Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
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Parker duofold

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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malina
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Messaggio da malina »

maxpop 55 ha scritto: sabato 16 dicembre 2017, 23:55 Per le penne in ebanite il discorso è differente, ma nel caso, lo zolfo che viene in superficie si leva e ritorna il colore originale, basta usare il "fornet" o similari.
Ma a costo di perdere le cesellature, il che mi pare un prezzo appena troppo alto da pagare rispetto a una pulizia con naphtha o similari. Su una penna ormai consumata o comunque liscia è un'ottima soluzione, ma in altri casi imho meglio non avvicinarsi nemmeno all'acqua.
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Messaggio da maxpop 55 »

malina ha scritto: domenica 17 dicembre 2017, 9:56
maxpop 55 ha scritto: sabato 16 dicembre 2017, 23:55 Per le penne in ebanite il discorso è differente, ma nel caso, lo zolfo che viene in superficie si leva e ritorna il colore originale, basta usare il "fornet" o similari.
Ma a costo di perdere le cesellature, il che mi pare un prezzo appena troppo alto da pagare rispetto a una pulizia con naphtha o similari. Su una penna ormai consumata o comunque liscia è un'ottima soluzione, ma in altri casi imho meglio non avvicinarsi nemmeno all'acqua.
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D'accordo per situazioni e penne particolari, ma se da nera diventa di un altro colore che la fa sembrare un ferro arrugginito purtroppo secondo me è l'unica soluzione.
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Messaggio da PeppePipes »

Non vedo il motivo per il quale il Fornet debba compromettere incisioni, scritte, cesellature o altro: questo succede utilizzando degli abrasivi, tipo carte o Micromesh che non possono seguire le incisioni ed agendo sulle sole parti "elevate" tendono ad uniformarne i livelli; il Fornet e similari, esercitano la loro azione anche nelle zone sottomesse, quindi basta che quando si rimuove la parte alterata si spazzoli per bene la superficie in modo che questa non vada a depositarsi nelle incisioni.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
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Messaggio da malina »

È imperizia mia allora, ma per la mia (in)esperienza meglio evitare contatti tra acqua ed ebanite, soprattutto di fronte a esemplari molto ben conservati. Se non ci fosse alternativa per la pulizia/smontaggio forse non sarebbe sbagliato rischiare, ma dato che c'è...
Poi capisco che ci siano penne con discromie veramente fastidiose, ma a quel punto forse tenterei più la soluzione pen potion (o analoghe) che non fornet o soluzioni alla soda caustica. Tra l'altro i gioielli in ebanite scoloriti, per quel che ho visto coi miei ninnoli, migliorano moltissimo a contatto con la pelle: immagino possa funzionare anche con le penne (sempre a patto di non eccedere con il nemico numero uno, l'esposizione alla luce del sole).
Poi ammetto che a me i segni del tempo piacciono, altrimenti non userei mai nessuna penna per paura di rovinarla (in realtà cerco di tenere a bada il mio galoppante OCD, sia chiaro :lol: )
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Messaggio da Musicus »

malina ha scritto: domenica 17 dicembre 2017, 9:56
maxpop 55 ha scritto: sabato 16 dicembre 2017, 23:55 Per le penne in ebanite il discorso è differente, ma nel caso, lo zolfo che viene in superficie si leva e ritorna il colore originale, basta usare il "fornet" o similari.
Ma a costo di perdere le cesellature, il che mi pare un prezzo appena troppo alto da pagare rispetto a una pulizia con naphtha o similari. Su una penna ormai consumata o comunque liscia è un'ottima soluzione, ma in altri casi imho meglio non avvicinarsi nemmeno all'acqua.
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Ussignùr, Malina!! :shock:
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Ti prego, dimmi che non esiste veramente una penna (di qualsiasi Marca, di qualunque epoca) con sezione in ebanite mottled e testina in BHR... :o
Non è che non mi fidi, ma vorrei vedere anche il Catalogo...:D

:wave:

Giorgio detto Tommaso :mrgreen:
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Messaggio da A Casirati »

Negli anni Trenta erano diverse le marche che proponevano corpi e cappucci in celluloide e sezioni più testine cappuccio in ebanite: Mabie Todd, Parker, Mentmore, De La Rue, Summit... E penso anche Waterman's ed Eversharp, anche se non ne sono certo.
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Messaggio da maxpop 55 »

A Casirati ha scritto: domenica 17 dicembre 2017, 19:34 Negli anni Trenta erano diverse le marche che proponevano corpi e cappucci in celluloide e sezioni più testine cappuccio in ebanite: Mabie Todd, Parker, Mentmore, De La Rue, Summit... E penso anche Waterman's ed Eversharp, anche se non ne sono certo.
Vedendo in casa nostra anche le prime Aurora 88 erano con fondello posteriore e sezione in ebanite.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da A Casirati »

Bravo, Max, me le sono dimenticate. E dire che ne ho due! :?
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A Casirati ha scritto: domenica 17 dicembre 2017, 19:34 Negli anni Trenta erano diverse le marche che proponevano corpi e cappucci in celluloide e sezioni più testine cappuccio in ebanite: Mabie Todd, Parker, Mentmore, De La Rue, Summit... E penso anche Waterman's ed Eversharp, anche se non ne sono certo.
Quando ho scritto "sezione in ebanite mottled e testina in BHR" volevo evidenziare il fatto che le ebaniti sulla penna di Malina sembrano essere due, e ben diverse tra loro: quella della sezione è mottled (rossa&nera marezzata) mentre quella della testina, se di ebanite si tratta, è indiscutibilmente BHR (Black Hard Rubber, cioè ebanite nera).
Quindi sospetto una sostituzione della sezione, fino ad evidenza contraria.

Giorgio
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Messaggio da malina »

Musicus, è una De La Rue Pen ed erano proprio fatte così, ce n'è una fotografata nella pagina dedicata alle onoto del sito di Nishimura, e anche alcune Minor avevano la sezione woodgrain abbinata al corpo in celluloide. Se qualcuno ha il libro di Steven Hull dovrebbe esserci pure lì qualche immagine. Sezione in ebanite mottled e alimentatore in più standard bhr, mai vista una (neanche di quelle inaccessibili alle mie ragnatelose tasche) con alimentatore woodgrain (ma l'esperienza personale, si sa, non fa statistica ;))
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Messaggio da malina »

Questa è una sorella di un'altra mia (la mia però è celluloide Alexandra blue, non woodgrain, e ha il pennino originale) vista ora googlando, l'alimentatore è identico dunque non penso sia stato sostituito:
s-l500 (17).jpg
s-l500 (17).jpg (26.14 KiB) Visto 1634 volte
Allegati
s-l500 (14).jpg
s-l500 (14).jpg (11.38 KiB) Visto 1634 volte
Ultima modifica di malina il domenica 17 dicembre 2017, 21:14, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Musicus »

malina ha scritto: domenica 17 dicembre 2017, 20:52 Musicus, è una De La Rue Pen ed erano proprio fatte così, ce n'è una fotografata nella pagina dedicata alle onoto del sito di Nishimura, e anche alcune Minor avevano la sezione woodgrain abbinata al corpo in celluloide. Se qualcuno ha il libro di Steven Hull dovrebbe esserci pure lì qualche immagine. Sezione in ebanite mottled e alimentatore in più standard bhr, mai vista una (neanche di quelle inaccessibili alle mie ragnatelose tasche) con alimentatore woodgrain (ma l'esperienza personale, si sa, non fa statistica ;))
Dal sito di D.N. la vedo solo capped... :evil:
DLRLF.jpg
DLRLF.jpg (9.19 KiB) Visto 1633 volte
Un vero peccato perchè, se è come dici, l'abbinamento anche del false blind cap produrrebbe con la sezione mottled un contrasto davvero originalissimo...

Che faccio, Malina, mi fido sulla parola?!? :think:
Ma sì, certo!! :thumbup:

In ogni caso, non sarebbe ora di scrivere qualche bella recensione di certe...prelibatezze (anche senza feed ton-sur-ton 8-) )?!

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Messaggio da malina »

Musicus ha scritto: domenica 17 dicembre 2017, 21:12 Dal sito di D.N. la vedo solo capped... :evil:
DLRLF.jpg
Un vero peccato perchè, se è come dici, l'abbinamento anche del false blind cap produrrebbe con la sezione un contrasto davvero originalissimo...

Che faccio, Malina, mi fido sulla parola?!? :think:
Ma sì, certo!! :thumbup:

In ogni caso, non sarebbe ora di scrivere qualche bella recensione di certe...prelibatezze (anche senza feed ton-sur-ton 8-) )?!

Giorgio
Hai ragione, solo che io diffido della mia prolissità e passo più tempo a riparare le fascinose criature :lol:
(Mi son confusa su nishimura, era crook che aveva una minor in vendita con sezione mottled e anche lui diceva che inizialmente pensava si trattasse di una qualche frankensteinata pennistica)
(Se vuoi ridere, ho una dainty della classica celluloide blu perlata ma col fondo in purissima celluloide alexandra blue: secondo me c'era qualche operaio che faceva gli scherzoni)
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Messaggio da Musicus »

malina ha scritto: domenica 17 dicembre 2017, 21:21
Musicus ha scritto: domenica 17 dicembre 2017, 21:12 Dal sito di D.N. la vedo solo capped...
DLRLF.jpg
Un vero peccato perchè, se è come dici, l'abbinamento anche del false blind cap produrrebbe con la sezione un contrasto davvero originalissimo...

Che faccio, Malina, mi fido sulla parola?!? :think:
Ma sì, certo!! :thumbup:

In ogni caso, non sarebbe ora di scrivere qualche bella recensione di certe...prelibatezze (anche senza feed ton-sur-ton 8-) )?!

Giorgio
Hai ragione, solo che io diffido della mia prolissità e passo più tempo a riparare le fascinose criature :lol:
(Mi son confusa su nishimura, era crook che aveva una minor in vendita con sezione mottled e anche lui diceva che inizialmente pensava si trattasse di una qualche frankensteinata pennistica)
(Se vuoi ridere, ho una dainty della classica celluloide blu perlata ma col fondo in purissima celluloide alexandra blue: secondo me c'era qualche operaio che faceva gli scherzoni)
Come in Casa Swan, dove il "timbratore" :silent: apponeva un codice sì e uno no...
Io di Onoto blu ho questa in celluloide "Regina Blue" (che all'inizio avevo scambiato per HR variegata...).
OTP. 3 various inscriptions.jpg
OTP. 9 nib.png
Con cap top in BHR ancora non ripulita...

E siamo ormai super off topic...........

Per quanto riguarda le Recensioni, Malina, nella sezione storica si può tranquillamente inserire soltanto una scheda di 2 righe coi dati anagrafici e morfologici della penna e scattare qualche foto: sono contributi preziosi per il Wiki !!!!

Giorgio
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Messaggio da malina »

Che meraviglia di penna *_______*
Prometto che produrrò qualcosa, dai :)
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