Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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WATERMAN – Campagna pubblicitaria del 1906
- Musicus
- Collaboratore
- Messaggi: 2966
- Iscritto il: martedì 3 dicembre 2013, 20:33
- La mia penna preferita: Waterman Commando Music Nib
- Il mio inchiostro preferito: Waterman Bleu Sérénité
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- Località: Bolzano
- Gender:
WATERMAN – Campagna pubblicitaria del 1906
Stamani al mercatino di Egna (Neumarkt) un paio di pennucce a €7,50 l’una :
una rientrante Aurora RA2 e una sconosciutissima eppure elegante Excelsior (con pennino MontBlanc #2 degli anni Venti, però)… …oltre ad una serie di numeri de “L’Illustrazione Italiana” dell’anno 1906, con una disordinata quanto affascinante campagna pubblicitaria promossa dalla Waterman, “sbarcata” (secondo i dati finora in nostro possesso) solo da poco più di un anno anche nel mercato pubblicitario italiano.
Ed è proprio questo ritrovamento che vorrei oggi sottoporre alla vostra attenzione.
I numeri del 1906, già rari di per sé, sono spesso mancanti della “copertina” di colore azzurro, che facilmente è assente pure nelle annate dei decenni successivi, anche poiché destinata ad essere rimossa per realizzare le rilegature (in semestre o in annata): e tutta la campagna Waterman si sviluppa proprio sulla prima di copertina.
Non “ripulisco” le immagini acquisite con lo scanner (600 dpi) perché non sono in grado di salvaguardare il bel colore azzurro che le caratterizza, che è leggermente più chiaro e brillante di quello “carta da zucchero” delle annate successive: confido che Simone sappia come fare, e che il lavoro per renderle “archiviabili” non gli sia troppo ingrato…
Nel 1906 a Milano da Aprile a Novembre si tenne l’Esposizione Internazionale (EXPO) dedicata ai trasporti per solennizzare l’apertura del traforo ferroviario del Sempione inaugurato il 19 Maggio e aperto al traffico il 1° Giugno, che rese possibile collegare molto più celermente Milano a Parigi: questo grande evento di carattere internazionale aveva finito per connotare l’intero anno sulla Rivista patinata milanese. La curiosità per tutti gli aspetti della manifestazione del pubblico più benestante fu all’epoca un ottimo viatico per gli investimenti pubblicitari, e Waterman con (e all’inizio anche forse senza) l’intermediazione del suo rappresentante L.&C. Hardtmuth, celeberrimo produttore tedesco di matite, non si lasciò sfuggire la possibilità di farsi ampiamente conoscere, sia dentro all’Esposizione (stand n°30, come abbiamo visto in un mio recente contributo coevo) che sulla carta stampata.
La prima Ad è la versione italiana di una pubblicità francese di oltre un anno antecedente (qui archiviata sul Wiki https://www.fountainpen.it/File:1905-01-Waterman-1x.jpg ) a cui è stato sostituito il testo di sana pianta. Stilisticamente affine appare quella che vado a mostrarvi adesso, che similmente riprende un disegno pubblicato nel 1905 in Francia (https://www.fountainpen.it/File:1905-12-Waterman-1x.jpg ), introducendo però anche in questo caso un messaggio completamente diverso. E’ sempre interessante osservare l’ordine delle arti e delle professioni proposto dall’inserzionista “italiano”, soprattutto se lo si può confrontare con quello riportato come testo della precedente Ad nella versione francese: paese che vai, mentalità che trovi, e in Francia i possibili “utilizzatori di Waterman” nel disegno erano disposti a raggiera, procedendo dallo scolaro all’impiegato (e viceversa): ah, l’Égalité !
