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Aiuto per fermare piccole crepe sul cappuccio?

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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lucawm
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Aiuto per fermare piccole crepe sul cappuccio?

Messaggio da lucawm »

Ho bisogno di qualche consiglio su come bloccare/restaurare il labbro di questo cappuccio in celluloide.
Le crepe sono dovute al naturale ritiro del materiale ma come evitare che possano peggiorare?
Cianoacrilato (attak), acetone, riparazione professionale?

Grazie
20191204_120336.jpg
Spero si riesca a vedere.
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StePen
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Aiuto per fermare piccole crepe sul cappuccio?

Messaggio da StePen »

con l'attack non c'e' il serio rischio di rovinarne l'aspetto e al tempo stesso non riuscire a porre rimedio alla crepe gia' presenti ?
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lucawm
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Messaggio da lucawm »

StePen ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2019, 13:09 con l'attack non c'e' il serio rischio di rovinarne l'aspetto e al tempo stesso non riuscire a porre rimedio alla crepe gia' presenti ?
Per le crepe su ebanite si usa (spesso unito a polvere della stessa) ed é ľunico metodo efficace. Si adopera anche per fessurazioni su fusti di plastica/celluloide ecc. come si dice nel wiki, ma non ľho mai provato personalmente.
Ľacetone si usa per ammborbidire e incollare la celluloide.
Ultima modifica di lucawm il mercoledì 4 dicembre 2019, 15:39, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da lucawm »

Se qualcuno ha qualche idea su come operare o ha esperienze se vorrà darmi un aiuto.
Grazie

Luca
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

Contro domanda: come mai spesso sui cappucci ci sono le verette messe in basso ?
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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lucawm
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Messaggio da lucawm »

Ottorino ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2019, 15:40 Contro domanda: come mai spesso sui cappucci ci sono le verette messe in basso ?
Senza dubbio per dare rigidita strutturale ma per i cappucci naturalmente privi?
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

Si rompono piu' facilmente e se reincollati si riaprono.
Almeno, cosi' mi è sempre successo. Frustrazione garantita. A meno di non allargare il cappuccio e incollare saldamente qualcosa di cilindrico internamente. Mai provato, pero'
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da lucawm »

Allora mi conviene lasciare stare sperando che non si rompa nulla.
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Aiuto per fermare piccole crepe sul cappuccio?

Messaggio da Iorek »

Per rinforzare internamente, @PeppePipes mi consigliò di usare carta velina impregnata di cianoacrilato. Sulla mia Kaweco Sport vintage ha funzionato egregiamente. La crepa interessava un terzo di cappuccio (che in quel caso è in resina e senza veretta).
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PeppePipes
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Aiuto per fermare piccole crepe sul cappuccio?

Messaggio da PeppePipes »

lucawm ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2019, 19:06 Allora mi conviene lasciare stare sperando che non si rompa nulla.
A mio parere ci sono due aspetti preliminari che è necessario conoscere per capire la strategia migliore da applicare:
Il primo è il tipo di materiale; dalla foto si può escludere abbastanza sicuri che non si tratta di ebanite, ma non è chiaro se si tratti di celluloide o galalite. E' abbastanza facile da appurare: sfregandola su un panno, nel primo caso si sente abbastanza netto l'odore della canfora; nel secondo dovrebbe sentirsi piuttosto odore... di formaggio. Il materiale è infatti ricavato dalla caseina del latte.
La seconda cosa da verificare se il cappuccio calzato sforza sul corpo, ed in particolare se la crepa tende ad aprirsi. Naturalmente se si trattasse di un cappuccio ad incastro ciò sarebbe inevitabile, ma ad occhio e croce mi sembra una penna troppo "moderna" per non avere il fissaggio a vite.
In tale caso, qualora avvitando il cappuccio sul corpo si sentisse che il bordo interno del cappuccio forzasse contro la superficie dl corpo, verosimilmente si tratta di un problema patologico, dovuto ad una leggera contrazione del materiale. Questo sforzo complica notevolmente la riparazione perché sottopone la parte ad uno sforzo di trazione, che, già critico per il materiale integro, è deleterio per un'incollatura, che mai potrebbe resistere.
La prima cosa da valutare è se il problema possa essere eliminato od almeno ridotto riducendo con della carta abrasiva il diametro del corpo nella zona di contatto. Nessuna paura: 1/10 di mm o poco più può essere sufficiente ed assolutamente impercettibile esteticamente. Del tutto sconsigliabile invece assottigliare dall'interno il bordo cappuccio, già di per sé sottile e delicato.
La prima cosa da fare è pulire accuratamente il cappuccio, sia all'interno che all'esterno (se si tratta di galalite poca acqua ed asciugare molto rapidamente evitando di tenere a bagno la parte).
L'intervento migliore da farsi, per la mia esperienza è quello di chiudere la frattura: se si tratta di celluloide operando con acetone (assolutamente non quello da cosmesi!) od acetato d'etile; un successivo piccolo riporto di celluloide liquefatta (sempre coi medesimi solventi) trasparente o di un colore adeguato per la zona da riparare ed una levigatura possono rendere la riparazione del tutto invisibile. Se si trattasse di galalite, temo che l'unica strada sia utilizzare dell'Attack o similari. Con un piccola levigatura e lucidatura la crepa ricomposta sarà comunque poco visibile.
Il secondo, fondamentale intervento va fatto sulla parte interna del cappuccio. Ritagliare un brandello di carta velina che sia sufficiente a ricoprire bene la frattura, spalmare l'adesivo sulla zona della crepa con l'aiuto di uno stuzzicadenti, piazzare la carta velina senza preoccuparsi se sporge dal fondo del cappuccio e spalmarci sopra ancora dell'Attack in modo che la carta resti imbevuta di colla ed assicurarsi che si bene stesa e senza grinze. Non è una cosa banalissima da farsi: la "toppa" tenderà a muoversi, ma con un pò di pazienza e mantenendo la calma si riesce nell'intento. Naturalmente non c'è una strategia precisa: si può anche imbibire il pezzetto di carta velina prima di posizionarlo e chiudere la frattura dall'esterno prima o dopo di quest'intervento; le difficoltà non cambiano di molto.
Una volta essicata la colla si può eliminare l'eventuale eccesso che fuoriesce: se è molto tagliandolo con delle forbicine da unghie prima di usare la carta abrasiva.
Ha quasi dell'incredibile la resistenza che assume la carta velina imbevuta di Attack dopo che questo è seccato: tagliandolo con le forbici ci se ne rende conto, ma si può prepararne un pezzetto e provare quindi a strapparlo: nulla di paragonabile alla delicatissima carta velina allo stato "nature".
La cosa buona è che imbevuta di colla la carta velina diventa trasparente e si nota quindi molto poco: non che l'interno del cappuccio sia una posizione molto in vista, ma comunque il fatto che si mimetizzi è comunque positivo.
Lo spessore aggiunto è naturalmente irrisorio; in compenso l'irrobustimento della riparazione, in special modo allo sforzo di trazione è veramente ragguardevole.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
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Messaggio da lucawm »

