Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29

Stilografiche, percezione e prospettive.

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
Rispondi
Avatar utente
Rogozin
Vacumatic
Vacumatic
Messaggi: 970
Iscritto il: lunedì 6 giugno 2011, 13:53
La mia penna preferita: Homo Sapiens
Il mio inchiostro preferito: Aurora Nero
Misura preferita del pennino: Extra Fine
Località: Firenze

Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da Rogozin »

Il titolo è un po' criptico, lo so, ma l'insieme di riflessioni apparentemente non omogenee non poteva essere sussunto con qualcosa di più immediato e rappresentativo (in realtà poteva, probabilmente :) ).

Parto dalla sinossi di alcune frasi che ciclicamente mi sento ripetere dai profani (termine inteso con nessun disprezzo, ma nel significato che gli è proprio - dal latino pro-fanum, di fronte al tempio, quindi non addentro, traslato, a certe cose).
"500 euro per una penna? Sei malato".
"una biro scrive bene e costa 20 centesimi"
"tutti 'sti soldi per 'sta plasticaccia?" (detto toccando della celluloide)
"ma che ti frega, è solo una penna" (detto allorchè ho quasi strappato dalle mani una Visconti Opera arancione, vecchissima, a uno che stava forzando il tappo in modo inverecondo e criminale... gli volevo dire "e tu sei solo un essere umano!").
"e se ti si rompe?"
"ma che te ne fai?! Oggi si scrive tutto al computer!"

Questo è solo una piccola parte del nutritissimo campionario. La premessa è che ho smesso di "spiegare" questa passione ai profani, il talebano-tipo guarderà sempre e comunque soltanto il proprio orticello senza la benchè minima apertura verso tutto ciò che è altro e ulteriore rispetto al suddetto spazio botanico, pertanto in genere finisco per scrollare le spalle con un "eh già", rifiutandomi di fare l'apologia ogni volta di una cosa che trovo normalissima.

Ma torniamo a noi. Ognuno ha le proprie priorità per quanto riguarda (primo punto) la spesa. Chi spende 500 euro (ho preso una cifra a caso, in questo momento penso alla Wall Street, una delle mie preferite, ma possono essere 1000 o 100) per una penna non si compra solo uno strumento in grado di tracciare linee di diverso colore su un foglio più o meno bianco, come possono fare benissimo le suddette biro.
Si compra prima di tutto l'ingegno dei designer. Si compra un oggetto che rappresenta in qualche modo la storia di un paese se non addirittura di una città. Si compra un meccanismo che rappresenta la storia stessa dell'evoluzione tecnica che unisce materiali di un certo livello a un'ingegneria complessa. Si compra le ore di lavoro di tanti che ci mettono la passione e le mani e in alcuni casi si compra un oggetto che è unico e lo sarà per sempre. Si compra un memento da tramandare a figli e nipoti.
Si compra una cosa bella.

Tutto questo dando per scontato, ovviamente, che ciò non si trasformi in privazioni di cibo, acqua ed altri beni primari di consumo :) Senza considerare che con un po' di naso (e fortuna) si possono fare affari letteralmente d'oro e portarsi a casa pezzi particolarmente validi a poco prezzo.

Poi è vero che dipende molto dagli ambienti professionali e sociali che uno frequenta. Ma non è raro vedere anche preclari professionisti con il classico pataccone con la stelletta bianca in cima che bisbigliando in modo complice ti dicono quanto siano stati ganzi a procurarsi per 30 euro quella meravigliosa Montblanc finta che esce (anche troppo) dal taschino.

Sul : "ma oggi si scrive tutto al computer". E' vero, e lo sto facendo anch'io in questo momento. Atti di citazione, ricorsi o quant'altro, tutto è correttamente impaginato con Word o surrogati. Ed è giusto così. Tuttavia, scrivere con una stilografica è bello e nella vita quotidiana, da quella professionale a quella personale, non mancano le occasioni (le scuse? ;) ) per prendere in mano una penna ed appuntarsi questo o quello.

