UN PENCIL ED UN CAVALLO

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lucre
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UN PENCIL ED UN CAVALLO

Messaggio da lucre »

Quando acquistai questo telescopic propelling pencil marcato S.Mordan & Co la gentile signora inglese che me lo cedette mi dichiarò che l'oggetto faceva parte di una serie di cose provenienti dall'India e nello specifico da Calcutta.
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Come molti sapranno Sampson Mordan ( nato nel 1790 e deceduto nel 1843) è considerato, insieme al suo primo collaboratore Isaac Hawkins, l'inventore del mechanical pencil. Fu lui a depositare già nel 1822 il primo brevetto di una matita dotata di un meccanismo interno di propulsione e poi a produrne nel laboratorio di Londra, Castle Street, City Road, esemplari in argento ed oro di grande raffinatezza ed eleganza, ancora oggi particolarmente apprezzati, tanto che esistono veri club di appassionati e collezionisti . L'anno successivo, nel 1823, Sampson Mordan registrò il suo primo marchio dando vita ad una società con tale Gabriele Riddle, di cui restò socio fino al 1836. Da allora il mechanical pencil, che fosse agganciato alla catena di un orologio da tasca o al braccialetto di una signora che dovesse aggiornare il proprio carnet di ballo, divenne oggetto in gran voga ed elemento di distinzione nella buona società.
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Alla morte di Sampson Mordan, deceduto per un colpo apoplettico, l'attività fu proseguita dai figli Sampson Mordan Jr ed Augusto e dal 1898 in forma societaria, finché nel 1941 la fabbrica di Londra andò distrutta durante un bombardamento della Luftwaffe.
Questo esemplare si snoda su tre sezioni telescopiche e misura chiuso, escluso l'anellino, appena 5 cm, per distendersi prima fino a 8,3 ed infine, quando è completamente aperto, fino a 13 cm.
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Il marchio " S. Mordan & Co " è quello in essere dal 1860. Precedentemente andando a ritroso nel tempo si erano susseguiti altri marchi : " S.Mordan & Co Makers ( dal 1845 al 1860 ) - " S. Mordan & Co Makers & Patentees ( dal 1838 al 1845 ) fino all'originario " S.Mordan & Cos Patent ( dal 1823 al
1837 )
La linea è assolutamente semplice e priva di fronzoli. Nella parte finale è leggibile un " VS "
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Si tratta del lead grade indicator, sostanzialmente le caratteristiche suggerite per la grafite, indicatore che negli antichi pencil si articolava secondo questa scala: AM = 1,5 millimetri, H = 0,80 millimetri, M = 1, VS = 1,5 millimetri, W= 2 millimetri.
Ancora molto nitide le incisioni sul corpo.
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Ed in realtà quello che sin dal primo momento mi aveva più incuriosito di questo oggetto era stata proprio la dedica ed in particolare la data e quello strano nome " Boreenchreeogue ". Quando ho cominciato a fare qualche ricerca è emerso che proprio a Calcutta, da dove mi era stata indicata provenire la matita, il 26 Dicembre- giorno di Santo Stefano - di quel 1898 si tenne una importante corsa di cavalli sulla distanza dei 2800 metri, la Viceroy Cup, premio intitolato al Viceré delle Indie, in quel periodo Victor Bruce, IX conte di Elgin.
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Calcutta era all'epoca, dal 1858, la capitale del British Indian Empire e lo rimase fino al 1912, quando capitale divenne Nuova Delhi. La corsa, che si
svolgeva ogni anno fra dicembre e gennaio, rappresentava l'evento sportivo ed anche mondano più apprezzato ed atteso della città e forse dell'India intera e richiamava l'attenzione di un grande pubblico , con ampia risonanza sui giornali di tutto l'Impero. La gara aveva luogo alla presenza dello stesso Viceré, che vi giungeva su una carrozza scortata da drappelli di lancieri del Bengala dai coloratissimi turbanti, per poi andare a prendere posto in tribuna d'onore fra dame dai frivoli cappellini piumati e signori dalle seriose tube grigie.
La gara è giunta fino ai nostri giorni e si svolge ancora con il nome di " Queen Elisabeth II Cup ".
E Boreenchreeogue ? quello che inizialmente avevo creduto essere il nome di una località si è poi rivelato essere il nome di uno splendido cavallo irlandese vissuto in quegli anni di fine ottocento. Una cronaca della rivista Badminton, pubblicata a Londra fra il 1895 ed il 1923, ci racconta di un cavallo con questo nome così difficile - che dovrebbe significare " corsia che conduce alla felicità " - cavallo di proprietà di un certo capitano Johnstone che l'aveva acquistato in Irlanda per la bella somma di 1100 ghinee più un eventuale aggiunta di altre 500 qualora avesse vinto gare importanti.
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Purtroppo è certo che la Viceroy Cup del 1898 il nostro Boreenchreeogue non la vinse : infatti quel 26 Dicembre la vittoria arrise a " Vanitas ", di
proprietà di tale Ta Boo Liat, facoltoso cittadino malese. Ce lo dimostra, senza tema di smentite, la stampa sottostante pubblicata il 21 gennaio 1899 sul " The Illustraded London News ", una rivista fondata nel maggio del 1842 che fra i suoi collaboratori ha vantato gente del calibro di Conan Doyle, Louis Stevenson ed Agatha Christie.
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E pare, ce lo racconta un numero del Daily Telegraph del 1898, che il povero Boreenchreeogue non sia stato neppure fortunato in un altra importante corsa a Liverpool dove, sebbene dato fra i favoriti, all'ultimo momento fu vittima della burocrazia e non riuscì neppure a prendere il via a causa del mancato arrivo in tempo di un certificato, cosa che gli impedì di correre. E dunque, da quel che ho potuto ricostruire, parrebbe che la carriera del nostro cavallo sia stata illuminata da qualche buon piazzamento ma non da vittorie trionfali in gare di primo livello.
Nulla sono riuscito a sapere invece circa il " Cecil " che sembra essere stato il destinatario del pencil : forse un omaggio che il proprietario di Boreenchreeogue volle fare a nome del cavallo ad un addetto ai lavori, forse un fantino o un veterinario ...
E comunque, malgrado qualche delusione e le mancate vittorie ,il nome del cavallo che ho voluto ricordare resta da oltre 100 anni inciso se non nell'argento di un grande trofeo almeno nell'argento di un piccolo pencil.
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Messaggio da muristenes »

