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Parker Vacumatic - arrivo, restauro e primo utilizzo

Inviato: venerdì 29 dicembre 2017, 17:58
da zoniale
Capitolo I: la ricezione

Ieri, dopo tanto viaggiare, il postino mi ha recapitato due buste. Una arrivava dalla Germania, l'altra dal Middlesex. Interessiamoci ora a quest'ultima busta.

Si tratta di una Vacumatic. Io ritenevo chiuso per me il capitolo Vacumatic. Ne ho già qualcuna. Non sono penne troppo versatili e portatili. Erano penne molto pratiche a suo tempo e perciò hanno spesso pennini molto usurati. Però qualche volta non resisto e se vedo una penna che mi attrae su ebay ad un prezzo scandaloso una offertina dell'ultimo momento la piazzo e qualche volta (raramente) vinco l'asta.

Ecco cosa ho tirato fuori dalla busta ieri:
vacu1.jpg
vacu3.jpg
Vacu4.jpg
vacu5.jpg
Constazioni:
  • Si tratta di una Double Jewel, prodotta in Canada, verde smeraldo. Essendo lunga ca. 133 mm penso che sia una "Major". Va però detto che la Parker, utilizzando solo tre taglie di meccanismo ha prodotto negli anni una pletora di modelli leggermente più lunghi e più corti, che dare un nome a questa potrebbe essere un esercizio tra il difficie e l'inutile.
  • Datazione: sicuramente post 1943, dato che il sistema di caricamento è il "war type". Potrebbe anche trattarsi di una penna prodotta tardi. In Canada la produzione è proseguita anche dopo il 1948 e - credo - sino al 1953. C'è poi un particolare che mi fa pensare possa essere una penna giovane: la clip è fermata da una vite di ottone su cui è avvitato il "gioiello", come accade nelle Parker 51 e non dal "gioiello" stesso, come è il caso in altre mie Vacumatic.
  • Condizioni generali: la penna ha il diaframma disintegrato/cristallizzato, pare essere pulita da inchiostro, se si eccettuano le tracce di verde usato per la prova di scrittura fatta dal venditore. Stranamente le parti svitabili (blind cap, cappuccio), sono semisvitate. Probabilmente non erano strette e qualche vibrazione durante il viaggio ha fatto il resto. Il tappo ha la clip non ben salda (ruota). La sezione ed il pennino richiederanno ulteriori analisi, sulle quali mi soffermero in seguito.
Domanda per gli espertoni: la scatola potrebbe davvero essere di questa penna? Il fattoche la penna sia canadese e la scatola faccia riferimento ad un indirizzo nel Kent, non credo sia indice del contrario, visto che probabilmente la penna è stata effettivamente venduta in Inghilterra. Ma come si può datare questa scatola?

Nelle prossime puntate: sostituzione diaframma, manutenzione ordinaria e straordinaria ... etc.

Parker Vacumatic - arrivo, restauro e primo utilizzo

Inviato: venerdì 29 dicembre 2017, 18:44
da Godowsky1930
Io ho una Vacumatic identica nelle dimensioni ,anellata verde , made in Canada , caricamento come dici tu "war type", pennino con la scritta Parker e sotto alla base Canada. Il mio pennino scrive bene e non mi pare usurato , ha ancora un buon nerbo. In verità a vederlo anche il tuo pennino parrebbe in ordine,. Credo che restaurata ti darà molte soddisfazioni. Sulla scatola non mi esprimo . umberto

Parker Vacumatic - prima questione: sezione/alimentatore/pennino

Inviato: sabato 30 dicembre 2017, 13:32
da zoniale
Mentre la canna è alle terme per liberarsi degli antipatici residui del diaframma (di cui parlerò in seguito), ecco il mio primo dilemma: lasciare tutto come è o agire sul gruppo sezione-pennino?

Esame:
Il pennino - a secco - scorre bene sul foglio di carta e mostra un po' di cedevolezza (flessibilità è una parola grossa). Da un primo esame non rilevo nulla che potrebbe fare pensare ad un cattivo funzionamento. Ovviamente però non ho potuto ancora provare la penna carica di inchiostro.
Ma:
L'alimentatore ed il pennino appaiono troppo rincagnati dentro alla sezione.
vacuseznib1.jpg
vacuseznib9.jpg
Mi sembra che di norma la faccia posteriore dell'alimentatore sia allineata con la faccia posteriore della sezione. Inoltre le scritte del pennino sono più visibili. Tutto andrebbe traslato verso l'esterno di circa 2 mm.

