Elogium Stilophori

L'ultimo ma non meno importante elemento coinvolto nella scrittura è la carta. Parliamone. E raccontiamo anche degli altri accessori che affianchiamo alle nostre penne.
MrkLch
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Elogium Stilophori

Messaggio da MrkLch »

Nel cercare materiali sullo stiloforo, un particolare tipo di portapenne di lunga tradizione, sono incappato in quest'opera straordinaria "Elogium Stilophori".
La cifra di quest'opera sta nella memoria. Memoria storica (la digressione sugli stilofori dell'architettura romanica), memoria di alcuni quadri di vita del proprio passato (la scoperta di uno stiloforo della Montblanc nella casa di un amico di famiglia tanti anni prima, forse nell'infanzia dell'autore), memoria del sentimento che lega l'autore ad una persona (il regalo ricevuto dalla persona amata), il segno che rappresenta tutto questo (la scrittura come testimonianza /memoria, la penna come suo strumento).
La scelta accurata di un formato, il rettangolo aureo, che è il formato del foglio su cui è scritta l'opera, la grafia meticolosa, l'apparato illustrativo disegnato personalmente dall'autore, tutti questi elementi lasciano intuire la tensione verso un qualcosa che sta al di fuori del tempo. Un'opera "für ewig". Sapere che al centro vi è uno strumento legato alla scrittura rende l'opera straordinariamente importante per gli appassionati di penne stilografiche. Mi permetto pertanto di condividerla con voi.

L'opera originale è in lingua inglese. La traduzione che propongo è stata visionata e corretta dall'autore che mi ha autorizzato a riprodurre le immagini del suo lavoro in questo post. L'opera è scaricabile da internet in formato .pdf a questo link, che lo stesso autore ha messo a disposizione.

https://www.dropbox.com/s/jw66s2oud4wr9 ... f.zip?dl=0

Le immagini qui inserite non sono in alta qualità. Per quelle dovrete seguire i link all'opera originale apparsa su FountainPenNetwork che sono riportati in calce a questo post.

Buona lettura
;)

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Elogium stilophori
Questo racconto è dedicato alla mia amata moglie, cui devo tutto ciò che sono, e alle mie figlie che, forse, non lo sapranno mai.
Settembre 2013
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Elogium stilophori
Stiloforo: (si noti la "i"), tipo di portapenne. Dall'italiano "stilo", che sta per "penna stilografica".
Stylophorus (si noti la "y") deriva dalle parole greche stylos, che significa colonna e "forein", portare, e la parola viene usata in architettura per indicare un elemento, spesso figurativo, che regge una colonna.
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Gli stilofori furono usati frequentemente nell'architettura romanica, dove assunsero varie forme di esseri umani, capre, arieti, grifoni e altri animali, mitologici e reali.
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Tra questi il leone merita un posto speciale. Durante il medioevo il leone era l'animale porta-colonna per antonomasia e nell'architettura romanica gli stilofori a forma di leone conobbero una grande fioritura.
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Il leone simboleggia la forza della vera fede, spesso rappresentata in lotta contro il pensiero eretico (l'uomo in posizione supina sotto le grinfie del leone).
Grandi maestri come Nicola Pisano crearono stilofori che furono veri e propri capolavori. Qui l'opera di Pisano nella cattedrale di Santa Maria Assunta a Siena, XIII sec.
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Per quanto riguarda lo stiloforo per le penne stilografiche, ricordo di averlo visto per la prima volta (un portapenne della Montblanc) probabilmente 40 anni fa in Italia, nello studio del nostro medico di famiglia.
Ne vidi un altro 15 anni dopo, sulla scrivania ampia ed elegante nella casa di campagna di un amico di famiglia, un oculista. Ancora una volta si trattava di un portapenne della Montblanc,
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per la stilografica Meisterstück 149, con il suo compagno, un incantevole calamaio di cristallo. A quel tempo, ero il felice possessore della mia prima 149, e trovai che il portapenne, un grande blocco rettangolare in resina nera con il vero cappuccio di una 149 capovolto e una targhetta dorata recante inciso il nome del proprietario, fosse semplicemente stupendo. Mi dissi che prima o poi me ne sarei comprato uno... In seguito, per anni, mi dimenticai dello stiloforo.
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Non so dire con esattezza quando la Montblanc passò dallo stativo in resina, rettangolare e di grandi dimensioni a quello stupefacente di forma quadrata, in resina e cristallo. Di sicuro il nuovo modello è in circolazione da una ventina d'anni (ne ho visto uno con la garanzia datata al 2001). Credo, comunque, che il passaggio al nuovo modello sia avvenuto alla fine degli anni '80 o giusto all'inizio degli anni '90 in quanto nel 1995 la Montblanc cambiò la filettatura della sua Meisterstück 149, e pertanto tra gli stilofori a base quadrata ve ne sono alcuni che si adattano ai modelli di penna più vecchia, mentre altri funzionano solo per i modelli recenti e infine altri ancora in cui la filettatura è del tutto assente (si tratta della produzione più recente). Ad ogni modo il nuovo stiloforo è semplicemente magnifico.
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Si tratta di un sandwich di cristallo tra una base (poggiata su quattro piedini in silicone) e una superficie superiore fatte di resina nera. Il limpido cristallo tagliato a mano dona grande luminosità allo stiloforo e lo riempie di riflessi che proietta sul piano della scrivania quando la luce lo attraversa. È separato dallo strato superiore, gentilmente convesso e in resina, da una sottile lamina dorata, elegante e discreta. Sulla cima, il classico cappuccio della 149 è capovolto come nel modello più vecchio.
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Le dimensioni dello stativo sono estremamente appropriate per la scrivania, infatti la base misura poco meno di 7.5 cm di lato. Il nuovo calamaio, pure in cristallo, è se possibile ancor più sontuoso, in quanto la base di cristallo molto più spessa moltiplica i riflessi di luce, ma questa è un'altra storia...
Quando infine vidi lo stiloforo dal vero, nel negozio di un rivenditore autorizzato della Montblanc in Italia, fu amore a prima vista. Nel 2010, probabilmente stufa di vedermi languire sulla fotografia di questo stiloforo, la mia amata moglie me ne regalò uno per Natale. Che regalo fantastico!

===> SEGUE
MrkLch
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Messaggio da MrkLch »

