oggetti di riferimento siano uno di genere maschile e uno di genere femminile (es. Marco e Maria hanno 8 anni: entrambi frequentano la terza elementare"), e una forma femminile "entrambe" che si adopera quando il sostantivo cui si riferisce è di genere femminile (es. "entrambe le volte") o quando si rimanda a due oggetti (o persone) diversi, ma ambedue di genere femminile (es. Marta e Maria... entrambe frequentano la...).

Politica è femminile, ma programma è maschile: quindi entrambi e non entrambe.

E' ho detto tutto.
Ma è solo una opinione.
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Lettera al capo del Governo (sul problema dell'anglicismo nella lingua)

Messaggio da grafomane »

Io ci ho anche provato, ma dopo le prime dieci righe ho dovuto smettere di leggere, in preda a strane sensazioni intenstinali. Non volendo farmi del male oltre ho lasciato perdere. Una mappazza così indigesta potrei leggerla tutta solo se adeguatamente retribuito.
Se quello è l'italiano da difendere passo volentieri al cinese.
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Messaggio da StilTraditio »

Grazie, Ottorino, per aver condiviso con noi questo spiraglio di luce in mezzo a questo cielo plumbeo, fatto di esterofilia ed indifferenza.
Ho letto con grande interesse la lettera del signor Valle e mi trovo pienamente d'accordo con lui, ma non a chiacchiere, ma a fatti: io, ogni giorno della mia vita, evito completamente l'uso di termini non appartenti alla Lingua italiana, è un piccolo impegno, ma di grande significato simbolico.
L'unica obiezione che muovo nei confronti di Valle è la sua scelta di rivolgersi a Gentiloni, misero burattino in mano a poteri forti che vogliono fortemente e arrivano ad imporre l'uso di barbarici forestierismi e l'abbandono del sacro idioma italico (avete letto bene...).
Vedró se acquistare il suo libro e sicuramente continuanerò, nonostante tutte le avversità, ad usare l'Italiano, il che, oggi,equivale ad un gesto rivoluzionario.
Eja eja alalà! *

* Sostituto italiano del barbarico "Hip, hip, hurrà", coniato da D'Annunzio in persona.

P.S. Chiedo il permesso ai moderatori di inserire un collegamento ad un elenco aggiornato di traducenti dei forestierismi, in tema con l'argomento trattato.
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Lettera al capo del Governo (sul problema dell'anglicismo nella lingua)

Messaggio da grafomane »

Mio padre mi raccontava una vecchia storia di paese... gli abitanti di un paesino erano infastiditi dal suono delle campane del paese vicino e per risolvere il problema avevano pensato bene di mettere una rete bella alta davanti all'abitato, che li proteggesse dal molesto scampanare...
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

Per quanto sia arcinoto quanto ritenga di cattivo gusto l'uso a sproposito di storpiature italianizzate di termini inglesi, mi son fermato dopo neanche mezzo minuto: è insostenibile.

Vuoi promuovere l'uso dell'italiano e poi usi quel tipo di linguaggio, prolisso, pomposo, retorico e pieno di termini inutilmente complicati? Quello in cui riesci meglio è dare un esempio di pessimo uso dello stesso.

Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Messaggio da alfredop »

piccardi ha scritto: sabato 14 ottobre 2017, 17:30 Per quanto sia arcinoto quanto ritenga di cattivo gusto l'uso a sproposito di storpiature italianizzate di termini inglesi, mi son fermato dopo neanche mezzo minuto: è insostenibile.

Vuoi promuovere l'uso dell'italiano e poi usi quel tipo di linguaggio, prolisso, pomposo, retorico e pieno di termini inutilmente complicati? Quello in cui riesci meglio è dare un esempio di pessimo uso dello stesso.