Alcuni mi (ci?) accusano di un'eccessiva oggettificazione della realtà, ma io ribalto il discorso in modo violentemente simmetrico: ritengo che chi non rispetta gli oggetti (come risultato del lavoro e del tempo umani) non possa rispettare nemmeno le persone. Non esagero, no :) Ed estendo il discorso a qualunque altro settore. Chi non manutiene la propria auto (oltre che rappresentare un pericolo per gli altri) non rispetta se stesso, chi usa con noncuranza oggetti delicati (tipo computer portatili - il primo oggetto che mi viene in mente visto che lo sto usando per scrivere) propri o altrui non ha alcun rispetto per il consesso sociale ed è individuo che difficilmente si inserisce correttamente nello stesso.
Gli "oggetti" sono parte di noi, uno dei tanti modi di esprimere il nostro unicum irripetibile. Da praticante di uno stile di spada, ho ben presente il concetto dell'oggetto come "prolungamento"(come va di moda dire) della persona nella sua essenza più intima.
Anche la stilografica è la mia spada. Anche la tazza con la quale sto bevendo il caffè. Così come la sedia dannatamente ikea sulla quale sono seduto, che spolvero come tutto il resto a dispetto del fatto che sia economica e di fattura di certo non pregiata.
E' proprio, viceversa, chi non riesce a capire questo legame che abbiamo col mondo terreno e che ha una concezione delle "cose" come "La roba" di Mazzarò di verghiana memoria, ad essere superficiale. Non c'è nulla di zen nel disprezzare le manifestazioni del lavoro.

Ancora: "costa un fottìo: e se poi ti si rompe?".
La faccio riparare. Come lo faccio con la macchina. Con gli armadi. Con il computer. Non è un concetto particolarmente mistico o elitario. Una macchina, per quanto economica possa essere, costa di più certamente di molte stilografiche :) Eppure il profano che parla probabilmente la macchina ce l'ha. :)

Credo che ciò che le persone guardano con diffidenza sia proprio l'aspetto economico, che relega tale passione nell'alveo del lusso. Cosa che non (necessariamente) è. E sono le stesse persone che magari hanno gli occhiali da sole di Gucci (e allo stesso modo io rabbrividisco e penso che con quella somma ci compravo una penna :D ... ma non mi permetto di giudicare), hanno pagato la macchina 3000 euro in più per 100 cavalli in più e ci stanno solo nel traffico urbano (a proposito di utilità) o ancora, spendono 80-90 euro(o più) la settimana per andare al ristorante e dicono di non potersi permettere una penna da 500 euro (mangia un mesetto a casa... ).

Ma la differenza è questa: il profano superficiale è quello che fa tutte le cose di cui sopra e molte di più, e poi giudica. Il pennaiolo-tipo, secondo me, per quanto nel proprio foro interno abbia i propri giudizi su chiunque, come tutti, non si permette di giudicare esternamente come gli altri investono il proprio, più o meno sudato, denaro. Il profano sensibile, viceversa, è quello che si incuriosisce, magari si stupisce pure, ma prova a capire. E in alcuni casi, miracolo, s'appassiona :) .

E qui arriviamo a un altro snodo: come ci dobbiamo porre? Il mio modo di trattare l'argomento con chi non ne sa dipende sempre, fortemente, dalla valutazione che ho di quella determinata persona.
Nella maggior parte dei casi una scrollata di spalle, un sorriso di circostanza e un "eh sai, ognuno ha le proprie stravaganze" in genere sistema la questione. Ma allo stesso tempo non si deve sottovalutare nessuno: sembrare elitari, snob o "stravaganti" è il modo migliore per allontanare persone da una passione che invece può dare tanto non proprio a chiunque ma a molti.
Quindi io non lesino a "prestare" momentaneamente la mia stilografica (anche se per la maggior parte dei casi presto una roller) a chi, da ignorante del settore, abbia l'umiltà di provare e di chiedere "come si fa" e la delicatezza e il rispetto delle cose altrui, che purtroppo non è proprio di tutti.

Faccio due esempi: la mia compagna è un'artista (potremmo parlare ore, giorni del significato di questo termine, ma andiamo avanti), ci dà dentro con pennelli, chine e altri strumenti (dei quali io nemmeno conosco il nome).
Non ha mai amato le stilografiche, ritenendo di avere una mano troppo pesante e incline a rovinare i pennini. Le ho spiegato che partiva dal presupposto sbagliato, e che esiste una stilografica per ogni mano. Le ho fatto provare diverse stilo e si è stupita, divertita e persino appassionata (a breve posterò dei disegni che ha fatto) tanto che ora, sempre con terminologia tutta sua com'è ovvio che sia per chi non è ancora addentro ad un settore, mi descrive i diversi pennini e ha richieste tutte sua in materia :)
Stessa cosa ma che mi ha dato ancora più soddisfazione è successa con mio nipote. La premessa è che per me è un figlio, facciamo tantissime cose insieme e lui è il mio piccolo idolo e io il suo. Una volta ho lasciato la collezione in bella vista, avevo passato la mattinata a fare prove di vario tipo. Ha dieci anni ma questo non gli ha impedito di stupirsi della bellezza (secondo lui, ovviamente è soggettivo) di alcune penne. Gliele ho volute far provare tutte, quantomeno quelle inchiostrate. Mi ha dato giudizi tutti suoi, ma sinceri e sentiti, entusiasmandosi per alcune e snobbando altre (tipo, ha definito la Waterman Charleston troppo "dura", cosa che tra l'altro è anche vera in un certo senso :) ). Tutto questo, maneggiando le penne con estrema cura, quasi timore reverenziale tanto che sono stato io a insistere e dirgli di provare come meglio si sentisse.
E infatti per il suo compleanno so cosa comprargli e il risultato è che abbiamo una nuova passione in comune.