Poi il pennino, non terribilmente malridotto, mostra però di avere avuto la sua dose di vicissitudini:
vacuseznib4.jpg
vacuseznib8.jpg
vacuseznib5.jpg
vacuseznib6.jpg
I rebbi mi sembrano leggermente piegati all'ingiù e soprattuto, il rebbio di sinistra sembra leggermente piegato verso destra sul suo piano, a stringere il taglio nei pressi della punta. Inoltre noto un arrotondamento generale di entrambe le semipunte, a formare un po di sedere di pupo.

Dilemma:
La domanda sorge spontanea. Intervenire o lasciare tutto com'è. Temo però di conoscere già la mia risposta. Voi cosa fareste?

Parker Vacumatic - arrivo, restauro e primo utilizzo

Inviato: sabato 30 dicembre 2017, 14:16
da Siberia
Dico la mia: ad occhio dovrebbe scrivere bene, rispetta tutti i parametri della "geometria del pennino": la fessura tra i rebbi mi sembra corretta; il pennino, dalla vista laterale, è aderente all'alimentatore; punte allineate. Uno dei rebbi sembra un po' piegato ma non è detto che influisca male sul generale equilibrio che richiede l'accoppiata pennino-alimentatore.
Io smonterei il pennino solo in caso di anomalie che si possono capire solo scrivendoci un po'...

Parker Vacumatic - pulizia del fusto

Inviato: sabato 30 dicembre 2017, 19:55
da zoniale
La canna (a.k.a. fusto) di una Vacumatic (o anche di una 51 vacumatic) con il diaframma cristallizzato deve essere sempre ripulito de pezzi di gomma cristallizzata ed appiccicata all'interno della penna.
Io procedo con lunghi bagni in una blanda soluzione di ammoniaca in acqua (1/10 di "ammoniaca domestica" in acqua, che in realtà significa una diluizione del 1%) più una goccia di teansioattivo. Poi, ogni qualche ora, procedo ad una "grattatina" con un legnetto per staccare i pezzi di gomma che si sono ammorbiditi. Per 24 ore si staccano coriandolini neri dall'interno della penna, sino ad arrivare a non vedere più striscie nere esaminando in trasparenza:
vacubarrel1.JPG
Suggerisco però di controllare bene la parte conica su cui si ingaggia il cono del pezzetto di alluminio del meccanismo di carica. Questa parte non è trasparente, è quella su cui la gomma è ovviamente meglio attaccata ed è l'ultima a pulirsi. SI tratta della zona (con residui marroncini) che in questa foto appare subito sotto la filettatura:
vacubarrell0.jpg
Se restano residui qui, vi sarà uno spessore in eccesso che renderà difficile rimontare la penna e potrebbe forzare ed allargare la plastica in quel punto.

Infine ecco uno scatto alla scritta sul fusto ed una domanda:
vacubarrel2.JPG
Un esperto potrebbe dirmi se quello zero con due punti sulla estrema destra si può leggere come "prodotta nel 3° trimestre del 1950"? Grazie.

Parker Vacumatic - arrivo, restauro e primo utilizzo

Inviato: sabato 30 dicembre 2017, 21:50
da malina
Bellissima davvero, e grazie per il resoconto dettagliato del restauro :)
Non sono certo esperta ma il fondello/blind cap col gioiello che io ricordi è uscito di produzione a causa della guerra insieme allo speedline in alluminio, non è che semplicemente il meccanismo di carica è stato poi sostituito successivamente (e così quello .0. sarebbe da intendersi come 1940)?

Parker Vacumatic - arrivo, restauro e primo utilizzo

Inviato: sabato 30 dicembre 2017, 23:18
da zoniale
malina ha scritto: sabato 30 dicembre 2017, 21:50 Bellissima davvero, e grazie per il resoconto dettagliato del restauro :)
Non sono certo esperta ma il fondello/blind cap col gioiello che io ricordi è uscito di produzione a causa della guerra insieme allo speedline in alluminio, non è che semplicemente il meccanismo di carica è stato poi sostituito successivamente (e così quello .0. sarebbe da intendersi come 1940)?
Malina, davvero apprezzo quante ne sai! Non avevo mai fatto caso che il cambio di sistema di carico avesse coinciso con l'eliminazione del secondo "jewel".