Simone
Sono d'accordo con te, avrei riassunto tutto il documento nel seguente paragrafo:

<<
Al Presidente del Consiglio

Oggetto: Una proposta per la difesa della lingua italiana

Si rende necessario difendere la lingua italiana dall'invasione di termini in lingua straniera (in particolare in lingua inglese). Si propone di istituire un gruppo di traducenti che, sotto il controllo dell'Accademia della Crusca, producano neologismi corrispondenti alle parole straniere via via introdotte dai media e/o dalle nuove tecnologie (sull'esempio di quanto accade in Spagna). E' auspicabile che tale gruppo possa avvalersi di finanziamenti provenienti da enti privati.
>>

:D

Alfredo
P.S. mi viene un dubbio sul termine "media", è un termine straniero :D ?
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
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Messaggio da piccardi »

StilTraditio ha scritto: sabato 14 ottobre 2017, 15:09 P.S. Chiedo il permesso ai moderatori di inserire un collegamento ad un elenco aggiornato di traducenti dei forestierismi, in tema con l'argomento trattato.
Esiste già un elenco di parole ed un glossario per quanto riguarda i termini relativi gli argomenti del forum. Se hai suggerimenti per aggiunte intervieni nei relativi argomenti. Ma questo è un forum sulle stilografiche, non sulla lingua italiana o la sua preservazione.

Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Messaggio da grafomane »

Pensare di intervenire con una legge sulle trasformazioni di una lingua è francamente un'idea da bambini, e lo fanno e lo hanno fatto in genere i regimi totalitari, i cui governanti soffrono di forme maligne di infantilismo. E sono stati provvedimenti molto vicini alla censura, nello spirito, e sono in genere stati attuati contemporaneamente a quella. I paesi civili fanno invece politiche culturali serie, che poi hanno ricadute positive anche sull'uso della lingua. Servono investimenti adeguati e persone competenti. Da noi la spesa dello stato per la cultura è bassina, se confrontata con quella di altri paesi, e in più questi soldini si diffondono attraverso una rete capillare di amici e amici degli amici che non mette di sicuro in gioco le persone migliori, o solo in minima parte.
Una legge che voglia intervenire sulla lingua è come la rete per non sentire le campane di cui parlavo sopra. A suo tempo si fecero cose simili nel periodo fascista con risultati che furono semplicemente ridicoli (Thomas More diventò Tommaso Moro, Francis Bacon Francesco Bacone e nei libri di musica si parlava di un certo Giovanni Sebastiano Bach... forse si sperava che la gente pensasse che era gente nata a Predappio...). Il risultato più consistente fu l'accentuazione del provincialismo, cosa di cui non abbiamo certo bisogno, siamo già abbastanza forti in materia.
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Messaggio da AinNithael »

grafomane ha scritto: domenica 15 ottobre 2017, 10:09 Pensare di intervenire con una legge sulle trasformazioni di una lingua è francamente un'idea da bambini, e lo fanno e lo hanno fatto in genere i regimi totalitari, i cui governanti soffrono di forme maligne di infantilismo. E sono stati provvedimenti molto vicini alla censura, nello spirito, e sono in genere stati attuati contemporaneamente a quella. I paesi civili fanno invece politiche culturali serie, che poi hanno ricadute positive anche sull'uso della lingua. Servono investimenti adeguati e persone competenti. Da noi la spesa dello stato per la cultura è bassina, se confrontata con quella di altri paesi, e in più questi soldini si diffondono attraverso una rete capillare di amici e amici degli amici che non mette di sicuro in gioco le persone migliori, o solo in minima parte.
Una legge che voglia intervenire sulla lingua è come la rete per non sentire le campane di cui parlavo sopra. A suo tempo si fecero cose simili nel periodo fascista con risultati che furono semplicemente ridicoli (Thomas More diventò Tommaso Moro, Francis Bacon Francesco Bacone e nei libri di musica si parlava di un certo Giovanni Sebastiano Bach... forse si sperava che la gente pensasse che era gente nata a Predappio...). Il risultato più consistente fu l'accentuazione del provincialismo, cosa di cui non abbiamo certo bisogno, siamo già abbastanza forti in materia.
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Messaggio da zoniale »

