Refolo legatorio

L'ultimo ma non meno importante elemento coinvolto nella scrittura è la carta. Parliamone. E raccontiamo anche degli altri accessori che affianchiamo alle nostre penne.
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fufluns
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Messaggio da fufluns »

Dopo aver costruito una semplice pressa da legatoria per rilegare i miei "Aforismi alfabetici a penna" (viewtopic.php?f=32&t=17345), mi ha preso un refolo da rilegatore improvvisato.

Con la tecnica per rilegare i fogli sciolti ho messo insieme una quantità di scritti "senza capo né coda" vergati su fogli sparsi qua e lá, e li ho riuniti in un fascicolo di una cinquantina di pagine.

Poi ho anche rilegato una settantina o più di fogli con prove calligrafiche, prove di penne e di inchiostri, anch'esse su fogli sparsi, che mi dispiaceva buttare e si andavano accumulando in grande disordine nel mio studiolo. So che altri ne verranno, ma per ora almeno questi sono riuniti in un volumetto. Finalmente, potrò trovargli un posto in biblioteca!

Buon fine settimana a tutti!

Refolo legatorio 2.jpg
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Stilo80
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Messaggio da Stilo80 »

Complimenti, seguo con fascinazione il tuo percorso. Le tue foto sono davvero stupende. Se non l'hai già fatto è me lo sono perso, potresti dettagliare meglio i passaggi della costruzione della pressa e dell'operazione di legatoria anche in un thread a parte se preferisci? Sono certo che non sarei l'unico ad apprezzarne l'utilità.
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fufluns
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Messaggio da fufluns »

Gentilissimo Stilo80:

credo che i miei consigli non siano di grande utilità, visti i numerosi errori che ho fatto rilegando i fogli.

Dividerò dunque la sua richiesta in due parti, una sulla pressa (che é più facile), l'altra sulla legatura, nella quale correggeró alcuni degli errori grazie ai fantastici consigli che ho ricevuto su un altro forum da un gentile signore che rilega libri da oltre vent'anni.

Inizio, in questo intervento, con la prima parte.

1. La pressa. Per rilegare qualsiasi cosa, anche grossolanamente, credo sia indispensabile. Io l'ho costruita utilizzando due tavole di un legno locale (in Costa Rica) economico (e direi di bassa qualità), due viti da carrozzeria, due dadi a farfalla e quattro rondelle.

Pressa 1.jpg

Il legno ha uno spessore di 1.8 cm. Ho fatto tagliare i due pezzi nelle seguenti misure: 50 x 20 cm e 50 x 9 cm. Con queste misure ho una "luce" utile di circa 43 cm, il che significa che posso legare libri e fascicoli che abbiano sino a 43 cm di "dorso".
Prima correzione. Farei tagliare il pezzo più grande un paio di centimetri più largo, tipo 22-23 cm, in modo che vi si possa appoggiare completamente un foglio di formato A4. Forse, farei anche fare la pressa più corta, di 40 cm anziché 50. Quando si stringono le viti, la tavola più stretta tende a "imbarcarsi", e credo che il problema sarebbe facile da risolvere con una "luce" più corta. Ho visto in Internet che le presse più serie utilizzavano la "tavola" superiore in metallo sagomato, proprio per evitare questo problema.

Le viti da carrozzeria misurano circa 13 cm di lunghezza e 0.8 cm di diametro. Quelle che ho trovato qui hanno la testa tonda, di 2 cm di diametro. Il legno va forato "a misura", tirando la vite con il dado a farfalla e interponendo una rondella larga, in modo che la parte a sezione quadrata della vite si "incastri" nel legno e la vite non possa più girare. Se la vostra intenzione fosse quella di utilizzare la pressa su un tavolo "buono", bisognerà scavare gli inviti per le teste delle viti, in modo che queste restino a filo e non graffino la superficie del tavolo.

Pressa 2.jpg

Con il trapano, ho forato entrambe le tavole per far passare le viti a 3 cm dal bordo lungo e 3 cm dal bordo stretto.

Ed ecco la pressa "assemblata":

Pressa 3.jpg
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Polemarco
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Messaggio da Polemarco »

Ottimo, semplice e funzionale.
E complimenti per la Kaweco brass ... all'estremità superiore del sottomano in cuoio.
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Messaggio da Stilo80 »

Grazie per le istruzioni molto dettagliate e complimenti per essere riuscito a trasferirsi in Costa Rica. Questo affacciarsi di penne ai bordi è a dir poco stuzzicante. Una Montblanc Meisterstuck 149 ed una Montblanc Hemingway forse?
Per aspera ad astra.

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fufluns
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Messaggio da fufluns »

Polemarco ha scritto: mercoledì 5 settembre 2018, 18:21 Ottimo, semplice e funzionale.
E complimenti per la Kaweco brass ... all'estremità superiore del sottomano in cuoio.
Polemarco
Grazie, Polemarco, per i complimenti. I tre aggettivi che ha scelto per la pressa da legatoria sono perfetti anche per la Kaweco Brass: ottima, semplice e funzionale. La mia monta un pennino italico da 1.1 mm, che è semplice acciaio ma è funzionale per scrivere e ottimo per qualche foglio di calligrafia.

P.S. Polemarco nel senso dello stratega o del filosofo greco nato in Sicilia?
Ultima modifica di fufluns il mercoledì 5 settembre 2018, 23:53, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da fufluns »

Stilo80 ha scritto: mercoledì 5 settembre 2018, 21:50 Grazie per le istruzioni molto dettagliate e complimenti per essere riuscito a trasferirsi in Costa Rica. Questo affacciarsi di penne ai bordi è a dir poco stuzzicante. Una Montblanc Meisterstuck 149 ed una Montblanc Hemingway forse?
Buon occhio, Stilo80!

Le tre penne appena accennate sono una Montblanc Hemingway (EF), una Montegrappa Emblema in celluloide blu mediterraneo (M) e una Meisterstück 149 (BB).

Vivo e lavoro in Costa Rica da ormai più di vent'anni. Ormai sono quasi costaricense. Non ho richiesto la nazionalita per non dovermi preoccupare delle scelte elettorali, nelle quali il male minore è a volte ancora troppo perché possa dargli il mio appoggio.



Nei prossimi giorni, con più calma, continuerò con la seconda parte delle istruzioni.
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Messaggio da Polemarco »

P.S. Polemarco nel senso dello stratega o del filosofo greco nato in Sicilia?
[/quote]

Mi chiedi di Polemarco ?
La cosa è un poco lunga da spiegare.
Immagina una liceale tanto deliziosa quanto poco ferrata in greco.
Immagina un compagno di classe più addentro.
Immagina Platone.
Immagina ...
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Messaggio da fufluns »

Polemarco ha scritto: giovedì 6 settembre 2018, 0:01 Mi chiedi di Polemarco ?
La cosa è un poco lunga da spiegare.

Polemarco.jpg
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Messaggio da Polemarco »

fufluns ha scritto: giovedì 6 settembre 2018, 15:54
Polemarco ha scritto: giovedì 6 settembre 2018, 0:01 Mi chiedi di Polemarco ?
La cosa è un poco lunga da spiegare.

Polemarco.jpg
Grazie del gentile pensiero nonché della empatia che sprigionano quelle poche e meditate parole che hai vergato con la consueta maestria.
Mi piace pensare che la storia rimarrà incardinata in un tuo manoscritto.

Tra molti decenni si domanderanno: "Ma cosa avrà voluto dire ?".

Mi sovviene la perdita ingravescente della memoria nel passo di "Cento anni di solitudine" e la necessità di applicare alle cose dei foglietti con le spiegazioni. Prima "questa è una mucca" e poi, con il peggiorare della patologia, "va munta tutti i giorni".

Sono ormai giunto all'inverno della mia esistenza.
E provo la nuova esigenza di lasciare delle tracce.
Il tuo scritto è una di queste.
Ti saluto e sta bene.
Polemarco

P.S.
La mia paura è che dopo la morte disperdano la mia biblioteca.

In diritto, la biblioteca (universitas rerum) è qualcosa di ben distinto dai singoli libri che la compongono.

E allora, da qualche anno, nelle prime pagine di un libro, di volta a volta preso a caso, scrivo pochi righi.
Ripeto: preso a caso.
Ho formalmente comunicato la circostanza in famiglia.
Spero siano costretti a sfogliare tutti i libri.
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Messaggio da fufluns »

Polemarco ha scritto: giovedì 6 settembre 2018, 18:50 E allora, da qualche anno, nelle prime pagine di un libro, di volta a volta preso a caso, scrivo pochi righi.
Sí, caro Polemarco, tracce e segni, con fortuna un'operetta, lasciamo del nostro passare.

E allora vorrei anch'io lasciare tra i tuoi libri la traccia di qualche rigo perché rispunti un giorno.

Le parole son le tue (come altro potrebbe essere?) e più oscuro il senso tradotte in latino (mi temo un poco maccheronico).

Stammi bene.


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Grazie, davvero.
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