Questo lunghissimo post (ma spero che abbiate seguito il consiglio di Pennac in "Come un romanzo" e abbiate saltato qualche riga, presi dalla noia) per sapere come invece voi vi rapportate nei confronti degli esterni, soprattutto quando, e non ci credo che non vi sia accaduto, se ne escono con le perle di saggezza di cui sopra.

Buona giornata :)

Andrea
rembrandt54

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da rembrandt54 »

Andrea è piacevolissimo leggere le tue parole ! ed è anche rassicurante....sì, perchè ora so di essere in buona compagnia ! ;)
La mia pasione per le stilografiche è rimasta sopita per tanti anni ed è esplosa solamente alla fine del 2010 ; ma un'altra passione mi ha fatto trovare nelle situazioni che tu hai descritto così bene : il tiro al piattello. Il presupposto da cui tutti partono è che chi usa un'arma sia per forza un violento ; cosa assolutamente errata !!
Ma questo puoi provare a spiegarlo solo a chi mostra il desiderio di capire e non a chi da un giudizio senza appello! Sarebbe fare come Don Chisciotte con i mulini a vento !! ;) ;)
Ti dirò che essere in un gruppo ristretto di persone che amano le stilografiche e capiscono la vera essenza di questa passione, è per me fonte di grande gioia ; sarò esagerato, ma mi sembra di essere quasi un "eletto".

con simpatia

stefano
Avatar utente
Rogozin
Vacumatic
Vacumatic
Messaggi: 970
Iscritto il: lunedì 6 giugno 2011, 13:53
La mia penna preferita: Homo Sapiens
Il mio inchiostro preferito: Aurora Nero
Misura preferita del pennino: Extra Fine
Località: Firenze

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da Rogozin »

rembrandt54 ha scritto:Andrea è piacevolissimo leggere le tue parole ! ed è anche rassicurante....sì, perchè ora so di essere in buona compagnia ! ;)
La mia pasione per le stilografiche è rimasta sopita per tanti anni ed è esplosa solamente alla fine del 2010 ; ma un'altra passione mi ha fatto trovare nelle situazioni che tu hai descritto così bene : il tiro al piattello. Il presupposto da cui tutti partono è che chi usa un'arma sia per forza un violento ; cosa assolutamente errata !!
Ma questo puoi provare a spiegarlo solo a chi mostra il desiderio di capire e non a chi da un giudizio senza appello! Sarebbe fare come Don Chisciotte con i mulini a vento !! ;) ;)
Ti dirò che essere in un gruppo ristretto di persone che amano le stilografiche e capiscono la vera essenza di questa passione, è per me fonte di grande gioia ; sarò esagerato, ma mi sembra di essere quasi un "eletto".

con simpatia

stefano
Ti ringrazio dell'apprezzamento :) Il tiro al piattello è passione probabilmente ancora meno comunque di quella per le penne stilografiche, quindi immagino che il preconcetto dall'esterno sia ancora più marcato. Senza considerare che l'arma non è necessariamente uno strumento per ledere gli altri, quanto piuttosto un (altro) mezzo col quale ci perfezioniamo; nel tuo caso, (e parlo da profano per rimanere in tema :) ) la mira, la concentrazione e l'astrarti da ogni stimolo esterno per tirare il colpo "perfetto".
"Siamo" noi stessi ciò con cui ci relazioniamo col mondo, e discriminare una persona perchè ha speso un quarto di stipendio per una penna denota la stessa superficialità di chi, anzichè interessarsi, si spaventa. In generale, come attitudine mentale.

Sul gruppo "eletto", capisco che usi un'iperbole ma in un certo senso il concetto è quello. Ma è un'elezione che non è data dalla moneta sonante(secondo me ci si può definire appassionati anche campando per esempio con una sola penna per tutta la vita) o altra fortuna/merito. La differenza la fa la sensibilità. Perchè la sensibilità (che via via si affina) che si ha nei confronti di una penna e che ci consente di distinguere un pennino flessibile da uno più rigido, la celluloide dalla resina etc. è secondo me la stessa sensibilità con cui si percepiscono le sfumature del mondo e delle persone.

