Qualche considerazione personale sulle stilografiche

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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maiopen
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Qualche considerazione personale sulle stilografiche

Messaggio da maiopen »

Ciao a tutti!
dopo diverse esperienze da autodidatta nella riparazione di penne stilografiche di varie fasce di prezzo sono giunto a queste conclusioni:
- il prezzo di una penna non giustifica il meccanismo di qualità ma essenzialmente l'aspetto ornamentale (gioiellistico diciamo) della penna
- bastano piccoli particolari, che spesso si trascurano a trasformare una penna mediocre in una eccellente
- la personalizzazione della penna si può ottenere velocemente cambiando il pennino o regolandolo (agendo sui rebbi) ma la penna deve di base funzionare bene altrimenti non riusciremo mai ad ottenere ciò che vogliamo
- ci sono penne che non funzioneranno mai bene (a prescindere da marche e prezzi), sono nate male e se ci capitano meglio dimenticarle (o farsele sostituire INTEGRALMENTE dalla casa madre se si riesce), a meno che non siamo incalliti masochisti!
- se dopo un'ora di tentativi di riparazioni non hai risolto nulla lascia perdere e dedicati ad altro...

Ieri notte ho fatto le 2 di notte cercando di riparare una TWSBI diamond 540 a cui ho addirittura cambiato l'intero gruppo scrittura (sostituendone quello originale nuovo, pensando fosse difettoso). Praticamente scrive 2 pagine e poi si blocca... tipico problema di flusso (le due pagine le scrive come si farebbe con pennino e calamaio..)
L'ho pulita diverse volte con ammoniaca, alcool, provato diversi inchiostri, ho verificato il condotto dell'inchiostro ripassandolo con una lametta ma non ci arriva proprio. Il problema è a monte per cui ho rivisto il vano serbatoio e in particolare il punto di contatto tra questo e l'alimentatore. Ho smontato il pistone pulito il serbatoio verificato che non ci fossero impedimenti al contatto tra serbatoio e alimentatore, secondo me è li il problema ma li ci inoltriamo in competenze tecniche che non possiedo e preferisco arrendermi che distruggere una penna nuova.

Peccato perchè la penna in fondo mi è costata 60€+25€(gruppo) ed è una bella penna, semplice ed essenziale.

Ho anche una gemella Diamond 580 che non scriveva bene ma dopo pulizia e piccole modifiche al pennino funziona alla grande: il gruppo scrittura è lo stesso per cui non capisco perché per questa sono stato bravissimo mentre per la 540 un caprone!

Quali sono le vostre riflessioni su questi affascinanti strumenti che ci accompagnano tutto il giorno e che quindi devono soprattutto funzionare bene e non farti arrossire davanti ad una BIC?! :-)
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

Io sono una persona semplice, le mie considerazioni personali lo sono di conseguenza ed incontrano sostanzialmente le tue.
Una penna, per me, è prima di tutto uno strumento che acquisto per la necessità (o il gusto) di scrivere. In altre parole: la bella penna mi attrae, ma se scrive male diventa automaticamente ed inappellabilmente brutta, e se mi tradisce nella giornata e nel momento sbagliati rischia grosso, persino l'indifferenziata.
Con questa premessa, le penne che mi piacciono sono di solito semplici ma ben fatte, non appariscenti, impeccabili (e comode) nell'uso: mi vengono subito in mente le Pelikan a pistone, molte Delta, molte Aurora, alcune vecchie Parker e Waterman, molte Sheaffer, etc.
Una stilografica è uno strumento concettualmente semplicissimo: io ancora mi stupisco che ci siano penne da parecchie centinaia di euro incapaci di scrivere a dovere, quando una Romus Majestic (la prima economica a pistone sotto i dieci euro che mi viene in mente) lo fa in modo impeccabile, e spesso mi ha scritto oltre 40 pagine consecutive formato A4 con pennino fine, senza battere ciglio e con una costanza incredibile, con un inchiostro ben poco amichevole (Diamine Registrar's Ink ferrogallico).
Se volessi appagare solo il senso estetico non acquisterei una penna, ma più probabilmente un anello o un bel soprammobile.

Io sono una capra ad armeggiare con le stilografiche: sono in grado di smontare e pulire a fondo ciò che uso e conosco, ma già ho problemi a correggere un pennino anche se qualche volta ci sono riuscito (qualche volta...). Insomma, so destreggiarmi per la pura sopravvivenza, ma non riesco ad andare oltre, e sono un sostenitore convinto del "a ognuno il suo mestiere". Per me, un buon pennaio è importante quanto un buon meccanico: egli dovrebbe essere onesto (non necessariamente economico) e capace. Come ho detto all'inizio, sono un utilizzatore, e non ho tendenza al collezionismo: se ho una penna anche rara e costosa, io la carico, me la infilo nel taschino e la uso senza tanti complimenti, rendendola una penna felice ed appagata. Magari evito di prestarla...
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Syrok
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Messaggio da Syrok »