===> CONTINUA

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Confesso di aver desiderato questo portapenne per ragioni puramente estetiche, ma una volta avutolo davanti a me ho scoperto trattarsi della più funzionale opera d'arte che un appassionato di penne stilografiche possa avere sulla propria scrivania. Non sto qui parlando di semplici poggia-penna (che pure ammiro), che per quanto belli sono solo un "supporto" per la penna. La funzionalità di uno stiloforo dedicato, con una specie di cappuccio capovolto (il tulipano) in grado di ospitare la punta della penna, sta nella sua capacità di rendere la penna immediatamente disponibile per l'uso. Non ho mai usato tanto la mia 149 come da quando possiedo il mio stiloforo. Sempre pronta a scrivere, senza il bisogno di togliere il cappuccio e di rimetterlo ad ogni interruzione della scrittura, la mia penna stilografica è ora continuamente in uso, per scrivere il diario, disegnare, prendere brevi appunti o anche solo per annotare un numero di telefono!
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Non insisterò mai abbastanza sulla comodità di avere uno stiloforo dedicato sulla propria scrivania: semplicemente rende più immediato e confortevole l'uso della stilografica in qualsiasi momento. Per avere la mia penna pronta quando ne ho bisogno, evito di avvitare il fusto nel tulipano, ma semplicemente vi ripongo la penna. Il modello più recente è senza filettatura, pertanto la penna non può essere avvitata in ogni caso. In passato ho letto di alcune preoccupazioni riguardo la possibilità che il pennino si seccasse nel portapenne. Perlomeno con lo stiloforo della Montblanc e le mie numerose 149 (che variano da una "succosa" BB ad una EF) questo non è mai accaduto, anche quando una sola penna rimaneva più di una settimana inutilizzata. Si può essere più felici di così, con uno stiloforo tanto perfetto? Sì, avendone più d'uno! Questa volta il suggerimento venne da un membro molto influente del Fountain Pen Network, Multiechelon, che pubblicò una
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suggestiva foto della sua scrivania con 5 stilofori allineati davanti ad una finestra prospiciente un giardino. Che foto meravigliosa!
Traendone ispirazione, sono riuscito ad ottenere un'altro portapenne per la 149 e ora posso avere sulla scrivania, pronte all'uso, entrambe le due penne: la Hemingway e la Dumas, o un'altra 149, e facilmente avrei potuto averne un altro paio, se non fosse per il prezzo...
Per la cronaca, i proprietari della Meisterstück 149 possono anche usare due altri stilofori prodotti dalla Montblanc. Il primo è un'edizione limitata rilasciata nel 1992 e mette in mostra una base triangolare in resina nera sormontata da un disco di cristallo prodotto dalla famosa casa francese Lalique. Il secondo è l'inafferrabile portapenne "Anno del Dragone d'Oro", che
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apparve nel 2000 in soli 88 esemplari, insieme con la penna in edizione limitata che porta lo stesso nome. Sulla base dello stiloforo della 149, il tulipano è abbracciato da un piccolo, solido drago d'oro con una perla naturale in bocca. Tra i portapenne di case diverse dalla Montblanc, ne ricordo alcuni bellissimi della Delta, come quelli per le penne "Venezia" e "La Città Reale", così come alcuni modelli non più in produzione della Omas, principalmente destinati alle loro penne da scrivania.
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Bene, forse adesso anche voi vi starete chiedendo, come me, per quale motivo la Montblanc o altri produttori di stilografiche non abbiano mai pensato alle origini dello stiloforo, lasciando che i loro portapenne traessero ispirazione dalle leggendarie figure che reggevano le colonne. Lasciatemi allora suggerirne un paio mentre colgo l'occasione per ringraziarvi della vostra pazienza nell'avermi seguito fin qui e per salutarvi tutti.

Fine

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Tutte le immagini sono reperibili nei formati originali ai seguenti link che invito a visitare:

Parte 1a : http://www.fountainpennetwork.com/forum ... stilophori
Parte 2a: http://www.fountainpennetwork.com/forum ... stilophori
Parte 3a: http://www.fountainpennetwork.com/forum ... stilophori
Parte 4a: http://www.fountainpennetwork.com/forum ... stilophori
Parte 5a: http://www.fountainpennetwork.com/forum ... stilophori
Parte 6a: http://www.fountainpennetwork.com/forum ... stilophori
Parte 7a: http://www.fountainpennetwork.com/forum ... stilophori

PS: un ringraziamento di cuore a Franco
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alfredop
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Messaggio da alfredop »

Interessante, cmq l'autore del trattato e presente anche su questo forum, anche se con un nick diverso.

Alfredo
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Messaggio da efreddi »

Un'opera spettacolare!
Grazie per averla segnalata e grazie a Franco per averla creata.

Ciao
Elia
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Messaggio da zoniale »

alfredop ha scritto: mercoledì 1 agosto 2018, 23:59 Interessante, cmq l'autore del trattato e presente anche su questo forum, anche se con un nick diverso.
Facendo riferimento alla 1a riga di questa voce: https://en.wikipedia.org/wiki/Populonia
Noterai che il nick è, in pratica, lo stesso. :D
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Messaggio da sciumbasci »

Un lavoro eccezionale :o
Non capisco però come si fa a seguire la sectio aurea? L'immagine su FPN non mi è chiara :crazy:
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Messaggio da Stilo80 »

Grazie per la traduzione e complimenti all'autore per la grafia, i disegni accurati e l'entusiasmo che è riuscito senza dubbio a trasmettere!
muristenes
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Messaggio da muristenes »

Franco è sempre di un'eleganza straordinaria! :thumbup:
sciumbasci ha scritto: giovedì 2 agosto 2018, 15:14 Non capisco però come si fa a seguire la sectio aurea? L'immagine su FPN non mi è chiara :crazy:
Premetto che non conoscevo questo sistema, la discussione mi ha dato l'opportunità di approfondire.
Franco ha utilizzato il canone di Van de Graaf, un metodo che permette di tracciare dei margini dalle proporzioni ben definite e individuare un'area pari a 2/3 del foglio iniziale, il tutto in pochi passaggi e senza alcuna misurazione e/o calcolo.
Le prime linee dividono l'altezza e larghezza in 1/3 e 2/3
Le prime linee dividono l'altezza e larghezza in 1/3 e 2/3
Nel secondo passaggio troviamo una nuova intersezione dalle coordinate x=b/9  e y=h/9
Nel secondo passaggio troviamo una nuova intersezione dalle coordinate x=b/9 e y=h/9
Dall'intersezione trovata precedentemente si tracciano le linee per definire il rettangolo interno.
Dall'intersezione trovata precedentemente si tracciano le linee per definire il rettangolo interno.
L'area del rettangolo è pari a 2/3 di quella iniziale. Il margine sinistro è sempre pari a 1/9 della base della pagina, quello destro 2/9. Lo stesso discorso si applica per il margine in verticale.
L'area del rettangolo è pari a 2/3 di quella iniziale. Il margine sinistro è sempre pari a 1/9 della base della pagina, quello destro 2/9. Lo stesso discorso si applica per il margine in verticale.
Certo che al computer è molto più facile :lol:
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Messaggio da muristenes »

Certo che potrei anche controllare prima di scrivere baggianate, l'area è di 4/9 non 2/3 :oops:
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Messaggio da MrkLch »

muristenes ha scritto: giovedì 2 agosto 2018, 18:55 Certo che al computer è molto più facile :lol:
Grazie per l'ottima spiegazione! Per curiosità ci ho provato con matita e righello. È davvero facile e ci ho impiegato 3 minuti. Ecco i miei passaggi:

1) traccio le diagonali
2) la mediana
3) le diagonali speculari convergenti sull'origine della mediana
4) il segmento parallelo alla mediana dal punto di intersezione delle diagonali già tracciate
5) l'ultimo segmento che mi consente di trovare il traguardo.

A questo punto tenendo il righello parallelo ai lati del foglio prima , alla mediana poi, disegno senza alcuna difficoltà i due rettangoli aurei partendo dal punto di traguardo.
Studio_20180802_201056.jpg
Un gioco da ragazzi :D

Ma la cosa più fantastica è che questo procedimento dovrebbe funzionare qualsiasi siano le proporzioni del rettangolo di partenza e anche nel caso in cui fosse un quadrato. Giusto?
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fufluns
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Messaggio da fufluns »

Metto il naso in questo argomento rilanciato da MrkLch (Marco) per un paio di ragioni.

Prima di tutto voglio pubblicamente ringraziare Marco per aver scovato questo testo illustrato e averlo rimesso in circolazione con affetto e bravura. La sua rimessa in scena dell’Elogium Stilophori é impeccabile, e leggere il testo nella bella traduzione all’italiano di Marco mi é parso molto divertente. Le parole del suo prologo, profonde, istruite, esatte, toccanti, sono state un dono graditissimo.

Vorrei inoltre dire la mia anche sul bel tema della proporzione armonica.

Ha ragione muristenes, il canone utilizzato nell’Elogium é quello del designer olandese J. A. van de Graaf, che negli anni ’40 del secolo scorso sistematizzó gli eleganti esempi di impaginazione utilizzati durante l’Età Media e il Rinascimento, definendo un “metodo” per ottenere una pagina di testo armonica indipendentemente dal formato del foglio.

E dunque sí, come dice MrkLch, il canone può utilizzarsi per qualsiasi formato del supporto. Ció non toglie che, per chi si faccia i quaderni da sé, esista in effetti un rettangolo armonico, noto come “rettangolo aureo”, nel quale il rapporto tra i lati é esattamente 1,618. Ecco come si costruisce:

IMG_6665.jpg

Dentro un rettangolo di queste proporzioni é possibile costruire la spirale di Fibonacci.

Quando il foglio non é grande, e voglio che rimanga abbastanza spazio sui lati esterni per includere delle glosse, utilizzo una variante del canone van de Graaf. Ve le presento qui entrambe, indicando dove io colloco i numeri delle pagine in entrambe le varianti, tanto sull’esterno come al centro:

Van de Graaf numerato.jpg
Variante Fuflunea numerata.jpg
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Messaggio da alfredop »

fufluns ha scritto: venerdì 3 agosto 2018, 23:20 Ecco come si costruisce:

IMG_6665.jpg
Il solo disegno è un po' oscuro, mi permetto di fare un reverse engineering e di specificare che si disegna prima il quadrato interno alla circonferenza, quindi si traccia il segmento che dal vertice in alto a sinistra divide in due parti uguali il lato opposto, questo segmento diventa il raggio della circonferenza (raggio pari a sqrt(5)/2 per il lato del quadrato). A questo punto il rettangolo ha altezza (1+sqrt(5))/2 per il lato del quadrato (che è anche la base del rettangolo). Il rapporto tra altezza e base del rettangolo è appunto la sezione aurea: (1+sqrt(5))/2, ovvero il limite del rapporto tra due numeri consecutivi della sequenza di Fibonacci.

Alfredo
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Messaggio da HoodedNib »

Mi unisco agli elogi di questo pezzo artistico VERAMENTE notevole.

Io, essendo fondamentalmente un tecnico, vorrei fare una domanda tecnica sulla scrittura e la calligrafia. Sembra che il nostro buon Franco stia usando dei pennini flessibili per scrivere ma non mi pare che nessuno di quelle penne lo sia ma allora come fa ad ottenere questa variazione di tratto e sempre la stessa variazione se i pennini sono fondamentalmente rigidi?
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Messaggio da davide451 »

Aggiungo i miei sinceri ed ammirati complimenti al coro di elogi all'Autore innanzi tutto ma anche al traduttore e divulgatore.

Una chiosa: mentre ho capito la costruzione del rettangolo aureo resa dal disegno di Flufuns, che mi è apparso non oscuro ma anzi chiarissimo nella sua essenzialità, non ho capito veramente nulla del reverse engineering ma questo, naturalmente, è un limite mio e ringrazio comunque per la spiegazione.
Ciao a tutti. Davide
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Messaggio da alfredop »

davide451 ha scritto: sabato 4 agosto 2018, 10:10
Una chiosa: mentre ho capito la costruzione del rettangolo aureo resa dal disegno di Flufuns, che mi è apparso non oscuro ma anzi chiarissimo nella sua essenzialità, non ho capito veramente nulla del reverse engineering ma questo, naturalmente, è un limite mio e ringrazio comunque per la spiegazione.
Ciao a tutti. Davide
Sarà un mio limite, ci ho messo un po' a capire che si tracciava prima il quadrato e poi il resto (mi ostinavo a partire dalla circonferenza :D). Provo a ripetere i passaggi:

1) si disegna il quadrato
2) si disegna un segmento dal vertice alto a sinistra al punto centrale del lato opposto
3) si traccia la circonferenza con centro nel punto centrale del punto 2 e raggio pari al segmento del punto 2.
4) il resto dovrebbe essere chiaro

I numeri inseriti (che si ottengono applicando il Teorema di Pitagora) servono a giustificare le dimensioni auree del rettangolo.

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