E, se mi permetti un piccolo gioco di parole, mentre lasciamo gli altri scrivere ordinatamente sulle righe preimpostate di un quaderno, senz'azzardarsi a uscirne e vedere cosa c'è fuori, noi prendiamo il posto che ci compete e leggiamo la realtà fra le righe. Come su una scacchiera. Lasciamo i pre-giudizi a chi ha la sicurezza (presunzione?) di discernere e scegliere quotidianamente fra bianco e nero :)
rembrandt54

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da rembrandt54 »

Penso che varrebbe la pena spostare questo argomento nella "Zona Relax" e approfondire l'argomento molto
interessante . Hai parlato di "sensibilità" ; secondo me è strettamente legata all'intelligenza !!!e qui , come dice il proverbio, casca l'asino !! :lol: :lol: :lol:
Avatar utente
vikingo60
Contagocce
Contagocce
Messaggi: 5017
Iscritto il: mercoledì 5 maggio 2010, 16:50
La mia penna preferita: Pelikan M 200
Il mio inchiostro preferito: Aurora Black
Misura preferita del pennino: Medio
FountainPen.it 500 Forum n.: 060
Arte Italiana FP.IT M: 060
Fp.it ℵ: 113
Fp.it Vera: 060
Località: Isernia
Gender:

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da vikingo60 »

Ho spostato l'argomento nella Zona Relax,come peraltro suggerito dal carissimo Rembrandt54,in quanto l'argomento è più attinente a questa sezione.
E devo soprattutto porgere i miei complimenti ad Andrea per il lungo quanto bellissimo post che illustra tutte le situazioni in cui mi sono trovato anche io ogni giorno.Quante volte mi è stato detto con sarcasmo di usare una biro o un pennarello;quante volte di fronte all'acquisto di una nuova penna sono stato guardato con strana espressione (e contemporaneamente giudicato) da qualcuno che mi diceva:"Ma ne vale la pena?Tutti questi soldi per una penna?".A parte che dovrebbe valere il principio che con i propri soldi legittimamente guadagnati ognuno può farci quello che vuole,gli altri sentono il dovere di giudicare negativamente quando loro magari spendono somme anche maggiori per altre cose e pretendono di non essere criticati.Certamente,è giusto il concetto di evitare di rimanere senza soldi per il cibo,ma credo che nessuno arrivi a questo.
Per quanto riguarda il mio atteggiamento nei confronti dei curiosi,mi oriento a seconda del tipo di curiosità.Ad alcuni dò qualche spiegazione;ad altri che mi vedono come uno stravagante non ne dò alcuna e faccio finta di nulla.
Del resto,non si può neanche pretendere che tutti abbiano le stesse passioni.Francamente poi l'essere visto come una persona stravagante non mi preoccupa più di tanto.
Cordiali saluti
Alessandro
rembrandt54

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da rembrandt54 »

vikingo60 ha scritto:Ho spostato l'argomento nella Zona Relax,come peraltro suggerito dal carissimo Rembrandt54,in quanto l'argomento è più attinente a questa sezione.
E devo soprattutto porgere i miei complimenti ad Andrea per il lungo quanto bellissimo post che illustra tutte le situazioni in cui mi sono trovato anche io ogni giorno.Quante volte mi è stato detto con sarcasmo di usare una biro o un pennarello;quante volte di fronte all'acquisto di una nuova penna sono stato guardato con strana espressione (e contemporaneamente giudicato) da qualcuno che mi diceva:"Ma ne vale la pena?Tutti questi soldi per una penna?".A parte che dovrebbe valere il principio che con i propri soldi legittimamente guadagnati ognuno può farci quello che vuole,gli altri sentono il dovere di giudicare negativamente quando loro magari spendono somme anche maggiori per altre cose e pretendono di non essere criticati.Certamente,è giusto il concetto di evitare di rimanere senza soldi per il cibo,ma credo che nessuno arrivi a questo.
Per quanto riguarda il mio atteggiamento nei confronti dei curiosi,mi oriento a seconda del tipo di curiosità.Ad alcuni dò qualche spiegazione;ad altri che mi vedono come uno stravagante non ne dò alcuna e faccio finta di nulla.
Del resto,non si può neanche pretendere che tutti abbiano le stesse passioni.Francamente poi l'essere visto come una persona stravagante non mi preoccupa più di tanto.
Cordiali saluti
Chi non ci capisce non ha passioni nella vita, e chi non ha passioni non ha cuore,e chi non ha cuore non ha sensibilità, e chi non ha sensibilità non ha intelligenza, e chi non ha intelligenza.....non può capire !! ;) ;) ;)
Avatar utente
Alexander
Stantuffo
Stantuffo
Messaggi: 2605
Iscritto il: sabato 19 novembre 2011, 12:24
La mia penna preferita: Sailor 1911 Standard Black HT
Il mio inchiostro preferito: Diamine Royal Blue
Misura preferita del pennino: Extra Fine
Località: Catania

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da Alexander »

Caro Andrea (ed anche caro collega, mi pare di capire),
ho apprezzato davvero tanto il tuo intervento, del quale ho letto ogni riga con profondo rispetto.
Rispetto per la profondità di pensiero, oltre che per il modo di esporlo.

