Nel mio contributo odierno mostrerò una boccetta di inchiostro Waterman risalente alla metà degli anni Trenta.
http://www.vintageinkbottles.com/ (sito commerciale, privo, ahimè, di date, ma comunque interessante) ho reperito qualche ulteriore notizia utile: ho così scoperto che (almeno alcune) bottiglie (calamai) di inchiostro Waterman furono prodotte in Italia.
A parte minori differenze nella realizzazione del calamaio (quello americano ha la parte terminale del collo rastremata, quello italico perfettamente cilindrico, e poi il tappo originale a pressione con sughero, il nostro con chiusura filettata), possiamo notare come quello "made in Italy" non riporti la capacità espressa in once “OZ.” (“ounces”, 2 OZ. = 59 ml.) e, soprattutto, mostri una bella iscrizione
Waterman’s
INK
sopra il Globo “Ideal”
direttamente sul vetro in rilievo.
Un Globo Ideal più dettagliato si staglia nitidamente in rilievo anche sul tappo in bachelite nera.
Come si apprende dal sito citato, la fascetta di carta incollata sul vetro (mancante sul mio calamaio) recitava:
INCHIOSTRO
Ideal
Waterman’s
seguito dalla forma italianizzata del “Made in Italy” adattata alle regole di regime
Fabbricazione Italiana
anche abbreviato in
FABBR. ITALIANA
oltre ovviamente al colore dell’inchiostro contenuto (un blu/nero il mio, visti i rimasugli trovati sul cartoncino assorbente).
Potrebbe essere stata la boccetta standard per l’alimentazione di questa mia bella Waterman 52 rivestita Cavaliere con Marca di controllo di metà anni Trenta…
Sotto la bottiglia è presente una ulteriore serie di scritte, verosimilmente apposte dal vetraio costruttore (sì, perché le boccette erano realizzate a mano! ): 0,49 potrebbe essere la capacità di 49 ml. (un po’ scarsina rispetto ai 59 ml. delle americane dell’epoca, ma equivalente alla quantità odierna).
Concludo questo mio breve resoconto segnalando che tra gli affascinanti contributi di Armando (Dabbene ) compare anche un calamaio Pelikan (Milano) https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... =60#p40812 che presenta forti analogie con la boccetta Waterman testé mostrata.
Come è possibile che una forma così particolare venisse “riciclata” tra due Produttori di primaria importanza, resta per me un mistero: posso solo ipotizzare che la vetreria fornitrice fosse la stessa e che si sia trattato di un breve periodo di transizione…
Grazie per l’attenzione.
Giorgio
La datazione è stata possibile innanzi tutto grazie ai cataloghi Waterman, che mostrano come un calamaio con questa particolare forma sia stato in vendita negli U.S.A. in un periodo compreso tra il 1918 ca. (prima apparizione su un catalogo americano, anche se una forma simile era già in uso prima della Grande Guerra) ed il 1936, quando una bottiglia siffatta non appare più disponibile poichè sostituita dal calamaio faccettato “coricabile” (la cui evoluzione è in vendita tuttora), che aveva reso improponibile in un’epoca di Déco maturo ed ormai assimilato le sue morbide forme tradizionali…
All’indirizzo Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
Waterman’s Ideal Ink vintage
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Waterman’s Ideal Ink vintage
Ciao Giorgio, grazie per questo interessante contributo e per la segnalazione del sito vintageinkbottles, ricco di una bella casistica. Occasionalmente ho trovato qualche cosa anche sul sito antiquebottlehunter.com, che però è generico e dunque molto meno utile. Grazie ancora e buona serata
Luigi
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