Ti ringrazio per averci presentato questa bella matita e sopratutto per la storia! :thumbup:
lucre
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Messaggio da lucre »

muristenes ha scritto:Ti ringrazio per averci presentato questa bella matita e sopratutto per la storia! :thumbup:
Grazie a te ! E' bello quando gli oggetti d'epoca riescono a trasmetterci sensazioni del mondo da cui provengono ed è bello andarle a riscoprire. Grazie ancora
Luigi
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Messaggio da piccardi »

Complimenti vivissimi per l'accurata e interessantissima ricostruzione storica, oltre che per la matita. E' sempre affascinante vedere cosa si portano dietro questi piccoli oggetti che ci arrivano dal passato.

Simone
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Messaggio da lucre »

piccardi ha scritto:Complimenti vivissimi per l'accurata e interessantissima ricostruzione storica, oltre che per la matita. E' sempre affascinante vedere cosa si portano dietro questi piccoli oggetti che ci arrivano dal passato.

Simone
E' vero Simone, spesso quello che taluni oggetti si portano appresso dal passato è ancora più stimolante dell'oggetto in se stesso e quando si riesce a ritrovare qualche traccia è divertimento autentico.
Grazie ancora
Luigi
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Messaggio da nacanco »

Ho letto solo poco fa il tuo articolo, Luigi, e l'ho fatto con grande piacere.
Complimenti, oltre che per lo splendido oggetto, anche per la storia che hai ricostruito, le illustrazioni a corredo, e il testo curatissimo.
Grazie.
Michele
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nacanco ha scritto:Ho letto solo poco fa il tuo articolo, Luigi, e l'ho fatto con grande piacere.
Complimenti, oltre che per lo splendido oggetto, anche per la storia che hai ricostruito, le illustrazioni a corredo, e il testo curatissimo.
Grazie.
Michele
Grazie Michele. Gli antichi pencil sono oggetti bellissimi ed i cavalli sono animali meravigliosi, dunque ricostruire questa piccola storia è stato veramente piacevole e sono contento che ti sia piaciuta
Luigi
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Messaggio da ciro »

Chapeau!
Grazie per le tante nozioni sulla storia e le bellissime fotografie, Luigi.

Saluti,
Ciro
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Messaggio da lucre »

ciro ha scritto:Chapeau!
Grazie per le tante nozioni sulla storia e le bellissime fotografie, Luigi.

Saluti,
Grazie a te Ciro, sei gentilissimo
Luigi
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