La mia passione per le stilografiche è abbastanza recente, per cui sono ancora pochi i "profani" che si sono avvicinati incuriositi ai miei piccoli tesori, perlopiù amici e persone a me care, che non hanno sollevato alcuna critica o giudizio precostituiti.
Possiamo parlare di stilografiche, ma i termini del discorso sarebbero esattamente i medesimi ove discutessimo di vestiti, di libri, di film, di teatro, di cinema. Chi, come giustamente dici, si accosta da profano "sensibile" (io direi anche, e forse più semplicemente, "rispettoso") magari cerca di capire cosa ci piace e perché.. forse per curiosità o per interesse nei nostri riguardi.. Magari resterà delle sue convinzioni, "rispettando", appunto, le nostre diverse passioni. Magari potrà anche condividerle.
Con persone così sensibili, o rispettose, il dialogo è possibile, ed anzi è bello ed edificante.

Il profano che giudica senza cognizione di causa invece è il tipo di persona che evito. Forse è anche questo il secondo, ma più importante motivo per cui non mi è capitato di ricevere critiche sostanzialmente auto-referenziali e prive di reale contenuto!
Per "criticare" (la tua lodevole attenzione per l'etimologia ti è maestra), dal greco krino, scindere, dividere, e quindi per "analizzare", bisogna prima conoscere.. Altrimenti si può soltanto "blaterare". Ed ascoltare chi blatera, il più delle volte, è solo una noiosa perdita di tempo!
"Ho dei gusti semplicissimi: mi accontento sempre del meglio"
O. Wilde
Avatar utente
Daniele
Fp.it Admin
Fp.it Admin
Messaggi: 2223
Iscritto il: giovedì 18 agosto 2011, 9:47
La mia penna preferita: Quelle del Forum!
Il mio inchiostro preferito: Aurora Nero
Misura preferita del pennino: Flessibile
FountainPen.it 500 Forum n.: 000
Arte Italiana FP.IT M: 000
Fp.it ℵ: 000
Fp.it 霊気: 000
Fp.it Vera: 000
Gender:

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da Daniele »

Complimenti ad Andrea che ha saputo (direi mettere su carta ma in questo caso non si puó) esprimere perfettamente la situazione tipo nella quale più o meno frequentemente ogni appassionato di penne stilografiche viene a trovarsi.
Naturalmente non posso che condividere le tue considerazioni anche se personalmente non sono tipo da spendere tot euro per una penna moderna, non essendo un collezionista in senso stretto.
Preferisco maggiormente acquisire le vintage tramite ottimi affari, comprando residuati da mettere a posto.
Ho notato comunque che le vintage comportano un maggior rispetto nell'essere maneggiate dai "non addetti", se non ricevere meno commenti sarcastici...

P.s.: tuo nipote cresce molto bene!
Daniele

Memento Audere Semper
(Gabriele D'Annunzio)
Avatar utente
Rogozin
Vacumatic
Vacumatic
Messaggi: 970
Iscritto il: lunedì 6 giugno 2011, 13:53
La mia penna preferita: Homo Sapiens
Il mio inchiostro preferito: Aurora Nero
Misura preferita del pennino: Extra Fine
Località: Firenze

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da Rogozin »

vikingo60 ha scritto:Ho spostato l'argomento nella Zona Relax,come peraltro suggerito dal carissimo Rembrandt54,in quanto l'argomento è più attinente a questa sezione.
E devo soprattutto porgere i miei complimenti ad Andrea per il lungo quanto bellissimo post che illustra tutte le situazioni in cui mi sono trovato anche io ogni giorno.Quante volte mi è stato detto con sarcasmo di usare una biro o un pennarello;quante volte di fronte all'acquisto di una nuova penna sono stato guardato con strana espressione (e contemporaneamente giudicato) da qualcuno che mi diceva:"Ma ne vale la pena?Tutti questi soldi per una penna?".A parte che dovrebbe valere il principio che con i propri soldi legittimamente guadagnati ognuno può farci quello che vuole,gli altri sentono il dovere di giudicare negativamente quando loro magari spendono somme anche maggiori per altre cose e pretendono di non essere criticati.Certamente,è giusto il concetto di evitare di rimanere senza soldi per il cibo,ma credo che nessuno arrivi a questo.
Per quanto riguarda il mio atteggiamento nei confronti dei curiosi,mi oriento a seconda del tipo di curiosità.Ad alcuni dò qualche spiegazione;ad altri che mi vedono come uno stravagante non ne dò alcuna e faccio finta di nulla.
Del resto,non si può neanche pretendere che tutti abbiano le stesse passioni.Francamente poi l'essere visto come una persona stravagante non mi preoccupa più di tanto.
Cordiali saluti
Effettivamente ero indeciso fra "penne stilografiche" e "area relax", e ovviamente, col 50% di possibilità di sbagliare, l'ho fatto :) Grazie dello spostamento.
Per quanto riguarda il discorso economico, io la vedo in modo molto "smithiano": se un oggetto ha un prezzo, per ricordare Iva Zanicchi, è quello "giusto". Non quello equo certo, ma significa che occupa un determinato settore/strato di mercato, pertanto giudicare cosa costi troppo o troppo poco è operazione quantomeno presuntuosa. Come dicevo, devo ancora conoscere colui che si indebita per comprare, che so, un demonstrator Aurora limitato piuttosto che una Montegrappa Chaos (e, nell'ultimo caso, credo non lo conoscerò mai ;) ).