PeppePipes ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2019, 21:27
lucawm ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2019, 19:06 Allora mi conviene lasciare stare sperando che non si rompa nulla.
A mio parere ci sono due aspetti preliminari che è necessario conoscere per capire la strategia migliore da applicare:
Il primo è il tipo di materiale; dalla foto si può escludere abbastanza sicuri che non si tratta di ebanite, ma non è chiaro se si tratti di celluloide o galalite. E' abbastanza facile da appurare: sfregandola su un panno, nel primo caso si sente abbastanza netto l'odore della canfora; nel secondo dovrebbe sentirsi piuttosto odore... di formaggio. Il materiale è infatti ricavato dalla caseina del latte.
La seconda cosa da verificare se il cappuccio calzato sforza sul corpo, ed in particolare se la crepa tende ad aprirsi. Naturalmente se si trattasse di un cappuccio ad incastro ciò sarebbe inevitabile, ma ad occhio e croce mi sembra una penna troppo "moderna" per non avere il fissaggio a vite.
In tale caso, qualora avvitando il cappuccio sul corpo si sentisse che il bordo interno del cappuccio forzasse contro la superficie dl corpo, verosimilmente si tratta di un problema patologico, dovuto ad una leggera contrazione del materiale. Questo sforzo complica notevolmente la riparazione perché sottopone la parte ad uno sforzo di trazione, che, già critico per il materiale integro, è deleterio per un'incollatura, che mai potrebbe resistere.
La prima cosa da valutare è se il problema possa essere eliminato od almeno ridotto riducendo con della carta abrasiva il diametro del corpo nella zona di contatto. Nessuna paura: 1/10 di mm o poco più può essere sufficiente ed assolutamente impercettibile esteticamente. Del tutto sconsigliabile invece assottigliare dall'interno il bordo cappuccio, già di per sé sottile e delicato.
La prima cosa da fare è pulire accuratamente il cappuccio, sia all'interno che all'esterno (se si tratta di galalite poca acqua ed asciugare molto rapidamente evitando di tenere a bagno la parte).
L'intervento migliore da farsi, per la mia esperienza è quello di chiudere la frattura: se si tratta di celluloide operando con acetone (assolutamente non quello da cosmesi!) od acetato d'etile; un successivo piccolo riporto di celluloide liquefatta (sempre coi medesimi solventi) trasparente o di un colore adeguato per la zona da riparare ed una levigatura possono rendere la riparazione del tutto invisibile. Se si trattasse di galalite, temo che l'unica strada sia utilizzare dell'Attack o similari. Con un piccola levigatura e lucidatura la crepa ricomposta sarà comunque poco visibile.
Il secondo, fondamentale intervento va fatto sulla parte interna del cappuccio. Ritagliare un brandello di carta velina che sia sufficiente a ricoprire bene la frattura, spalmare l'adesivo sulla zona della crepa con l'aiuto di uno stuzzicadenti, piazzare la carta velina senza preoccuparsi se sporge dal fondo del cappuccio e spalmarci sopra ancora dell'Attack in modo che la carta resti imbevuta di colla ed assicurarsi che si bene stesa e senza grinze. Non è una cosa banalissima da farsi: la "toppa" tenderà a muoversi, ma con un pò di pazienza e mantenendo la calma si riesce nell'intento. Naturalmente non c'è una strategia precisa: si può anche imbibire il pezzetto di carta velina prima di posizionarlo e chiudere la frattura dall'esterno prima o dopo di quest'intervento; le difficoltà non cambiano di molto.
Una volta essicata la colla si può eliminare l'eventuale eccesso che fuoriesce: se è molto tagliandolo con delle forbicine da unghie prima di usare la carta abrasiva.
Ha quasi dell'incredibile la resistenza che assume la carta velina imbevuta di Attack dopo che questo è seccato: tagliandolo con le forbici ci se ne rende conto, ma si può prepararne un pezzetto e provare quindi a strapparlo: nulla di paragonabile alla delicatissima carta velina allo stato "nature".
La cosa buona è che imbevuta di colla la carta velina diventa trasparente e si nota quindi molto poco: non che l'interno del cappuccio sia una posizione molto in vista, ma comunque il fatto che si mimetizzi è comunque positivo.
Lo spessore aggiunto è naturalmente irrisorio; in compenso l'irrobustimento della riparazione, in special modo allo sforzo di trazione è veramente ragguardevole.
La penna é in celluloide, una Swan tanto per cambiare. Riconoscerei la celluloide N°57 tra un milione di penne.
Un grande grazie davvero, per i consigli, appena avró tempo mi chiederò se vorrò cimentarmi :shock: .
Ne faccio tesoro per il momento e aggiornerò se avró fatto qualcosa (spero non danni).