Complimenti per il tuo post, in parte condivido anche io il tuo pensiero penso anche io che se una stilografica esce difettosa dalla fabbrica c'è poco da fare ma con le giuste conoscenze non si può sistemare il grosso dei guai?
Ovvio che se uno compra una stilografica nuova e non scrive bene ha tutti i diritti di farsela cambiare (dal negoziante o dalla casa stessa) ma io mi riferisco alle penne, old, usate magari trovate sulla baia.
Lascio la parola ai tecnici della sezione riparazioni.
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sciumbasci
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Messaggio da sciumbasci »

L'alcol rovina le plastiche. Non si puliscono le penne con l'alcol, mai.
maiopen
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Messaggio da maiopen »

Condivido il pensiero di Monet63 anche io mi sento essenzialmente un utilizzatore.
Purtroppo le case madri non sono spesso così attente alle esigenze dei clienti e ti riparano la penna senza risolvere nulla... (esperienza Montblanc terribile... non capisco come possano avere tecnici così incapaci in un'azienda così importante per le penne stilografiche!)
Non sapevo dell'alcol che rovinasse le plastiche... buono a sapersi grazie! non credo pero' che sia quello il problema della 540 dato che lo faceva prima della pulizia.
Siberia

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Messaggio da Siberia »

Da dieci anni, ormai scrivo con le stilo. A causa di esemplari difettosi ho imparato a regolare il pennino grazie al Forum: allineare i rebbi o chiuderli o aprirli non è difficile. Possono capitare casi difficili in cui bisogna rivolgersi a un "meccanico", ovvero al pennaio, oppure farsi direttamente sostituire la penna. In ogni caso, l'idea che mi sono fatto nel tempo, è che scrivere con le stilografiche è un po' come essere degli appassionati di automobili che effettuano regolazioni al motore della loro macchina, alle gomme, agli ammortizzatori, ecc. una messa a punto del pennino insomma!
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Messaggio da maiopen »

Io praticamente scrivo con le stilografiche dalle elementari quando ero obbligato a usare le stilo per poi eventualmente cancellare gli errori con la scolorina.
Le penne scelte da tutti (penso ci fossero solo quelle per bimbi di 6 anni) erano le Pelikan che avevo per questo associato a penne basic, tipo le bic.
Sono passati più di 40 anni e ho sempre continuato a scrivere con le stilografiche, per me la stilografica è la PENNA le altre sono surrogati.
Giusto per un periodo ho utilizzato i rapidograf (il periodo iniziale di ingegneria) per poi ritornare alla stilografica nel triennio.
Amo la stilografica per come, in modo gentile e seducente, adagia i tuoi pensieri sulla carta.
Amo il fatto che non è un oggetto frutto del consumismo ma uno strumento che dura nel tempo che rimane che diventa parte del nostro essere, ci accompagna praticamente tutta la giornata.
Amo curarla pulirla e tenerla sempre in buona salute.
Le voglio bene!

Non ho mai considerato il mio amore per la stilografica una passione ma una necessità, come respirare, mangiare e dormire.
Poi mi sono arrivate le prime stilografiche in regalo (vabbè a parte le Aurora e Waterman della Prima Comunione in oro che stanno ancora nella cassetta di sicurezza dei miei e dovrei riscoprire prima o poi..) e da li ho scoperto che esistevano tantissimi marchi, in primis le Montblanc, poi le Omas, le Delta, le giapponesi, etc etc.
Purtroppo ho iniziato a scoprire anche che non tutte le penne hanno un controllo qualità come le Pelikan e anche marchi blasonati fanno cilecca e questo mi infastidisce molto.
Come dice Monet63 la penna stilografica è uno strumento, LA PENNA appunto e non puo' non funzionare!!! puo' avere uno strass che si stacca, ma chissene.... ma DEVE SCRIVEREEEE!!
Per questo quando ho una penna che non scrive, da buon ingegnere penso che vada curata nella convinzione che l'oggetto anzi lo strumento esca dalla fabbrica dopo un opportuno controllo qualità e che quindi sia una problematica risolvibile con una pulizia o un minimo di setting del pennino.
Ma come le pelikan scrivevano anche con il pennino storto dopo varie cadute e queste SUPERSTAR nemmeno dopo un'accurata pulizia!???

Sono anche appassionato di moto da corsa con un breve passato in competizioni amatoriali dove veramente capisci quanto le regolazioni del setting influenzi la resa della moto e il tempo sul giro (oltre al manico ovviamente!..) ma è una cosa diversa la regolazione del setting di una moto (o auto) con una penna che NON SCRIVE è come avere la moto grippata, non ci fai nulla... devi cambiare il pistone e rifare la camicia al cilindro come minimo e sinceramente non ci vedo nulla di bello.... io in moto ci voglio girare sentire l'asfalto che accarezza il ginocchio sentirla VIVA!!
Idem per la penna, una penna che non scrive è una penna MORTA... e questo mi intristisce molto.
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Messaggio da Monet63 »

maiopen ha scritto: Le voglio bene!
Questa è da incorniciare. :D
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Messaggio da Linos »