grafomane ha scritto: domenica 15 ottobre 2017, 10:09 ....
Una legge che voglia intervenire sulla lingua è come la rete per non sentire le campane di cui parlavo sopra. A suo tempo si fecero cose simili nel periodo fascista con risultati che furono semplicemente ridicoli (Thomas More diventò Tommaso Moro, Francis Bacon Francesco Bacone e nei libri di musica si parlava di un certo Giovanni Sebastiano Bach... forse si sperava che la gente pensasse che era gente nata a Predappio...). Il risultato più consistente fu l'accentuazione del provincialismo, cosa di cui non abbiamo certo bisogno, siamo già abbastanza forti in materia.
Non potresti averlo espresso meglio. La lingua è un oggetto vivo che le leggi non riescono ad imbrigliare. Nel mondo interconnesso in cui - grazie al cielo - viviamo, l'imbastardimento è necessario e benvenuto.

E poi io preferisco il jazz di Beniamino Buonuomo e Luigi Fortebraccio!
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Messaggio da Polemarco »

Tralasciando ogni ricaduta politica della discussione, sottolineo che il problema non è dato soltanto dagli anglicismi ma anche dalla punteggiatura.

Per non parlare del congiuntivo.

Ci sono poi accenti stravolti (u'tensili al posto di utensi'li, sa'lubre in luogo di salu'bre) o termini usati a sproposito.

Leggo spesso "presunto" al posto di asserito, o "ultroneo" nel senso di "inutile, sovrabbondante" (in italiano significa spontaneo).
Per non parlare di apodittico ( usato nel senso di affermazione non corredata da adeguati conforti probatori, quando il termine da usare sarebbe anapodittico).

Il risultato è stato il fenomeno dell'analfabetismo funzionale: il 70% degli italiani non è in grado di comprendere un normale articolo di giornale.
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Messaggio da grafomane »

Polemarco ha scritto: domenica 15 ottobre 2017, 11:27 Tralasciando ogni ricaduta politica della discussione, sottolineo che il problema non sono soltanto gli anglicismi ma anche la punteggiatura. Per non parlare del congiuntivo. Ci sono poi accenti stravolti (u'tensili al posto di utensi'li, sa'lubre in luogo di salu'bre) o termini usati a sproposito.
Leggo spesso "presunto" al posto di asserito, o "ultroneo" nel senso di "inutile, sovrabbondante" (in italiano significa spontaneo). Per non parlare di apodittico ( usato nel senso di affermazione non concorredata da conforti probatori, quando il termine da usare sarebbe anapodittico).
Beh, basterebbe astenersi dall'usare parole di cui non si conosce il significato, e sarebbe già molto. L'espressione è ampollosa perchè apparire conta troppo e confusa perchè è confuso il pensiero. Chi non usa congiuntivo e futuro probabilmente nella sua testa, livello profondo, non distingue bene tra desiderio e realtà.
I modelli della lingua una volta erano diffusi dai libri e dai giornali, oggi il cinema ma soprattutto la televisione e internet hanno questa responsabilità. Ma non è che la sentano molto. Vi ricordate che una volta c'era un certo Enzo Biagi che poi è sparito di colpo dagli schermi? Per lasciare il posto a chi? Al Grande Fratello? Internet poi è una giungla con dentro di tutto, e purtroppo molti applicano alla rete lo stesso criterio che una volta si applicava a libri e giornali: pensavamo che se qualcuno si era addossato gli oneri della pubblicazione quel che leggevamo valesse comunque qualcosa. Oggi chiunque può scrivere qualunque cosa in qualunque modo ma istintivamente ed ingenuamente, siccome è parola scritta, siamo portati a credere che sia parola autorevole. Un bel casino...
Della scuola poi non parliamone, anche lì c'è di tutto, ci sono insegnanti bravissimi (va detto) ed altri che chiedono agli alunni "Escimi il diaro!"...
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Messaggio da Giotto »

grafomane ha scritto: domenica 15 ottobre 2017, 12:15 Vi ricordate che una volta c'era un certo Enzo Biagi che poi è sparito di colpo dagli schermi?
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