Il cappuccio non sembra toccare con le pareti il fusto, rimanne stabile e centrato durante ľavvitatura e la piccola crepa non si allarga. Quello che ho pensato, anche vedendo il fondello molto consumato e che chi ľha utilizzata in passato usava calzare parecchio a fondo il cappuccio che evidentemente si è indebolito; la celluloide sottile e semi trasparente non avranno di certo aiutato.

PS: non ho scarti di celluloide da usare se dovessero servire. Fortunatamente le mie penne sono ancora integre :lol: .

Grazie ancora

Luca
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Messaggio da PeppePipes »

Ho dimenticato di scrivere che quando riparerai la crepa dall'esterno (tutto sommato conviene farlo per prima cosa) è conveniente mettere una fascetta di quelle da elettricisti per tenere i lembi bene a contatto. Specie se agirai con acetone o acetato, non esagerare a stringere perché i lembi ammorbiditi potrebbero stringersi più del dovuto.
Il sistema della "carta velina armata" ti consentirà di continuare a calzare il cappuccio sul retro senza problemi. Logicamente senza calcarlo in modo esagerato.
In buona sostanza la carta velina imbevuta di Attack funziona un pò come la vetroresina.
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Messaggio da lucawm »

Grazie, mi chiedo se il Superattak possa andare bene per inzuppare la carta. Ad occhio mi sembra troppo viscoso con una consistenza da gel. Serve qualcosa di più liquido?
Non vorrei che nel momento di trasferire la carta velina dentro il cappuccio sia tutto già bello che solidificato.

Luca
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Messaggio da PeppePipes »

lucawm ha scritto: giovedì 5 dicembre 2019, 9:28 Grazie, mi chiedo se il Superattak possa andare bene per inzuppare la carta. Ad occhio mi sembra troppo viscoso con una consistenza da gel. Serve qualcosa di più liquido?
Non vorrei che nel momento di trasferire la carta velina dentro il cappuccio sia tutto già bello che solidificato.

Luca
No, direi che il Superattak va benissimo; meglio se è abbastanza fresco, non aperto da molto tempo perché tende a diventare più denso. Vedrai che la solidificazione non è immediata ed avrai tempo a sufficienza per posizionare al meglio la pezza
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Messaggio da lucawm »

PeppePipes ha scritto: giovedì 5 dicembre 2019, 13:42
lucawm ha scritto: giovedì 5 dicembre 2019, 9:28 Grazie, mi chiedo se il Superattak possa andare bene per inzuppare la carta. Ad occhio mi sembra troppo viscoso con una consistenza da gel. Serve qualcosa di più liquido?
Non vorrei che nel momento di trasferire la carta velina dentro il cappuccio sia tutto già bello che solidificato.

Luca
No, direi che il Superattak va benissimo; meglio se è abbastanza fresco, non aperto da molto tempo perché tende a diventare più denso. Vedrai che la solidificazione non è immediata ed avrai tempo a sufficienza per posizionare al meglio la pezza
Meglio così, grazie.
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