Da parkerpens.net/vacumatic.html:
"In 1942 came the last of the Vacumatic filling systems, in all respects like the aluminium Speedline fillers, but since the metal was now needed for war purposes the 1942 plungers were made out of plastic. At the same time the blind caps were redesigned became rounded and lost their tassie rings and jewels. Some pens exist, made in the transition, with aluminium plungers inside rounded blind caps."

Dunque dovrebbe essere del 1940! Se li porta bene i suoi 77 anni!

Parker Vacumatic - arrivo, restauro e primo utilizzo

Inviato: sabato 30 dicembre 2017, 23:42
da malina
zoniale ha scritto: sabato 30 dicembre 2017, 23:18 Malina, davvero apprezzo quante ne sai! [...] Dunque dovrebbe essere del 1940! Se li porta bene i suoi 77 anni!
Ma non è che sappia granché, ho solo una memoria insolitamente prodigiosa per i dettagli inutili (è tutto vero, purtroppo) :crazy:
Se li porta meravigliosamente i suoi 77, altroché!
Ho un debole per le Vacumatic, trovo siano di un'eleganza e solidità -considerato quante ancora se ne trovano in condizioni eccellenti nonostante l'uso intensivo- ancora ineguagliate, un design davvero iconico.
La celluloide anellata Parker, poi, che lo dico a fare: me.ra.vi.glio.sa.

Parker Vacumatic - il tappo

Inviato: sabato 30 dicembre 2017, 23:45
da zoniale
Come detto, la clip non è fissata saldamente al tappo: gira e ballonzola, col rischio ulteriore di rigare il tappo. Già che devo stringere la clip, la smonto, così da potere pulire e lucidare agevolmente sia la clip che il tappo.

Per prima cosa svito la "gemma", facendo pressione sul mio tecnologicissimo "gripping material" di provenienza ciclistica:
vacutappo1.jpg
Poi svito la vite in ottone e libero la clip.
vacutappo3.jpg
Infine lucido tutto (con abbondanza di pasta Iosso), rimonto, constato che la clip ben serrata resta di poco discosta dalla plastica del cappuccio, rismonto, piego leggermente la clip, e rimonto: stavolta la clip è a contatto con il tappo:
vacutappo4.jpg
E già che ci sono lucido anche il fusto e la culatta:
vacutappo5.jpg

Parker Vacumatic - sistema di caricamento

Inviato: domenica 31 dicembre 2017, 0:16
da zoniale
C'è poco da aggiungere all'ottimo articolo del wiki.

Io uso un attrezzo un po' meno costoso della chiave di prammatica presentata sul wiki: si tratta di un cilindretto in ottone filettato e con un intaglio, che si può stringere con una normale pinza:
20171229_164711.jpg
20171229_165102.jpg
Li vende quel Laurence Oldfield che è il coautore di un manuale "Pen Repair".

Quello che non si vede nelle mie foto, ma nemmeno nell'articolo del wiki sono le maleparole del tutto necessarie per compiere i seguenti passi:
  • fare uscire il sistema di carica incastrato nella penna dopo avere svitato la vite (vedi foto sopra)
  • estrarre la pallina (io uso uno spillone) ed i residui di gomma dall'alloggiamento
  • inserire la nuova pallina nel suo alloggiamento
  • scapottare e posizionare correttamente il diaframma (pare di mettere un preservativo al criceto di famiglia)
Uno stratagemma che utilizzo per tagliare alla lunghezza corretta il diaframma senza utilizzare tabelle e righello, è qullo di posizionarlo sulla ghiera in alluminio, spingere in giù del tutto il plunger (si: quel robo in plastica trasparente) e poi rincalzare il diframma finché prende la forma della fot qui sotto. Indi tagliarlo a misura.
vacucaric2.jpg
Infine si inserisce tutto nel fusto e si avvita la ghiera scura abbastanza da permettere di avvitare completamente il fondello e portarlo a toccare il fusto:
vacucaric19.jpg

Parker Vacumatic - pennino, alimentatore e sezione

Inviato: domenica 31 dicembre 2017, 0:26
da zoniale
Siberia ha scritto: sabato 30 dicembre 2017, 14:16Io smonterei il pennino solo in caso di anomalie che si possono capire solo scrivendoci un po'...
Luca, la tua è la voce della saggezza.

