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18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29

Quale carta?

L'ultimo ma non meno importante elemento coinvolto nella scrittura è la carta. Parliamone. E raccontiamo anche degli altri accessori che affianchiamo alle nostre penne.
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scatolina

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Messaggio da scatolina »

Salve a tutti!

Per favore desideravo avere un consiglio su che carta utilizzare per scrivere con penne 'vintage' sulle quali uso il classico Pelican blu royal.
Vi ringrazio anticipatamente

Claudio
PenninoM
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Messaggio da PenninoM »

La carta di buona qualità si nota agevolmente al tatto, secondo la mia esperienza personale, nel caso in cui ciò non fosse possibile rifarsi ai soliti nomi, Rhodia e Clairfontaine, non dovrebbe provocare danni di sorta.
Al tatto intendo una carta particolarmente vellutata, in questo senso ho trovato ottimi i quaderni Oxford.
Lorenzo
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Akitainu
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Messaggio da Akitainu »

Per la mia poca esperienza, le penne e i pennini vintage non richiedono carta diversa dalle penne moderne. Casomai sono più duttili. Comunque, con carta di buona qualità il piacere di scrivere aumenta. Rhodia e Clairefontaine in cima alla lista, ma si trovano anche altri buoni prodotti. Fabriano Ego, buona qualità e un prezzo più abbordabile o i quaderni pantone, ottimi. Di questi non ricordo il prezzo.
Massimiliano
scatolina

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Messaggio da scatolina »

Grazie infinite per i vostri utili consigli!
Un saluto

Claudio
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rolex hunter
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Messaggio da rolex hunter »

Più che alla carta (ovviamente, migliore qualità=miglior risultato) starei attento all'inchiostro: le penne vintage (diciamo quelle databili dai primi del 900 fino alla 2a guerra mondiale) tendevano ad utilizzare l'inchiostro dell'epoca, che spesso e volentieri era moooolto più denso di quello di oggi; mettici pure la maggior flessibilità (in media ed in generale) dei pennini vintage, ed ecco che, rispetto ai giorni nostri, gli alimentatori delle penne vintage erano costruiti per permettere un flusso di inchiostro parecchio più generoso di quello "normale" oggigiorno; tienilo presente quando scegli l'inchiostro da usare.
così al volo direi che, ad esempio, il Pelikan Brilliant Black (notoriamente denso, ma purtroppo non poi così "brillante") sarebbe una buona scelta, tanto per cominciare, mentre, che so, l'Aurora o lo Sheaffer nero tutto il contrario; comunque gli esperti della sezione inchiostri, se interpellati, ti diranno perfino i rispettivi tempi di asciugatura a secondo della percentuale di umidità atmosferica... :mrgreen:
Giorgio

la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
&...
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scatolina

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Messaggio da scatolina »

rolex hunter ha scritto:Più che alla carta (ovviamente, migliore qualità=miglior risultato) starei attento all'inchiostro: le penne vintage (diciamo quelle databili dai primi del 900 fino alla 2a guerra mondiale) tendevano ad utilizzare l'inchiostro dell'epoca, che spesso e volentieri era moooolto più denso di quello di oggi; mettici pure la maggior flessibilità (in media ed in generale) dei pennini vintage, ed ecco che, rispetto ai giorni nostri, gli alimentatori delle penne vintage erano costruiti per permettere un flusso di inchiostro parecchio più generoso di quello "normale" oggigiorno; tienilo presente quando scegli l'inchiostro da usare.
così al volo direi che, ad esempio, il Pelikan Brilliant Black (notoriamente denso, ma purtroppo non poi così "brillante") sarebbe una buona scelta, tanto per cominciare, mentre, che so, l'Aurora o lo Sheaffer nero tutto il contrario; comunque gli esperti della sezione inchiostri, se interpellati, ti diranno perfino i rispettivi tempi di asciugatura a secondo della percentuale di umidità atmosferica... :mrgreen:
Grazie Molto gentile!
Si avevo considerato anche gli inchiostri infatti io uso il pelikan royal blu..solo quello sulle penne vintage…per diversi motivi tra cui quella da te citato…oltre al fatto che non macchia più di tanto ed è lavabile….
Per esempio altri colori bellissimi…giapponesi….sono inutilizzabili sulle vintage…se macchi il cappuccio poi te lo tieni a vita :o

Ciao

Claudio
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rolex hunter
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Messaggio da rolex hunter »

Detto tra noi (tanto non ci sente nessuno... :o )

Fermo restando il problema della densità, da cui non si scappa, ed escludendo i Noodler's Baystate che hanno strani comportamenti, soprattutto se la penna non è più che a tenuta stagna (e le nostre vecchiette ultrasettantenni non lo sono)
Nelle penne in ebanite puoi metterci quello che vuoi
Nelle penne in celluloide a gommino (sacchetto) praticamente idem con patate
Nelle penne in celluloide con inchiostro a diretto contatto del corpo penna ... ecco, lì stai attento, ma questo vale anche per penne moderne

Quanto agli inchiostri giapponesi, ad esempio i Sailor "Jentle", con l'esclusione del nero nanopigmenti, non fanno danni (alle penne almeno; al portafogli... è un'altra storia); non ho ancora provato i Pilot e sull'argomento non saprei che dire (ancora per poco... :mrgreen: )

I Diamine, in generale, sono abbastanza lavabili (anche troppo, in alcuni casi)
Giorgio

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