Grazie per queste perle di saggezza, si possono condividere o no, ma perle restano. :thumbup:
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Messaggio da MaPe »

Monet63 ha scritto: martedì 7 marzo 2017, 16:13 Io sono una persona semplice, le mie considerazioni personali lo sono di conseguenza ed incontrano sostanzialmente le tue.
Una penna, per me, è prima di tutto uno strumento che acquisto per la necessità (o il gusto) di scrivere. In altre parole: la bella penna mi attrae, ma se scrive male diventa automaticamente ed inappellabilmente brutta, e se mi tradisce nella giornata e nel momento sbagliati rischia grosso, persino l'indifferenziata.
Con questa premessa, le penne che mi piacciono sono di solito semplici ma ben fatte, non appariscenti, impeccabili (e comode) nell'uso: mi vengono subito in mente le Pelikan a pistone, molte Delta, molte Aurora, alcune vecchie Parker e Waterman, molte Sheaffer, etc.
Una stilografica è uno strumento concettualmente semplicissimo: io ancora mi stupisco che ci siano penne da parecchie centinaia di euro incapaci di scrivere a dovere, quando una Romus Majestic (la prima economica a pistone sotto i dieci euro che mi viene in mente) lo fa in modo impeccabile, e spesso mi ha scritto oltre 40 pagine consecutive formato A4 con pennino fine, senza battere ciglio e con una costanza incredibile, con un inchiostro ben poco amichevole (Diamine Registrar's Ink ferrogallico).
Se volessi appagare solo il senso estetico non acquisterei una penna, ma più probabilmente un anello o un bel soprammobile.

Io sono una capra ad armeggiare con le stilografiche: sono in grado di smontare e pulire a fondo ciò che uso e conosco, ma già ho problemi a correggere un pennino anche se qualche volta ci sono riuscito (qualche volta...). Insomma, so destreggiarmi per la pura sopravvivenza, ma non riesco ad andare oltre, e sono un sostenitore convinto del "a ognuno il suo mestiere". Per me, un buon pennaio è importante quanto un buon meccanico: egli dovrebbe essere onesto (non necessariamente economico) e capace. Come ho detto all'inizio, sono un utilizzatore, e non ho tendenza al collezionismo: se ho una penna anche rara e costosa, io la carico, me la infilo nel taschino e la uso senza tanti complimenti, rendendola una penna felice ed appagata. Magari evito di prestarla...
C'è ben poco da aggiungere.
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Messaggio da Syrok »

MaPe ha scritto: mercoledì 25 ottobre 2017, 22:35
Monet63 ha scritto: martedì 7 marzo 2017, 16:13 Io sono una persona semplice, le mie considerazioni personali lo sono di conseguenza ed incontrano sostanzialmente le tue.
Una penna, per me, è prima di tutto uno strumento che acquisto per la necessità (o il gusto) di scrivere. In altre parole: la bella penna mi attrae, ma se scrive male diventa automaticamente ed inappellabilmente brutta, e se mi tradisce nella giornata e nel momento sbagliati rischia grosso, persino l'indifferenziata.
Con questa premessa, le penne che mi piacciono sono di solito semplici ma ben fatte, non appariscenti, impeccabili (e comode) nell'uso: mi vengono subito in mente le Pelikan a pistone, molte Delta, molte Aurora, alcune vecchie Parker e Waterman, molte Sheaffer, etc.
Una stilografica è uno strumento concettualmente semplicissimo: io ancora mi stupisco che ci siano penne da parecchie centinaia di euro incapaci di scrivere a dovere, quando una Romus Majestic (la prima economica a pistone sotto i dieci euro che mi viene in mente) lo fa in modo impeccabile, e spesso mi ha scritto oltre 40 pagine consecutive formato A4 con pennino fine, senza battere ciglio e con una costanza incredibile, con un inchiostro ben poco amichevole (Diamine Registrar's Ink ferrogallico).
Se volessi appagare solo il senso estetico non acquisterei una penna, ma più probabilmente un anello o un bel soprammobile.

Io sono una capra ad armeggiare con le stilografiche: sono in grado di smontare e pulire a fondo ciò che uso e conosco, ma già ho problemi a correggere un pennino anche se qualche volta ci sono riuscito (qualche volta...). Insomma, so destreggiarmi per la pura sopravvivenza, ma non riesco ad andare oltre, e sono un sostenitore convinto del "a ognuno il suo mestiere". Per me, un buon pennaio è importante quanto un buon meccanico: egli dovrebbe essere onesto (non necessariamente economico) e capace. Come ho detto all'inizio, sono un utilizzatore, e non ho tendenza al collezionismo: se ho una penna anche rara e costosa, io la carico, me la infilo nel taschino e la uso senza tanti complimenti, rendendola una penna felice ed appagata. Magari evito di prestarla...
C'è ben poco da aggiungere.
Ecco appunto.
Alcune volte vinci, tutte le altre volte impari
(poverbio giapponese)
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