Come dice Rembrandt54, chi non ha passioni non può capire (ma in tal caso, si astenga dal giudicare).
Alexander ha scritto:Caro Andrea (ed anche caro collega, mi pare di capire),
Diciamo che vi aspiro. Al momento sono l'appena accennato embrione di quello che fai tu :) La strada è ancora lunga...
ho apprezzato davvero tanto il tuo intervento, del quale ho letto ogni riga con profondo rispetto.
Rispetto per la profondità di pensiero, oltre che per il modo di esporlo.

La mia passione per le stilografiche è abbastanza recente, per cui sono ancora pochi i "profani" che si sono avvicinati incuriositi ai miei piccoli tesori, perlopiù amici e persone a me care, che non hanno sollevato alcuna critica o giudizio precostituiti.
Possiamo parlare di stilografiche, ma i termini del discorso sarebbero esattamente i medesimi ove discutessimo di vestiti, di libri, di film, di teatro, di cinema. Chi, come giustamente dici, si accosta da profano "sensibile" (io direi anche, e forse più semplicemente, "rispettoso") magari cerca di capire cosa ci piace e perché.. forse per curiosità o per interesse nei nostri riguardi.. Magari resterà delle sue convinzioni, "rispettando", appunto, le nostre diverse passioni. Magari potrà anche condividerle.
Con persone così sensibili, o rispettose, il dialogo è possibile, ed anzi è bello ed edificante.
Ti ringrazio delle belle parole, sono contento di aver suscitato condivisione. E ora sono io a condividere che il discorso si possa tranquillamente estendere ai vestiti, ai libri, al film, al teatro etc... Non potendo, per forza di cose, avere piena consapevolezza (in realtà, per molti settori nemmeno accennata) dello scibile umano, dobbiamo avere un'enorme umiltà e, possibilmente, apertura.
Giusto pochi giorni fa (e forse è stato proprio questo lo sprone alla riflessione) ero a cena con 5 o 6 persone, gruppetto eterogeneo. Scorgo una Pelikan M200 che fa capolino del taschino di un commensale e ne lodo la scelta di "penna da battaglia" o comunque da portare in giro... un connubio di qualità tecniche e secondo me anche visive (è sobria ma non banale). Non passa nemmeno un minuto da quando ho cominciato a parlare, che altri due presenti si scambiano (vistosamente) occhiatine d'intesa e scherno nei miei confronti, come a dire "di cosa va blaterando"... hanno avuto anche qualche uscita del tipo di quelle scritte sopra. La mia reazione è stata quella di sorridere e, fingendo di non percepire la sardonia con la quale stavano credendo di seppellirmi, ingenuamente continuo a spiegare e parlare aggiungendo un paio di considerazioni personali, con l'entusiasmo di chi non ha capito che sta venendo preso per i fondelli.
I due ignoranti alla fine della serata sono rimasti tali come lo erano all'inizio; quello della Pelikan invece, che ne sapeva poco o nulla (era stato semplicemente consigliato, bene aggiungerei), si è interessato, abbiamo riparlato ancora dell'argomento e si sta piano piano introducendo in questo mondo. Tuttora non infrequentemente mi manda messaggi del tipo "ho visto questa penna o quest'altra, il pennino era così, cosà etc...".

Insomma era per dire che secondo me dall'ignoranza ottusa poco possa crescere, mentre l'interesse può essere alimentato se a nostra volta, però, non usiamo la spocchia e superiorità di cui alcuni si ammantano, nei vari settori. Poi starà al libero arbitrio individuale, una volta nato l'interesse, dire "ok lo coltivo" oppure "no, effettivamente non me ne frega nulla, l'analisi costi benefici ha dato esito negativo". Ma sempre nel rispetto.

Piccola notazione per l'etimologia: grazie del complimento, in effetti sono convinto che ritornare all'etimo dei vari termini ci dia una visione più "obiettiva" e neutra del significato stesso delle parole, senza giudizi valoriali e simili (e infatti il termine critica che citi, nel contesto, è proprio ciò di cui abbiamo bisogno per migliorarci...).
Dany1974 ha scritto:Complimenti ad Andrea che ha saputo (direi mettere su carta ma in questo caso non si puó) esprimere perfettamente la situazione tipo nella quale più o meno frequentemente ogni appassionato di penne stilografiche viene a trovarsi.
Naturalmente non posso che condividere le tue considerazioni anche se personalmente non sono tipo da spendere tot euro per una penna moderna, non essendo un collezionista in senso stretto.
Preferisco maggiormente acquisire le vintage tramite ottimi affari, comprando residuati da mettere a posto.
Ho notato comunque che le vintage comportano un maggior rispetto nell'essere maneggiate dai "non addetti", se non ricevere meno commenti sarcastici...

P.s.: tuo nipote cresce molto bene!
Grazie anche a te :)
In realtà nemmeno io posso dire di essere un collezionista "professionale" (se mi si permette l'ossimoro :D ), dato che la mia passione è andata di pari passo con le mie tasche, pertanto ha visto lunghi periodi di astinenza forzata (materiale ma MAI affettiva!) a momenti più floridi e inchiostrati :)
E' vero che le penne vintage danno all'esterno un'altra "impressione". Proprio oggi ho prestato la Montegrappa gialla protagonista di un altro thread ad un conoscente, che doveva scrivere molto per le successive ore. Non mi prendete per pazzo, in realtà gliel'ho data perchè l'avevo con me da portare oggi stesso alla revisione, e mi interessava dopo avere un feedback di come si fosse trovato etc... e se avesse fatto troppi danni sarebbe comunque andata "all'ospedale" il giorno stesso, quindi poco male. Sono stato stupito di come non abbia battuto ciglio, se non per la lieve sorpresa iniziale. Non ha detto nulla, si è limitato a scrivere con cura e, da quanto ho visto, rispetto (forse potrei avergli lanciato qualche occhiata inconsapevole di troppo, questo non potrei dirlo con certezza :) ). Ecco, è il tipo di persona con cui si può provare a interagire, credo.

Comunque, tanto ormai che mi sono dilungato lo faccio fino in fondo, oggi mi sono venuti in mente un altro paio di spunti che lì per lì non sono riuscito a esprimere: la stilografica, rispetto per esempio ad un computer, una tv al plasma, una fidanzata (ehm, sia tolta l'ultima notazione dal verbale per favore) è un oggetto che è miracolosamente sospeso nel tempo. Non diventa antiquato, funziona oggi come funzionava 100 anni fa e come funzionerà fra altri 100. Non sono molti gli oggetti che hanno tale caratteristica secondo me. Mi affascina proprio questa dimensione di "stabilità". Lo so, è molto soggettivo, ma come tutti, ho vissuto/vivo momenti di calma che si alternano a grande instabilità e incertezza. Studiare e quando possibile collezionare una bella stilografica mi "dà stabilità", mi restituisce un senso di tranquillità e immutabilità (di quella positiva però, non di stagnazione e conservazionismo patologico). Insomma, per prendere dal titolo del thread, contribuisce a restituirmi quella prospettiva di stabilità che alle volte perdo.

L'altro punto, più terreno, fa invece riferimento a una parola sottovalutata. La Qualità. E' importante. Viviamo una volta sola,e molto brevemente (le tartarughe pare vivano di più ma la mancanza di pollice opponibile le priva dell'uso del nostro affezionato strumento, ad esempio :D ). Quel poco, potendo, va fatto bene. Non è necessario spendere tanto per vivere con Qualità, sono tanti piccoli accorgimenti. Il bracciolo centrale di una macchina. Una rasatura pulita, dopo una doccia calda. Una corsetta sull'argine dell'Arno (nel caso di aggressione da parte di topi, nutrie, lontre, panda e fauna varia la qualità si abbassa, ma il senso è quello), un trasgressivo (o due) fuori pasto, un bicchiere di vino sorseggiato come se, una volta finito, finisse il mondo... tenere in mano una bella stilografica. Piccola, grande, pennino fine, medio, gigantesco, cigar, decapod, heki-tamenuri, lacca, celluloide, resina, piston filler, cartucce, sangue umano... qualsiasi tipo la nostra intimità, in quel momento, ci spinga a tenere in mano.