Poi è possibile individuare una coppia di gentiluomini seduti ciascuno alla propria scrivania (secrétaire): il primo è nel suo ufficio (una Waterman in premio a chi mi dice cosa c’è alle spalle dello scrivano! ) e la stilografica Waterman gli “migliora la calligrafia”, mentre l’altro, beh, l’altro ci sta ancora pensando su… Ma abbandoniamo le segrete stanze, e lasciamoci coinvolgere dall’avventura del viaggio: un distinto signore in cappello a cilindro, qualificato come “viaggiatore”, prende appunti sulle proprie ginocchia in una carrozza di prima classe… …e una volta arrivato a destinazione (a Londra, si direbbe dal senso di marcia dei veicoli a cavallo), non prima di essersi cambiato (e aver cambiato anche penna, che ora sembra una straight-cap, meno probabilmente una tapered-cap), continua a prendere appunti addirittura in piedi…
Ma anche l’eccitante anno dell’Expo milanese giunse al termine, e ci si dovette preparava alle consuete festività natalizie: la Ad seguente costituisce una rielaborazione di questa italiana (https://www.fountainpen.it/File:1905-Waterman-1x-2x.jpg , che avevamo correttamente datato per via deduttiva all’anno precedente, il 1905): cambiano le decorazioni tra i paragrafi del testo principale, vi è una correzione nel testo in corpo piccolo e, soprattutto, viene aggiunto il riferimento al GRAN PREMIO ricevuto all’Expo, e il nome del Rappresentante tedesco è messo decisamente più in risalto. Termino la carrellata di queste belle pubblicità di centododici (!) anni fa con il numero dell’antivigilia, che presenta un’altra Ad che ricorda il prestigioso riconoscimento ottenuto dalla Waterman per la qualità dei suoi strumenti, ma che non avrà mancato di suscitare un certo imbarazzo nei lettori “italici”: tacchino, zucca e ...pop-corn per il cenone di Natale?!?
Comunque, durante il cenone avreste potuto godervi l’ascolto del “Rigoletto” col sommo Caruso, in soli 29 dischi…
Grazie per l’attenzione!
Giorgio
una rientrante Aurora RA2 e una sconosciutissima eppure elegante Excelsior (con pennino MontBlanc #2 degli anni Venti, però)… …oltre ad una serie di numeri de “L’Illustrazione Italiana” dell’anno 1906, con una disordinata quanto affascinante campagna pubblicitaria promossa dalla Waterman, “sbarcata” (secondo i dati finora in nostro possesso) solo da poco più di un anno anche nel mercato pubblicitario italiano.
Ed è proprio questo ritrovamento che vorrei oggi sottoporre alla vostra attenzione.
I numeri del 1906, già rari di per sé, sono spesso mancanti della “copertina” di colore azzurro, che facilmente è assente pure nelle annate dei decenni successivi, anche poiché destinata ad essere rimossa per realizzare le rilegature (in semestre o in annata): e tutta la campagna Waterman si sviluppa proprio sulla prima di copertina.
Non “ripulisco” le immagini acquisite con lo scanner (600 dpi) perché non sono in grado di salvaguardare il bel colore azzurro che le caratterizza, che è leggermente più chiaro e brillante di quello “carta da zucchero” delle annate successive: confido che Simone sappia come fare, e che il lavoro per renderle “archiviabili” non gli sia troppo ingrato…
Nel 1906 a Milano da Aprile a Novembre si tenne l’Esposizione Internazionale (EXPO) dedicata ai trasporti per solennizzare l’apertura del traforo ferroviario del Sempione inaugurato il 19 Maggio e aperto al traffico il 1° Giugno, che rese possibile collegare molto più celermente Milano a Parigi: questo grande evento di carattere internazionale aveva finito per connotare l’intero anno sulla Rivista patinata milanese. La curiosità per tutti gli aspetti della manifestazione del pubblico più benestante fu all’epoca un ottimo viatico per gli investimenti pubblicitari, e Waterman con (e all’inizio anche forse senza) l’intermediazione del suo rappresentante L.&C. Hardtmuth, celeberrimo produttore tedesco di matite, non si lasciò sfuggire la possibilità di farsi ampiamente conoscere, sia dentro all’Esposizione (stand n°30, come abbiamo visto in un mio recente contributo coevo) che sulla carta stampata.
La prima Ad è la versione italiana di una pubblicità francese di oltre un anno antecedente (qui archiviata sul Wiki https://www.fountainpen.it/File:1905-01-Waterman-1x.jpg ) a cui è stato sostituito il testo di sana pianta. Stilisticamente affine appare quella che vado a mostrarvi adesso, che similmente riprende un disegno pubblicato nel 1905 in Francia (https://www.fountainpen.it/File:1905-12-Waterman-1x.jpg ), introducendo però anche in questo caso un messaggio completamente diverso. E’ sempre interessante osservare l’ordine delle arti e delle professioni proposto dall’inserzionista “italiano”, soprattutto se lo si può confrontare con quello riportato come testo della precedente Ad nella versione francese: paese che vai, mentalità che trovi, e in Francia i possibili “utilizzatori di Waterman” nel disegno erano disposti a raggiera, procedendo dallo scolaro all’impiegato (e viceversa): ah, l’Égalité !
Poi è possibile individuare una coppia di gentiluomini seduti ciascuno alla propria scrivania (secrétaire): il primo è nel suo ufficio (una Waterman in premio a chi mi dice cosa c’è alle spalle dello scrivano! ) e la stilografica Waterman gli “migliora la calligrafia”, mentre l’altro, beh, l’altro ci sta ancora pensando su… Ma abbandoniamo le segrete stanze, e lasciamoci coinvolgere dall’avventura del viaggio: un distinto signore in cappello a cilindro, qualificato come “viaggiatore”, prende appunti sulle proprie ginocchia in una carrozza di prima classe… …e una volta arrivato a destinazione (a Londra, si direbbe dal senso di marcia dei veicoli a cavallo), non prima di essersi cambiato (e aver cambiato anche penna, che ora sembra una straight-cap, meno probabilmente una tapered-cap), continua a prendere appunti addirittura in piedi…
Ma anche l’eccitante anno dell’Expo milanese giunse al termine, e ci si dovette preparava alle consuete festività natalizie: la Ad seguente costituisce una rielaborazione di questa italiana (https://www.fountainpen.it/File:1905-Waterman-1x-2x.jpg , che avevamo correttamente datato per via deduttiva all’anno precedente, il 1905): cambiano le decorazioni tra i paragrafi del testo principale, vi è una correzione nel testo in corpo piccolo e, soprattutto, viene aggiunto il riferimento al GRAN PREMIO ricevuto all’Expo, e il nome del Rappresentante tedesco è messo decisamente più in risalto. Termino la carrellata di queste belle pubblicità di centododici (!) anni fa con il numero dell’antivigilia, che presenta un’altra Ad che ricorda il prestigioso riconoscimento ottenuto dalla Waterman per la qualità dei suoi strumenti, ma che non avrà mancato di suscitare un certo imbarazzo nei lettori “italici”: tacchino, zucca e ...pop-corn per il cenone di Natale?!?
Comunque, durante il cenone avreste potuto godervi l’ascolto del “Rigoletto” col sommo Caruso, in soli 29 dischi…
Grazie per l’attenzione!
Giorgio
Ultima modifica di Musicus il sabato 21 aprile 2018, 23:41, modificato 4 volte in totale.
- Musicus
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BONUS-TRACK
Nel frattempo, l’importatore/rappresentante/distributore L.&C. Hardtmuth vendeva le matite della sua premiatissima ditta addirittura… a covoni!!
Giorgio
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Giorgio
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WATERMAN – Campagna pubblicitaria del 1906
Incantevole come sempre. Grazie.
I copy di allora avevano anche loro momenti di pigrizia? Il "non lasciarsi illudere dalle imitazioni" era sempre buono
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Enrica
"Non essere mai codardo o crudele. Cerca di essere sempre gentile, ma non smettere mai di essere buono." Doctor Who
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Io mi devo organizzare per una punizione speditiva... volevo dire una spedizione punitiva e razziare i mercatini in quel di Bolzano essendo locato giusto la provincia piu' a sud
Per il resto beh... non c'e' male e complimenti.
Per il resto beh... non c'e' male e complimenti.
“Ankh-Morpork had dallied with many forms of government and had ended up with that form of democracy known as One Man, One Vote. The Patrician was the Man; he had the Vote.”
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Ciao Giorgio,
ancora un bellissimo ritrovamento, una serie di immagini ricche di interesse e fascino. Certo impressionante lo strapotere della Waterman nel marketing ... se penso che nella mia ultima presentazione di una LeBoeuf non mi è stato possibile reperire neppure una sola pubblicità ...
Grazie ancora e buona domenica
Luigi
ancora un bellissimo ritrovamento, una serie di immagini ricche di interesse e fascino. Certo impressionante lo strapotere della Waterman nel marketing ... se penso che nella mia ultima presentazione di una LeBoeuf non mi è stato possibile reperire neppure una sola pubblicità ...
Grazie ancora e buona domenica
Luigi
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Queste pubblicità sono adorabili e mi incuriosiscono sempre. Non sono proprio riuscita a capire cosa sia quell'oggetto misterioso dietro lo scrivano! Grazie per averle condivise.
Laura
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Grazie a tutti per i complimenti, molto apprezzati!!
Rispondo a Luigi.
A te, Luigi, confermo che la "Le Boeuf" (da scriversi staccato, non legato!) ha fatto davvero moooolto poco per farsi conoscere . Quello che ho trovato in venti minuti è pochissimo (e se vuoi te lo passo via MP), e non credo che il titolare dei diritti (che non ha niente a che fare con le stilografiche) se la prenderà se ti mostro questo piccolo ritaglio del Dicembre 1923 che pubblicizza una penna molto simile alla tua... Da notare l'indicazione per la corretta pronuncia: LE BUFF...
Giorgio
Rispondo a Luigi.
Alla ricerca disperata ( ) di informazioni per la mia prossima recensione, ho scovato una nuova "miniera" da cui è possibile però estrarre solo le informazioni (non le carte "reali" per la pubblicazione come in questa presentazione, dunque, a meno di pagare un abbonamento per le sole immagini, ma anche in quel caso...): di ciò darò conto prossimamente.
A te, Luigi, confermo che la "Le Boeuf" (da scriversi staccato, non legato!) ha fatto davvero moooolto poco per farsi conoscere . Quello che ho trovato in venti minuti è pochissimo (e se vuoi te lo passo via MP), e non credo che il titolare dei diritti (che non ha niente a che fare con le stilografiche) se la prenderà se ti mostro questo piccolo ritaglio del Dicembre 1923 che pubblicizza una penna molto simile alla tua... Da notare l'indicazione per la corretta pronuncia: LE BUFF...
Giorgio
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Ciao Giorgio,
grazie mille anche per questa pubblicità " Le Boeuf ", con lo spazio fra la e la B. Non ti nascondo che mentre non ci sono dubbi che il cognome di Frank fosse Le Boeuf (staccato) ed al riguardo basta guardare la firma sul brevetto, resto dubbioso sul nome della marca, che sia sulle penne, che nelle obbligazioni sottoscritte ( documenti dunque ufficiali ), sia nell'edizione " American Stationer " del 16 Dicembre 1922 che ho allegato alla presentazione, sia sul nostro wiki, viene indicato senza spazio di separazione fra la e la B. Un argomento in più da approfondire ed intanto ancora grazie.
Luigi
grazie mille anche per questa pubblicità " Le Boeuf ", con lo spazio fra la e la B. Non ti nascondo che mentre non ci sono dubbi che il cognome di Frank fosse Le Boeuf (staccato) ed al riguardo basta guardare la firma sul brevetto, resto dubbioso sul nome della marca, che sia sulle penne, che nelle obbligazioni sottoscritte ( documenti dunque ufficiali ), sia nell'edizione " American Stationer " del 16 Dicembre 1922 che ho allegato alla presentazione, sia sul nostro wiki, viene indicato senza spazio di separazione fra la e la B. Un argomento in più da approfondire ed intanto ancora grazie.
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La liaison tra le due parti del cognome originario (Le Boeuf) era divenuta il nome della Marca, non mi sembra ci siano dubbi: LeBoeuf.lucre ha scritto: ↑domenica 22 aprile 2018, 20:55 Ciao Giorgio,
grazie mille anche per questa pubblicità " Le Boeuf ", con lo spazio fra la e la B. Non ti nascondo che mentre non ci sono dubbi che il cognome di Frank fosse Le Boeuf (staccato) ed al riguardo basta guardare la firma sul brevetto, resto dubbioso sul nome della marca, che sia sulle penne, che nelle obbligazioni sottoscritte ( documenti dunque ufficiali ), sia nell'edizione " American Stationer " del 16 Dicembre 1922 che ho allegato alla presentazione, sia sul nostro wiki, viene indicato senza spazio di separazione fra la e la B. Un argomento in più da approfondire ed intanto ancora grazie.
Luigi
Ma non sembra nemmeno si sia poi trasformata in LEBOEUF, rimanendo piuttosto LeBoeuf (Mont Blanc/MontBlanc ci stava passando in quegli stessi anni e oggi si scrive Montblanc ma anche
MONT
BLANC
)...
La mia osservazione sulla grafia era solo per confermarti che col nome riunito non avevo trovato materiale, mentre con il francesismo originale c'era una piccola campagna della fine 1923 di cui ti ho mostrato un esempio che era iniziata proprio puntando sull'allure tipicamente transalpino di abbinare oggetti e capi di moda (l'abbinamento suggerito era tra l'abito della signora e la penna dagli identici colori, cosa consentita solo dalle celluloidi all'epoca ancora esclusiva della LeBoeuf). E l'indicazione assolutamente inutile della corretta pronuncia faceva gioco proprio in tal senso...
Giorgio
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Complimenti (monotoni forse, ma dovuti!) per l'n-simo colpaccio al mercatino. In attesa di vedere meglio le penne direi che comunque le carte sono di grande interesse.
Simone
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