Le penne FERT (o F.E.R.T.), di cui Fabrizio e Massimo ci han fornito qualche foto qui:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=9939
"appartenevano" fino ad oggi ad uno dei tanti marchi italiani minori su cui si hanno pochissime informazioni, nel caso praticamente solo il nome ed un numero di brevetto assai poco utile, dato che i brevetti storici italiani sono ben custoditi (si spera) in qualche segreta di un qualche archivio di un qualche ministero romano e non si può sapere a chi questo fosse intestato.
Le poche informazioni disponibili finora avevan portato, come avviene sempre in questi casi a supposizioni che non possono che essere molto aleatorie. Letizia Jacopini nel suo testo parla prudentemente di "probabile produzione Aurora", forse anche in considerazione del fatto che esisteva una Aurora rientrante con la sigla, riproducente l'acronimo della frase "Fortitudo Eius Rhodum Tenuit", motto dei Savoia. Ma altri negli anni passati si erano sbilanciati in questa attribuzione, risultata errata, in maniera assai più decisa.
Oggi, grazie al contributo del nostro "Gran Maestro", che mi ha mandato un bel blocco di vecchie pubblicità che pian piano pubblicherò integralmente, possiamo avere una attribuzione precisa, sempre di area torinese, ma leggermente più periferica:
La brochure promozionale della Pagliero e figli di Settimo che ho trovato nel blocco, databile esattamente per la richiesta di registrazione del 23 settembre del 1936, si è infatti dimostrata una notevole miniera di informazioni. Anzitutto sposta indietro di un anno la data del cambio di denominazione dell'azienda (che nel libro di Letizia è indicata al 1937), ma soprattutto ci mostra senza ambiguità come la Pagliero producesse la "penna FERT brevettata", per la quale si potevano anche chiedere prezzi e condizioni:
Le altre pagine della scansione della brochure (dove la penna FERT viene citata di nuovo) si possono trovare a questo indirizzo: https://www.fountainpen.it/Categoria:Pa ... chure-1936
E adesso mi toccherà rivedere la striminzita paginetta che avevo fatto (che ancora non riporta le nuove informazioni).
Simone
PS un avvertimento, prima che qualcuno si sbilanci in una attribuzione anche della Tabo, il nome riportato in alto sulla prima pagina (che ha davvero una notevole somiglianza con il logo della ditta) è presumibilmente solo relativo all'autore dell'illustrazione (anche perché la Tabo nel 1936 non esisteva proprio...).
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Grazie Simone e grazie al Gran Maestro. Splendido contributo
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Grazie Simone, ora sappiamo con certezza che la FERT non era prodotta dall'Aurora ma dalla Pagliero.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Grazie Simone e grazie al GM : un ritrovamento che taglia la testa al toro!!piccardi ha scritto: ↑lunedì 23 ottobre 2017, 22:20 Le penne FERT (o F.E.R.T.), di cui Fabrizio e Massimo ci han fornito qualche foto qui:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=9939
"appartenevano" fino ad oggi ad uno dei tanti marchi italiani minori su cui si hanno pochissime informazioni, nel caso praticamente solo il nome ed un numero di brevetto assai poco utile, dato che i brevetti storici italiani sono ben custoditi (si spera) in qualche segreta di un qualche archivio di un qualche ministero romano e non si può sapere a chi questo fosse intestato.
Le poche informazioni disponibili finora avevan portato, come avviene sempre in questi casi a supposizioni che non possono che essere molto aleatorie. Letizia Jacopini nel suo testo parla prudentemente di "probabile produzione Aurora", forse anche in considerazione del fatto che esisteva una Aurora rientrante con la sigla, riproducente l'acronimo della frase "Fortitudo Eius Rhodum Tenuit", motto dei Savoia. Ma altri negli anni passati si erano sbilanciati in questa attribuzione, risultata errata, in maniera assai più decisa.
Oggi, grazie al contributo del nostro "Gran Maestro", che mi ha mandato un bel blocco di vecchie pubblicità che pian piano pubblicherò integralmente...
In più, nella brochure ho finalmente trovato informazioni su un set che avevo recuperato tempo fa e di cui non sapevo nulla di certo: il tempo di fare le foto e arrivo!
Giorgio