Non occorre essere ricchi, sommelier, intenditori o far parte di circoli più o meno trasparenti; un po' di Qualità ce la dobbiamo tutti.
Avatar utente
vikingo60
Contagocce
Contagocce
Messaggi: 5017
Iscritto il: mercoledì 5 maggio 2010, 16:50
La mia penna preferita: Pelikan M 200
Il mio inchiostro preferito: Aurora Black
Misura preferita del pennino: Medio
FountainPen.it 500 Forum n.: 060
Arte Italiana FP.IT M: 060
Fp.it ℵ: 113
Fp.it Vera: 060
Località: Isernia
Gender:

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da vikingo60 »

Mi trovo talmente d'accordo con te che non so cosa aggiungere!Complimenti per la forma perfetta di espressione (hai per caso frequentato il liceo classico?),la resa (direi su carta,ma siamo al computer!) dei sentimenti più intimi.
Cordiali saluti
Alessandro
Avatar utente
Alexander
Stantuffo
Stantuffo
Messaggi: 2605
Iscritto il: sabato 19 novembre 2011, 12:24
La mia penna preferita: Sailor 1911 Standard Black HT
Il mio inchiostro preferito: Diamine Royal Blue
Misura preferita del pennino: Extra Fine
Località: Catania

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da Alexander »

vikingo60 ha scritto:Mi trovo talmente d'accordo con te che non so cosa aggiungere!Complimenti per la forma perfetta di espressione (hai per caso frequentato il liceo classico?),la resa (direi su carta,ma siamo al computer!) dei sentimenti più intimi.
Cordiali saluti
La (comune) attenzione all'etimologia mi induce a pensare lo stesso! Condivido in toto.
"Ho dei gusti semplicissimi: mi accontento sempre del meglio"
O. Wilde
Avatar utente
TORREFABIO
Snorkel
Snorkel
Messaggi: 147
Iscritto il: lunedì 20 febbraio 2012, 0:17
Misura preferita del pennino: Medio
FountainPen.it 500 Forum n.: 023
Arte Italiana FP.IT M: 089
Fp.it ℵ: 041
Località: Genova
Gender:

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da TORREFABIO »

Bravo, bellissimo post! personalmente nell'ambiente di lavoro, anche se i colleghi conoscono la mia passione, parlo pochissimo di stilografiche, perchè una volta parlando dell'acquisto della pilot m90, per poco non mi facevano un TSO (trattamento sanitario obbligatorio), ed in casa non andò meglio, nè con mio padre che non c'è più, nè con mia madre che ora non sta bene. con mio fratello neppure, speravo in mio nipote,ma usa le biro come clave.... che sfiga.... :D :D :D
complimenti rogozin
Andrea1979
Levetta
Levetta
Messaggi: 667
Iscritto il: domenica 11 settembre 2011, 21:36
La mia penna preferita: Montblanc 149
Il mio inchiostro preferito: Aurora Black
Misura preferita del pennino: Extra Fine
Località: Roma / Lugano (CH)
Gender:

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da Andrea1979 »

Caro omonimo, complimenti per la bella riflessione, piacevole da leggere e che mi trova perfettamente concorde.
Il buon Severgnini ti avrebbe probabilmente ricordato l'importanza della concisione, ma io non sono lui e quindi hai la mia benedizione (per ciò che vale). :)
«La vida no es la que uno vivió, sino la que uno recuerda, y cómo la recuerda para contarla» GGM
Avatar utente
Rogozin
Vacumatic
Vacumatic
Messaggi: 970
Iscritto il: lunedì 6 giugno 2011, 13:53
La mia penna preferita: Homo Sapiens
Il mio inchiostro preferito: Aurora Nero
Misura preferita del pennino: Extra Fine
Località: Firenze

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da Rogozin »

@Alexander e vikingo60: si si, ho fatto il classico... che ho odiato per tutti e cinque gli anni e che ho amato e sponsorizzato una volta finito :D

@Torrefabio: capisco bene il feeling :) Ricordo una volta che mia madre vide le penne e mi fece la domanda che nessuno di noi vuole sentirsi fare: "Ma che te ne fai?" .

@Andrea1979: hai perfettamente ragione. Pensa che sono pure sicuro di aver tralasciato altre cose fondamentali che al momento non riesco a focalizzare... ;)
Siberia

Re: Stilografiche, percezione e prospettive.

Messaggio da Siberia »

Post interessante, finirò di leggerlo domani..... adesso non mi trattengo dal dire questo: ma perché oggi si scrive con la biro? Io come studente mi sono reso conto che molti lo fanno perché non conoscono la stilografica e, ad esempio, scrivono con un roller (che imita il tratto di una stilo) usa e getta da 4/5 euro quando una stilo si trova tranquillamente anche allo stesso prezzo.
Ci sono mille ragioni per scrivere con una stilo. Tra le tante c'è che una stilografica "rispetta l'ambiente": anche una da 4 euro, usatela con un converter! In questo modo nulla finirà nella spazzatura e il vostro oggetto si riempirà di ricordi. Una stilo anche della peggior plastica, infatti, non si distrugge così facilmente.
Rispondi

Torna a “Chiacchiere in libertà”