Il fatto è che non sono saggio neanche un po' e non mi sono riuscito a trattenere. Ho fatto ricorso a questo curioso oggetto procuratomi dalla Associazione Comunale Pesca Sportiva (forse) e mi sono dato da fare:
vacuseznib24.jpg
Le modifiche alla geometria del pennino sono appena percettibili, ma di quel tanto che mi fa piacere:
vacuseznib25.jpg
vacuseznib26.jpg
Molto visibile, per contro, il riposizionamento di pennino ed alimentatore in maniera corretta, un paio o tre mm più in fuori:
vacuseznib27.jpg
Ed anche il fatto che il pennino è stato lucidato a dovere:
vacuseznib28.jpg
E' venuta l'ora di rimontare il tutto e caricare la penna.

Attenzione: quando sfilate il pennino dalla sezione come qui mostrato, provate sempre a montarlo sul fusto. Quindi avvitate con CAUTELA il tappo per verificare che non vi sia interferenza. Altrimenti potreste rischiare di danneggiare le punte del pennino.

Parker Vacumatic - conclusione

Inviato: domenica 31 dicembre 2017, 0:35
da zoniale
Potevo mettere un inchiostro di un altro colore?
vacuprova1.JPG
La flessibilità del pennino è stata una vera sorpresa. Avevo la percezione di una certa morbidezza ma non mi aspettavo una tale variazione di linea. Confermo poi, che con una lievissima lisciata com micromesh il pennino scivola molto piacevolmente sulla carta.

Questa penna è davvero bella e scive benissimo. Se supererà un minimo test di affidabilità, si candida a diventare, di gran lunga, la mia penna preferita. Se penso che mi è costata € 49.90, mi rallegro alquanto.
vacuprova0.JPG

Parker Vacumatic - sistema di caricamento

Inviato: domenica 31 dicembre 2017, 9:22
da malina
:clap: :clap: :clap:
Che splendore, ottimo lavoro anche sul pennino :thumbup: congratulazioni


...e forse nel 2019 smetterò di ridere↓↓↓ :lol:
zoniale ha scritto: domenica 31 dicembre 2017, 0:16 (pare di mettere un preservativo al criceto di famiglia)

Parker Vacumatic - arrivo, restauro e primo utilizzo

Inviato: domenica 31 dicembre 2017, 11:05
da fab66
Ben fatto Michele :clap: :clap:
ti dovessi dire che c'ho capito qualcosa sarebbe una bugia, però una cosa la so per certa...... ti ho aggiunto all'elenco nel caso di bisogno :mrgreen:
dormi pure preoccupato ma non troppo, per il 2018 ho già rovinato il dopo natale al primo della lista (in ordine di tempo...) che non sa ancora cosa lo aspetta :(

Parker Vacumatic - arrivo, restauro e primo utilizzo

Inviato: domenica 31 dicembre 2017, 11:56
da zoniale
Godowsky1930 ha scritto: venerdì 29 dicembre 2017, 18:44Credo che restaurata ti darà molte soddisfazioni.
Grazie Umberto. Lo credo anche io. E' già in funzione e godo a scriverci.
malina ha scritto: domenica 31 dicembre 2017, 9:22:clap: :clap: :clap:
Grazie Malina, è che quando leggi le istruzioni per le riparazioni tutto sembra lineare... ma poi a mettere le cose in pratica, si finisce con il tirare giù alcuni santi dal paradiso. E i criceti si dimenano.
fab66 ha scritto: domenica 31 dicembre 2017, 11:05Ti dovessi dire che c'ho capito qualcosa sarebbe una bugia,
Fabrizio, ti dovessi dire che c'ho capito qualcosa in quello che mi hai scritto, sarebbe una bugia. Non so se si tratti del dramma della incomunicabilità o se si sia trattato di minacce in stile Corleonese. Intanto mi preoccupo. :eh: